In Parlamento entreranno sei partiti: Cdu/Csu, liberali, Spd, Verdi, Linke, e l’estrema destra di AfD. Solo nel 1949 erano di più
quasi alla parità attorno al 35% di febbraio. Ma le indagini non sono voti. Ed il risultato delle tre consultazioni regionali è stato amarissimo per Schulz e la Spd, spodestata addirittura dalla sua roccaforte del Nord Reno Westfalia.
Le inchieste più recenti sono perfino ingenerose nei confronti di un partito che si è “sacrificato” per il paese ed è talvolta stato più leale alla cancelliera rispetto a quello bavarese. Soprattutto sul tema degli immigrati. La cui ondata ha inciso sui voti “locali” e contribuirà a mandare al Bundestag la Afd, ma non cambia il quadro politico. La Merkel può vantare un prolungato periodo di prosperità, soprattutto durante la crisi, che la Germania non ha quasi avvertito grazie all’A-
L’EX PRESIDENTE dell’Europarlamento non può permettersi di criticare la Merkel, sia perché il suo partito è stato suo alleato, sia perché non porta voti. Quindi si muove in modo propositivo: più tasse per i ricchi, più equità e più investimenti, soprattutto per le infrastrutture, per la formazione (edifici inclusi: uno su tre necessita di restauri) e per la banda larga. La cancelliera può perfino permettersi di dargli ragione (su banda larga e investimenti) senza perdere consensi. L’Unione viaggia fra il 36 ed il 40% contro il 22-26% di cui è accreditata la Spd.
I liberali della Fdp, sotto la spinta del giovanissimo segretario, il 38enne Christian Lindner, sono dati fra il 7 ed il 9% con una tendenza al rialzo, il che rende di nuovo possibile l’alleanza considerata più “naturale”, quella tra popolari e liberali. I socialdemocratici rischiano di dover traslocare all’opposizione, sui cui banchi troverebbero i Verdi (tra il 6,5 e l’8%) e la sinistra radicale della Linke (sopra il 9%), oltre alla AfD, con cui nessuno vuole dialogare. Del resto il movimento populista nato come anti euro e adesso schieratosi contro l’immigrazione ha già liquidato il suo fondatore, Bernd Lucke, e in Sassonia si sta rivoltando contro Frauke Petry, la donna che ha condotto il movimento ai successi elettorali nei vari land.