Io, in bicicletta alla fantozziana Coppa Cobram
LA RIEVOCAZIONE Tutti in sella, 12 chilometri, non 70 come nel film del 1980, per omaggiare a Firenze il compianto Paolo Villaggio e il mitico ragionier Fantozzi Starter d’eccezione: la nipote del grande Ginettaccio Bartali
“La coppa Cobram è una goliardata pazzesca”. Su e giù per Firenze, pedalando su improbabili ferrivecchi, in quasi centocinquanta sosia ed estimatori del fu ragionier Ugo Fantozzi, rievocano la tragicomica gara ciclistica immortalata da Paolo Villaggio nel 1980: 12 chilometri di pedalate sgraziate, non i 70 del calvario ciclo-cinematografico.
MENTRE l’originale se la gode in paradiso, sull’infernale terra ribollente patria di Matteo Renzi ( 37 gradi e mezzo alle 18 e 30, orario della partenza), i vituperati ragionieri e geometri nelle fogge più improbabili scalano il colle del Diavolo sino alla cima Coppi di piazzale Galileo, rinfrancati non dal terribile distributore di bibite ma da un’altrettanto rossa anguria. La discesa verso il Lungarno è guarnita dall’insegna della “trattoria al curvone” ma nessuno ci finisce dentro, anche se all’arrivo una rovinosa caduta accade davvero nel tentativo di un inseguitore di agganciare il battistrada con una stampella appendiabiti.
MA LA GARA era iniziata ben prima, nella sfilata delle mise, con maglie di lana pantaloni alla zuava occhialoni aeronautici del nonno: parafernalia di famiglia che compongono il più eterogeneo gruppo ciclistico dai tempi della coppa Cobram originale. Come originale è la ban- diera a scacchi sventolata alla partenza da Lisa Bartali, nipote di Gino che anima non poche delle iniziative a due ruote del capoluogo toscano.
Epperò nel gruppo si nascondono anche ciclisti un po’ più che amatoriali, riconoscibili dalle cosce abbron- zate a metà e, soprattutto in salita e in discesa, nascono all’improvviso sfide tra Fantozzi e Filini assai più allenati degli originali.
MENTRE quella immortale gara venne disputata e filmata a Roma trentasette anni fa da Neri Parenti, sulle pendici di forte Antenne, quella di ieri si è corsa a Firenze nell’anello tra Piazzale Michelangelo e il Lunganro Soderini (sede dell’associazione Rondinella del Torrino che ha ideato l’evento) e ripresa da centinaia di telefonini di abitanti e turisti lungo la strada.
Tuttavia l’effetto è stato del tutto simile: mostruosamente archetipo l’episodio interpretato da Paolo Villaggio, altrettanto efficace quello interpretato ieri dai simil- Fantozzi che per ore, prima durante e dopo la gara, sciorinano un florilegio incessante di rievocazioni battute e smorfie villaggesche.
Fino alla quasi ribellione, dissacrante, nei confronti dell’istrionico visconte Cobram in versione 2017 che in una delle soste viene affrontato dal gruppo di pedalatori che, parafrasando l’episodio de La corazzata Potëmkindel 1925 finiscono per replicare il sordiano gesto dell’o mbrello con tanto di pernacchio compiuto da Albertone in Amarcord.
La discesa verso il Lungarno è guarnita dall’insegna: “trattoria al curvone”, ma nessuno ci finisce dentro per fortuna