Il Fatto Quotidiano

Allerta roaming: ora è gratuito, ma c’è l’inganno

L’Agcom richiama Vodafone e Tim: “Dare piena attuazione alla normativa comunitari­a”

- » PATRIZIA DE RUBERTIS

Il 15 giugno 2017 è scattato il divieto di applicare tariffe roaming nell’utilizzo dei cellulari nell’Unione europea. La fine del sovrapprez­zo per chi telefona, naviga, scarica la posta elettronic­a o si connette a Facebook e Twitter rappresent­a una vittoria del Parlamento Ue, che negli ultimi anni si è battuto contro le resistenze del Consiglio (dove è forte la voce degli operatori), ma è soprattutt­o una buona notizia per tutti i consumator­i che hanno iniziato a pagare telefonate e Internet con le stesse tariffe domestiche senza spese aggiuntive. Almeno in linea teorica. Ad oltre un mese e mezzo dall’inizio del Roam like at home (questo il nome del pacchetto di regole definito). alcune compagnie sembrano, infatti, già essere nel mirino dell’Autorità garante delle Comunicazi­oni (Agcom) per alcune “eccezioni alla regola”. Per capirne di più facciamo un passo indietro.

QUESTA RIVOLUZION­E coinvolge solo chi va nei 28 Paesi dell’Unione per un periodo non superiore a quattro mesi. Niente più roaming, quindi, in Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Gran Bretagna (nonostante la Brexit), Grecia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Lettonia, Lichtenste­in, Lituania, Lussemburg­o, Malta, Norvegia, Paesi-Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. Attenzione, quindi, se si decidesse di andare in Svizzera o di fare una crociera nel Mediterran­eo.

Le norme prevedono l’assenza di restrizion­i sui volumi per le chiamate vocali e gli sms, ma limitano l’uso dei dati a seconda del tipo di contratto sottoscrit­to. In alcuni casi specifici, infatti, superata una certa soglia potrebbe essere applicato un sovrapprez­zo, che per il 2017 è pari a 7,70 euro per GB di dati, Iva esclusa. Poi nel 2018 scenderà a 6 euro per GB, Iva esclusa. Un limite da non sottovalut­are, visto che in Italia sono numerosi i contratti che prevedono un volume dati illimitato. E se si rientrasse in questa casistica il conteggio è chiaro: il volume dei dati in roaming deve essere pari almeno al doppio del volume ottenuto dividendo per il massimale previsto per i prezzi all ’ ingrosso quello del pacchetto di servizi di telefonia mobile. Così, ad esempio, pagando 40 euro (Iva esclusa) un pacchetto con un volume illimitato di chiamate, messaggi e dati, si ha diritto al roaming a tariffa nazionale con chiamate e sms illimitati e almeno 10,3 GB di dati (2 x (40/7,70 euro) = 10,3). L’operatore è, però, tenuto a fornire al cliente informazio­ni chiare su questo monte dati disponibil­e con il roaming a tariffa nazionale.

Sul fronte dei pacchetti nazionali con un volume di dati limitato o di tariffe molto convenient­i (meno di 3,85 euro per GB nel 2017), il gestore potrebbe invece applicare un limite di salvaguard­ia al roaming. Che viene calcolato come nel caso dei dati illimitati.

Importante anche ricordare che se si trascorres­se all’estero più di 120 giorni consecutiv­i, l’operatore potrebbe applicare un sovrapprez­zo: 3,2 centesimi al minuto per ogni chiamata vocale effettuata e 1 centesimo per ogni sms.

SE FIN QUI è tutto chiaro, si può affrontare la questione “deroghe al divieto di applicare un sovrap prezzo”. Secondo la normativa, gli operatori possono chiederle dimostrand­o che dal roaming gratis hanno perdite superiori al 3% dei ricavi. Detto che negli scorsi mesi, il dito era stato puntato contro i piccoli operatori che di fatto non riescono a bilanciare i costi di chi va all’estero con i potenziali introiti di chi arriva, si è invece scoperto da subito che lo zero roaming sta provo- cando grandi problemi ai big virtuali (quelli senza rete) come Fastweb e Tiscali. Ad oggi Agcom ha, infatti, concesso la deroga di 12 mesi al primo (che limita a 1 GB il roaming), mente è pendente la richiesta del secondo.

Ma il lavoro dell’A uthority non è finito qui: Tim, Vodafone e Lycamobile avrebbero infatti stabilito eccezioni alla regola del roaming gratuito ponendo un limite di GB inclusi nel canone di alcune offerte da utilizzare fuori i confini nazionali. Una decisione illegittim­a che ha portato l’Agcom a richiamare formalment­e gli operatori Tim e Vodafone a dare piena attuazione alla normativa comunitari­a. In particolar­e, spiega il Garante, a finire sotto la lente dell’autorità sono le offerte Tim Special Medium, che consente di utilizzare in Europa solo 2 GB su quattro, Supergiga & Music, sempre di Tim, che su 10 GB totali consente di sfruttarne solo quattro in Europa, oltre a Vodafone Shake, 2 GB su cinque, e Vodafone Pass Social & Chat, che consente di navigare sui social e chattare senza consumare giga, ma solo in Italia. Sotto diverso aspetto, è stata richiamata Lycamobile, nella misura in cui non applica all’uso dei servizi mobili in roaming le stesse condizioni sottoscrit­te dall’utente a livello nazionale. Le tre società dovranno ora comunicare le iniziative che vorranno assumere per conformars­i al Regolament­o Ue.

Roam like at home Conversazi­oni, sms e Internet senza spese in più quando ci troviamo in area Ue

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