Vaccini, il decreto è legge tra retromarce e botte
Aggrediti 3 deputati Pd. Testo del governo azzoppato dalle modifiche e salvato da Fi: sanzioni ridotte e niente stop a scuola
Momenti concitati ieri, davanti Montecitorio, dove tre deputati del Pd sono stati aggrediti da manifestanti “free vax”, in piazza per protestare contro il decreto vaccini, convertito in legge dalla Camera con 296 voti a favore, 92 contrari e 15 astenuti.
Il provvedimento, di cui si discute da settimane, è passato grazie all’appoggio di Pd, Forza Italia e Ap. Lega e 5Stelle hanno votato contro, mentre Fdi ed ex Sel si sono astenuti, in polemica per la strozzatura del dibattito che non ha consentito modifiche. Subito dopo il voto, mentre i deputati uscivano alla spicciolata, tre di loro sono stati circondati dai manifestanti. “Ci hanno chiesto di che partito fossimo e come abbiamo votato. Di fronte alle nostre risposte, hanno iniziato a insultarci e a urlarci ‘assassini’”, racconta Ludovico Vico. Gli altri due sono Elisa Mariano e Salvatore Capone (tutti del Pd). I parlamentari hanno cercato di eludere i manifestanti, ma l’auto in cui si sono rifugiati è stata presa a calci e pugni. “È una follia, non si può arrivare a questi livelli, si è fomentato un clima pessimo. Poteva anche finire male”, il racconto di Mariano. I tre sono riusciti ad andarsene solo grazie all’intervento della Digos. Solidarietà nei loro confronti è giunta da diversi esponenti politici, tra cui Laura Boldrini (“inaccet- tabile aggressione”) e Matteo Renzi (“follia pura”). Sull’episodio non manca la polemica politica, con il Pd che accusa i 5 Stelle “di aver esacerbato il clima nelle ultime settimane”. Accusa respinta dal Movimento. “La contrarietà a un provvedimento è un conto, la violenza un altro. L’aggressione di oggi non è in alcun modo giustificabile”, si legge in una nota del M5S.
Il provvedimento è una risposta al calo della copertura del si- stema immunitario degli ultimi anni su diverse malattie e all’aumento dei decessi di bambini per morbillo. Rende obbligatori per legge 10 vaccini (all’inizio dell’iter legislativo erano 12) per l’ingresso a scuola: poliomelite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, antihaemophilus influenzae di tipo B, morbillo, rosolia, varicella e parotite. Questi ultimi 4 non sono permanenti, ma nel 2020 ci sarà una verifica per vedere se la copertura vaccinale è tornata a livelli considerati sufficienti dal ministero della Salute. Per tutte le vaccinazioni basteranno due iniezioni: una esavalente e una quadrivalente. Altri 4 vaccini non saranno obbligatori, ma sono consigliati e offerti anch’essi gratuitamente: meningicocco B, meningicocco C, pneumococco e rotavirus. I vaccini potranno essere prenotati in farmacia e verrà istituita un’anagrafe nazionale.
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I BAMBINI non vaccinati tra 0 e 6 anni non potranno essere iscritti a scuola, cosa che provocherà dei sicuri ricorsi davanti alla Corte costituzionale. Per chi non è vaccinato tra i6 e i 16 anni sono invece previste multe ai genitori tra 100 e 500 euro, fortemente ridotte rispetto alla prima stesura (andavano da 500 a 7.500 euro), che verranno comminate dalla Asl su segnalazione dei presidi. Cancellata la norma che ipotizzava di togliere la patria potestà ai genitori che non vaccinano i figli. La documentazione sui figli vaccinati andrà presentata entro il 10 settembre. Sarà possibile anche un’auto- certificazione, e poi presentare il tutto entro il 10 marzo.
“Abbiamo messo in sicurezza questa generazione e le prossime”, esulta il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “Aumenterà il livello di protezione delle famiglie italiane”, osserva Paolo Gentiloni. Il movimento free vax, però, continuerà a protestare.