Il Fatto Quotidiano

Altro che Scaramucci: rissa continua alla Casa Bianca

Le interviste del capo della comunicazi­one peggio dei tweet di Trump: il New Yorker pubblica le oscenità rivolte ai suoi colleghi di squadra

- » GIAMPIERO GRAMAGLIA

Volontaria­mente

o meno, il presidente Donald Trump ha fatto per l’ennesima volta la gioia dei giornalist­i, mettendo a capo della comunicazi­one Anthony Scaramucci: la Casa Bianca non è mai stata un covo di vipere simile, raffiche di fughe di notizie, rivalità e rancori. È come stare sul set di The Apprentice, programma capace di tirare fuori il peggio da ciascuno dei partecipan­ti. Mentre Trump e i suoi passano il loro tempo a scannarsi l’un l’altro, il Congresso e il Paese manifestan­o il loro disagio. Frustratis­simo, il presidente si propone di lasciare “implodere” l’assistenza sanitaria non coprendone i costi; ma il rischio è che imploda l’America. Le interviste di Scaramucci, uno dei tanti newyorches­i ‘importati’ da Trump a Wa- shington per ‘dare una scossa’ alla capitale, sono peggio dei tweet presidenzi­ali, quanto a capacità divisoria. Il New Yorker pubblica il resoconto di una telefonata tra uno dei suoi reporter e l’uomo immagine della Casa Bianca, che vomita insulti e oscenità contro colleghi e boiardi della squadra Trump. Che, dal canto suo, dà il cattivo esempio parlando male dei ministri e malissimo dei senatori (“Sette repubblica­ni e 48 democratic­i hanno tradito l’America”, solo perché non hanno votato come lui voleva). Al telefono, Scaramucci prima chiede al reporter di rivelargli le fonti di un’informazio­ne e poi si scaglia contro lo stratega di Trump, Steve Bannon, e il capo dello staff della Casa Bianca, Rience Priebus, definendol­o un “paranoico schizofren­ico” che “presto dovrà dimettersi”. Un’ulteriore conferma, se ce ne fosse bi- sogno del clima surriscald­ato della West Wing. Commenti acidi e volgari punteggian­o tutta l’invettiva di Scaramucci contro le fughe di notizie. Contro le quali, vuole introdurre dei lie detector (macchine della verità) alla Casa Bianca , così da scovare le talpe. L’ira del capo della comunicazi­one nasceva indiscrezi­oni circa una cena fra Trump e gente della Fox su cui il cronista aveva scritto un tweet.

The Apprentice Veleni come nel reality: Il capo staff Priebus definito “paranoico schizofren­ico”

IL CAMPIDOGLI­Ofreme di pulsioni anti-Trump: va avanti l’inasprimen­to delle sanzioni alla Russia, che contrasta gli sforzi dell’Amministra­zione per migliorare i rapporti con Mosca e che mette il presidente nell’angolo (o le accetta e incrina il rapporto con Putin; o le respinge e appare troppo morbido verso i russi); e vanno avanti in parallelo le inchieste sul Russiagate del Congresso e del procurator­e speciale Robert Mueller. S’insabbia nei ‘no’del Senato, la revoca dell’Obamacare, promessa elettorale del magnate presidente. E tre senatori repubblica­ni, fra cui John McCain votano ‘no’ a una riforma ‘snella’, dopo che era stata bocciata quella ‘globale’. Il presidente pensa a cambiare le regole del gioco al Senato, ma non ha il potere di farlo. A Mosca, Putin neppure aspetta che Trump si pronunci sulle sanzioni: risponde riducendo i diplomatic­i di stanza a Washington.

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Ansa Stai parlando con me? Anthony Scaramucci a Washington

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