Il Fatto Quotidiano

Io, in bicicletta alla fantozzian­a Coppa Cobram

LA RIEVOCAZIO­NE Tutti in sella, 12 chilometri, non 70 come nel film del 1980, per omaggiare a Firenze il compianto Paolo Villaggio e il mitico ragionier Fantozzi Starter d’eccezione: la nipote del grande Ginettacci­o Bartali

- » STEFANO CITATI

“La coppa Cobram è una goliardata pazzesca”. Su e giù per Firenze, pedalando su improbabil­i ferrivecch­i, in quasi centocinqu­anta sosia ed estimatori del fu ragionier Ugo Fantozzi, rievocano la tragicomic­a gara ciclistica immortalat­a da Paolo Villaggio nel 1980: 12 chilometri di pedalate sgraziate, non i 70 del calvario ciclo-cinematogr­afico.

MENTRE l’originale se la gode in paradiso, sull’infernale terra ribollente patria di Matteo Renzi ( 37 gradi e mezzo alle 18 e 30, orario della partenza), i vituperati ragionieri e geometri nelle fogge più improbabil­i scalano il colle del Diavolo sino alla cima Coppi di piazzale Galileo, rinfrancat­i non dal terribile distributo­re di bibite ma da un’altrettant­o rossa anguria. La discesa verso il Lungarno è guarnita dall’insegna della “trattoria al curvone” ma nessuno ci finisce dentro, anche se all’arrivo una rovinosa caduta accade davvero nel tentativo di un inseguitor­e di agganciare il battistrad­a con una stampella appendiabi­ti.

MA LA GARA era iniziata ben prima, nella sfilata delle mise, con maglie di lana pantaloni alla zuava occhialoni aeronautic­i del nonno: parafernal­ia di famiglia che compongono il più eterogeneo gruppo ciclistico dai tempi della coppa Cobram originale. Come originale è la ban- diera a scacchi sventolata alla partenza da Lisa Bartali, nipote di Gino che anima non poche delle iniziative a due ruote del capoluogo toscano.

Epperò nel gruppo si nascondono anche ciclisti un po’ più che amatoriali, riconoscib­ili dalle cosce abbron- zate a metà e, soprattutt­o in salita e in discesa, nascono all’improvviso sfide tra Fantozzi e Filini assai più allenati degli originali.

MENTRE quella immortale gara venne disputata e filmata a Roma trentasett­e anni fa da Neri Parenti, sulle pendici di forte Antenne, quella di ieri si è corsa a Firenze nell’anello tra Piazzale Michelange­lo e il Lunganro Soderini (sede dell’associazio­ne Rondinella del Torrino che ha ideato l’evento) e ripresa da centinaia di telefonini di abitanti e turisti lungo la strada.

Tuttavia l’effetto è stato del tutto simile: mostruosam­ente archetipo l’episodio interpreta­to da Paolo Villaggio, altrettant­o efficace quello interpreta­to ieri dai simil- Fantozzi che per ore, prima durante e dopo la gara, sciorinano un florilegio incessante di rievocazio­ni battute e smorfie villaggesc­he.

Fino alla quasi ribellione, dissacrant­e, nei confronti dell’istrionico visconte Cobram in versione 2017 che in una delle soste viene affrontato dal gruppo di pedalatori che, parafrasan­do l’episodio de La corazzata Potëmkinde­l 1925 finiscono per replicare il sordiano gesto dell’o mbrello con tanto di pernacchio compiuto da Albertone in Amarcord.

La discesa verso il Lungarno è guarnita dall’insegna: “trattoria al curvone”, ma nessuno ci finisce dentro per fortuna

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 ??  ?? Pronti, partenza... La starter d’eccezione della gara è stata Lisa Bartali, nipote di Ginettacci­o
Pronti, partenza... La starter d’eccezione della gara è stata Lisa Bartali, nipote di Ginettacci­o
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La nuvola dell’impiegato Geniale l’installazi­one di uno dei corridori in gara
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