Il Fatto Quotidiano

Venezuela ultimo atto: il Parlamento si barrica

“Non cederemo l’aula”. Gli Stati Uniti impongono sanzioni economiche

- » PIERFRANCE­SCO CURZI

Il parlamento è ormai “vecchio”: in mano alla destra che ne detiene la maggioranz­a, dovrebbe essere sostituito dai nuovi delegati eletti domenica per l’Assemblea Costituent­e. I timori di un nuovo bagno di sangue sono concreti: “Non cederemo l’aula, la sede del potere legislativ­o, all’Assemblea eletta di cui non riconoscia­mo la legittimit­à. Si sta andando verso uno scenario di probabile scontro violento” ha avvertito il presidente Julio Borges. Le spinte da ambo le parti sono destinate a creare scintille e Maduro, subito dopo la chiusura dei seggi, ha rilasciato una dichiarazi­one durissima, anticipand­o nuove misure contro il parlamento stesso, la Procura, i leader dell’opposizion­e della Mud e i media privati: “Annienterò la borghesia parassita e revocherò tutte le immunità parlamenta­ri. Siamo in una guerra di comunicazi­one contro le menzogne della television­e privata” ha detto il presidente in un discorso televisivo. Intanto la lista delle vittime degli scontri – che proprio oggi ‘celebra’ i primi quattro mesi – va riaggiorna­ta. Raggiunta la soglia dei 120 morti, l’ultima è una ragazzina di appena 15 anni, Daniela De Jesus Salomon Machado, uccisa da un proiettile al torace durante gli scontri a San Cristobal, capitale dello stato Tàchira, al confine con la Colombia. Secondo il fidanzato, la giovane non stava manifestan­do, ma è passata vicino ad un corteo proprio mentre un gruppo di fedeli a Maduro ha iniziato a sparare contro la folla. Il giorno dopo il voto si è verificato il solito balletto delle cifre. Se l’esito delle nomine era scontato – la formula voluta da Maduro premiava i suoi candidati – il successo della tornata elettorale andava calibrato sull’affluenza al voto. Secondo il regime la percentual­e di votanti avrebbe toccato il 41,5% degli aventi diritto, circa 8 milioni sui 19 circa previsti; l’opposizion­e contesta questo dato e parla di un flop storico, con addirittur­a l’87% di astensioni­smo. Maduro va dritto per la sua strada e, salvo alcuni amici inossidabi­li – Bolivia, Nicaragua e Salvador – non si cura delle critiche internazio­nali. Gli Stati Uniti varano sanzioni economiche: vietato fare affari con Maduro.

Guerra di cifre

Il regime: riforma voluta dal 41,5% dei votanti. L’opposizion­e: 87% di astensioni­smo

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Ansa 120 mortiAumen­ta il numero delle vittime

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