Vaccini, l’ignoranza ne fa una pericolosa questione di libertà
Il Sole e tutto l’Universo girano intorno alla terra; che – come ognuno sa o deve sapere – è piatta. Nostro Signore Iddio ha creato gli uomini a sua immagine e somiglianza e l’unica vera religione è quella da Lui rivelata. Dogmi, vale a dire pregiudizi; perché nessuno aveva alcuna prova per sostenere queste affermazioni. Sicché, quando Giordano Bruno e Galileo Galilei le smentirono scientificamente (la questione religiosa dipendeva direttamente da quella scientifica: se ci sono tanti mondi ci sarà tanta vita intelligente; e dovunque sarà adorato Nostro Signore Iddio?) ammazzarono il primo e spaventarono il secondo che si affrettò ad abiurare.
DA ALLORA qualche progresso è stato fatto; e oggi ci si limita a insultare e minacciare i parlamentari che votano a favore della vaccinazione obbligatoria. L’epiteto più utilizzato è “assassi ni”. Dal che si comprende che questa gente è convinta che i vaccini uccidono. Su cosa si fonda tale convinzione non si sa; e non lo sanno nemmeno loro. Però la superstizione è sorella dell’arroganza che è figlia del complesso di inferiorità: non so nulla, se non grido nessuno si accorge che esisto; e allora meno so più casino faccio. Però, visto che non so, non posso contestare il merito della decisione. Quindi ne faccio una questione di libertà: nessuno mi può obbligare, al massimo consigliatemi; deciderò io cosa fare.
Come un ignorante soddisfatto di esserlo possa decidere se seguire un consiglio oppure no, non si capisce. Però, questo è l’approccio seguito da alcuni organi di informazione: “Nel resto d’Europa i vaccini sono consigliati e non obbligatori; non vi sono significative differenze nello sviluppo delle malattie infettive tra i Paesi in cui i vaccini sono obbligatori e quelli in cui sono solo consigliati”. Sono, come si capisce, argomentazioni in flagrante contraddizione tra loro: esistono dunque Paesi in cui i vaccini sono obbligatori. In effetti è così: in 12 Paesi i vaccini sono obbligatori, in 16 non lo sono. Quello che varia è la quantità dei vaccini obbligatori: in Belgio ce n’è solo uno (la poliomielite), nell’Est europeo ce ne sono 9 (è solo “consigliato” il vaccino contro la varicella). La Germania ha un approccio tutto suo, tanto per cambiare il più efficace: tutti i vaccini sono solo consigliati; però i bambini possono essere iscritti nelle scuole solo se presentano il certificato di vaccinazione per tutte le malattie.
Ovviamente la scelta tra obbligatorietà e consiglio non si fonda su valutazioni mediche: il solo fatto di consigliare alcuni vaccini significa che sono comunque ritenuti utili. Il problema è economico: rendere obbligatori i vaccini significa somm in i s tr az i one gratuita; non si può obbligare chi non ha i mezzi per adempiere. Sicché utilizzare questo argomento per opporsi alla legge sulla vaccinazione obbligatoria è prova di cattiva coscienza: non si può sostenere che i vaccini fanno male; quindi se ne fa una questione di libertà. Che è pagante sul piano politico. E qui si apre il consueto problema: il cinismo della politica italiana. Lega e grillini si schierano con gli antivaccinisti. Sarebbero pochi, ignoranti e facili da ignorare; ma se hanno due partiti alle spalle che danno loro voce pubblica e li nobilitano sul piano concettuale diventano una forza pericolosa. Perché lo scambio elettorale non è integrato solo dal traffico di influenze, dalla corruzione, dalla commistione politica/criminalità; esiste anche il consenso comprato con il sostegno politico alle pulsioni istintive delle persone meno avvertite, all’arroganza di chi interloquisce senza averne i mezzi intellettuali e culturali; insomma il consenso fondato sulla demagogia, quello che si identifica comunemente con il termine populismo. Il centinaio di violenti contestatori di Montecitorio non avrebbero avuto lo spazio informativo cui aspiravano se non fossero st a t i fi a ncheggiati da leghisti e grillini cui certamente poco importa di morbillo e varicella e molto di coltivare un serbatoio di voti di modesta qualità ma di buona quantità.
Alla fine, come sempre, non si sa se gioire del bicchiere mezzo pieno (netto miglioramento della salute pubblica) o indignarsi per il bicchiere mezzo vuoto ( la perdurante pochezza della politica italiana). In questo caso, la soddisfazione per il futuro dei miei nipotini è prevalente.