Consulente di giorno, killer di notte Arrestato “l’esecutore” delle cosche
La moto si ferma, si toglie il casco. Ma c’era una telecamera
Titolare
di una società di consulenza, col porto d’armi e la passione per i poligoni di tiro. Un giovane di 31 anni incensurato che, come ha affermato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, non ha mai subito nemmeno una multa per divieto di sosta. In realtà, per i carabinieri, il lavoro di consulente era una copertura. Marco Gallo è stato arrestato ieri perché ritenuto il killer professionista che, la mattina del 24 giugno in via Milano, al centro di Catanzaro, ha sparato a Gregorio Mezzatesta, dipendente delle Ferrovie, ma soprattutto fratello di Domenico Mezzatesta, il vigile urbano che assieme al figlio Giovanni è sotto processo (dopo che la Cassazione ha annullato l’ergastolo) per il duplice omicidio di Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio, avvenuto nel
2013 a Decollatura.
Grazie alle telecamere che hanno ripreso il tragitto della vittima per recarsi a lavoro, i carabinieri, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e dal pm Paolo Petrolo, hanno ricostruito le fasi dell’agguato: dal momento in cui il killer, in moto, ha agganciato l’auto di Mezzatesta all’altezza di Tiriolo, fino alla fuga a Lamezia Terme. Lì il consulente-sicario si è fermato per un problema al mezzo. Si è tolto il casco e ha raggiunto a piedi la sua auto, una Bmw con carrello, con cui ha recuperato la moto, poi portata in un garage. Fotogramma per fotogramma, gli investigatori hanno prima ridisegnato il percorso di 80 km fatto dal killer e poi identificato Gallo che ieri è stato arrestato per omicidio e porto abusivo di armi. “Avere commesso un omicidio nel centro di Catanzaro ci è sembrata una sfida alle istituzioni, che abbiamo vinto. – ha affermato il procuratore Gratteri - Abbiamo iniziato a lavorare con poche tracce, nessun collaboratore di giustizia, nessun testi- mone. Abbiamo ricostruito questo omicidio eseguito in solitaria”. Arrestato il killer, che non sembra avere legami con la vittima, resta da capire il mandante e il movente. Il sospetto della Procura è che Gallo sia un sicario a pagamento di cui si servirebbero le cosche per commettere omicidi nelle zone del catanzarese e del lametino.
SE COSÌ FOSSE, non è escluso che dietro questa vicenda possa nascondersi la verità, non solo sull’agguato al ferroviere ucciso a giugno, ma anche su quello avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 agosto del 2016, quando fu freddato Francesco Pagliuso, l’avvocato di Domenico e Giovanni Mezzatesta.