Allerta roaming: ora è gratuito, ma c’è l’inganno
L’Agcom richiama Vodafone e Tim: “Dare piena attuazione alla normativa comunitaria”
Il 15 giugno 2017 è scattato il divieto di applicare tariffe roaming nell’utilizzo dei cellulari nell’Unione europea. La fine del sovrapprezzo per chi telefona, naviga, scarica la posta elettronica o si connette a Facebook e Twitter rappresenta una vittoria del Parlamento Ue, che negli ultimi anni si è battuto contro le resistenze del Consiglio (dove è forte la voce degli operatori), ma è soprattutto una buona notizia per tutti i consumatori che hanno iniziato a pagare telefonate e Internet con le stesse tariffe domestiche senza spese aggiuntive. Almeno in linea teorica. Ad oltre un mese e mezzo dall’inizio del Roam like at home (questo il nome del pacchetto di regole definito). alcune compagnie sembrano, infatti, già essere nel mirino dell’Autorità garante delle Comunicazioni (Agcom) per alcune “eccezioni alla regola”. Per capirne di più facciamo un passo indietro.
QUESTA RIVOLUZIONE coinvolge solo chi va nei 28 Paesi dell’Unione per un periodo non superiore a quattro mesi. Niente più roaming, quindi, in Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Gran Bretagna (nonostante la Brexit), Grecia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Lettonia, Lichtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi-Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. Attenzione, quindi, se si decidesse di andare in Svizzera o di fare una crociera nel Mediterraneo.
Le norme prevedono l’assenza di restrizioni sui volumi per le chiamate vocali e gli sms, ma limitano l’uso dei dati a seconda del tipo di contratto sottoscritto. In alcuni casi specifici, infatti, superata una certa soglia potrebbe essere applicato un sovrapprezzo, che per il 2017 è pari a 7,70 euro per GB di dati, Iva esclusa. Poi nel 2018 scenderà a 6 euro per GB, Iva esclusa. Un limite da non sottovalutare, visto che in Italia sono numerosi i contratti che prevedono un volume dati illimitato. E se si rientrasse in questa casistica il conteggio è chiaro: il volume dei dati in roaming deve essere pari almeno al doppio del volume ottenuto dividendo per il massimale previsto per i prezzi all ’ ingrosso quello del pacchetto di servizi di telefonia mobile. Così, ad esempio, pagando 40 euro (Iva esclusa) un pacchetto con un volume illimitato di chiamate, messaggi e dati, si ha diritto al roaming a tariffa nazionale con chiamate e sms illimitati e almeno 10,3 GB di dati (2 x (40/7,70 euro) = 10,3). L’operatore è, però, tenuto a fornire al cliente informazioni chiare su questo monte dati disponibile con il roaming a tariffa nazionale.
Sul fronte dei pacchetti nazionali con un volume di dati limitato o di tariffe molto convenienti (meno di 3,85 euro per GB nel 2017), il gestore potrebbe invece applicare un limite di salvaguardia al roaming. Che viene calcolato come nel caso dei dati illimitati.
Importante anche ricordare che se si trascorresse all’estero più di 120 giorni consecutivi, l’operatore potrebbe applicare un sovrapprezzo: 3,2 centesimi al minuto per ogni chiamata vocale effettuata e 1 centesimo per ogni sms.
SE FIN QUI è tutto chiaro, si può affrontare la questione “deroghe al divieto di applicare un sovrap prezzo”. Secondo la normativa, gli operatori possono chiederle dimostrando che dal roaming gratis hanno perdite superiori al 3% dei ricavi. Detto che negli scorsi mesi, il dito era stato puntato contro i piccoli operatori che di fatto non riescono a bilanciare i costi di chi va all’estero con i potenziali introiti di chi arriva, si è invece scoperto da subito che lo zero roaming sta provo- cando grandi problemi ai big virtuali (quelli senza rete) come Fastweb e Tiscali. Ad oggi Agcom ha, infatti, concesso la deroga di 12 mesi al primo (che limita a 1 GB il roaming), mente è pendente la richiesta del secondo.
Ma il lavoro dell’A uthority non è finito qui: Tim, Vodafone e Lycamobile avrebbero infatti stabilito eccezioni alla regola del roaming gratuito ponendo un limite di GB inclusi nel canone di alcune offerte da utilizzare fuori i confini nazionali. Una decisione illegittima che ha portato l’Agcom a richiamare formalmente gli operatori Tim e Vodafone a dare piena attuazione alla normativa comunitaria. In particolare, spiega il Garante, a finire sotto la lente dell’autorità sono le offerte Tim Special Medium, che consente di utilizzare in Europa solo 2 GB su quattro, Supergiga & Music, sempre di Tim, che su 10 GB totali consente di sfruttarne solo quattro in Europa, oltre a Vodafone Shake, 2 GB su cinque, e Vodafone Pass Social & Chat, che consente di navigare sui social e chattare senza consumare giga, ma solo in Italia. Sotto diverso aspetto, è stata richiamata Lycamobile, nella misura in cui non applica all’uso dei servizi mobili in roaming le stesse condizioni sottoscritte dall’utente a livello nazionale. Le tre società dovranno ora comunicare le iniziative che vorranno assumere per conformarsi al Regolamento Ue.
Roam like at home Conversazioni, sms e Internet senza spese in più quando ci troviamo in area Ue