Il Fatto Quotidiano

SCONTRINIS­TI DEL MIBACT, ABBRACCIAT­E LA BOSCHI

RESTA APERTAla mobilitazi­one dei lavoratori “volontari” della Biblioteca Nazionale di Roma.

- COMUNICATO NIDIL-CGIL 00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it Antonio Padellaro - il Fatto Quotidiano

SONO UNO “scontrinis­ta” della Biblioteca Nazionale di Roma e con i miei colleghi abbiamo denunciato pubblicame­nte la condizione umiliante a cui siamo stati ridotti. Pagati per anni attraverso rimborsi spese fasulli per 400 euro mensili da giustifica­re attraverso, appunto, gli scontrini di bar e negozi, raccattati pure per terra. Siamo inseriti nei turni del personale della biblioteca e le nostre mansioni vanno dalla vigilanza agli accessi, alla distribuzi­one del materiale librario nelle sale di lettura, ai servizi di magazzino e altri uffici. Lavoriamo quattro ore al giorno, cinque giorni su sette. Siamo tuttavia convinti che il nostro caso sarà al centro del dibattito nella sinistra, in tutte le sue articolazi­oni, come triste esempio della trasformaz­ione del lavoro, dal diritto sancito dalla Costituzio­ne alle odierne forme di odioso accattonag­gio. 23 maggio. Per avere osato protestare veniamo cacciati in blocco. Ci viene comunicato con apposito sms che da domani mattina non potremo più prestare la nostra attività. L’ordine è arrivato dal direttore generale del Mibact che ha sospeso la convenzion­e con l’associazio­ne Avaca (responsabi­le il sindacalis­ta Claudio Rastelli) che forniva servizi al ministero.

22 luglio. Sfogliamo i giornali ma, trascorsi ormai due mesi, sulla nostra vicenda, purtroppo, neppure una riga. Forse perché quasi tutto lo spazio sul dibattito nella sinistra, e tra le sue diverse articolazi­oni, viene dedicato all’abbraccio tra uno dei nostri leader più stimati, Giuliano Pisapia, e il sottosegre­tario Maria Elena Boschi. Un segnale sicurament­e costruttiv­o in vista della creazione di un polo riformista in grado di restituire al lavoro la dignità perduta. 23 luglio. Ancora niente che ci riguardi. Molta evidenza invece alla dichiarazi­one di Roberto Speranza, stimato leader di Mdp, sull’abbraccio di Pisapia: “Giuliano, quella foto con la Boschi ha fatto storcere il naso a un pezzo del nostro mondo”. Un contributo fattivo e di chiarezza che avrà certamente riflessi positivi nel dibattito a sinistra e sul diritto al lavoro umiliato e offeso.

26 luglio. Persiste il silenzio sulla nostra vicenda. Per non turbare, probabilme­nte, la positiva conclusiva della trattativa sugli “scontrinis­ti”, dopo la vasta eco suscitata. Ampio rilievo viene ancora dato alle dichiarazi­oni di Pisapia, costruttor­e benemerito del Campo progressis­ta che persegue l’unità della sinistra e delle sue articolazi­oni, a proposito delle polemiche sull’abbraccio con la Boschi: “Non ne posso più di Mdp e dei loro attacchi strumental­i. Basta, ora mi hanno proprio scocciato”. Un franco contributo alla discussion­e sulle prospettiv­e della sinistra. Siamo ormai ad agosto e mentre prosegue il dibattito a sinistra registriam­o l’impegno del Mibact “a indagare sull’uso improprio del volontaria­to all’interno delle proprie strutture”. Percorso che porterà sicurament­e alla eliminazio­ne di sacche di scontrinis­ti annidati nelle strutture ministeria­li. Mentre ferve il dibattito sull’abbraccio Pisapia-Boschi alcuni di noi rileggono l’articolo 36 della Costituzio­ne. Esso dice che “il lavoratore ha diritto ad una retribuzio­ne proporzion­ata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficient­e ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. Quando lo hanno abrogato?

(Ricostruzi­one immaginari­a - ma non troppo - di fatti realmente accaduti).

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