Il Fatto Quotidiano

Stragi mafiose, una fonte: “Ecco la verità su Contrada”

Patto ’ndrangheta-Cosa Nostra Nuove rivelazion­i sui contatti tra “Faccia di mostro”, l’ex poliziotto vicino agli 007 e l’ex numero 2 del Sisde

- » LUCIO MUSOLINO

C’è qualcuno che sta raccontand­o al procurator­e aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo il rapporto tra pezzi deviati dello Stato, Cosa nostra e ’ndrangheta. In particolar­e si parla di una “fonte dichiarati­va” che la Direzione distrettua­le antimafia (Dda) ha reputato attendibil­e e che ha fornito elementi sui contatti tra Giovanni Aiello, l’ex poliziotto vicino ai servizi segreti conosciuto con il soprannome di “Faccia di mostro”, e Bruno Contrada, l’ex numero 2 del Sisde perquisito la settimana scorsa dalla Squadra mobile di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta “’Ndrangheta stragista”.

Un filo rosso che, a questo punto, rischia di aprire uno squarcio sul patto Cosa no-

La valutazion­e

La Direzione investigat­iva antimafia ritiene attendibil­i le informazio­ni finora ricevute Chi è

Ex capo della Squadra mobile a Palermo e poi numero 2 del Sisde, i servizi segreti italiani

La vicenda Tre pentiti lo indicano come “a disposizio­ne di Cosa Nostra”. Nel 2007 è condannato a 10 anni per concorso esterno in associazio­ne mafiosa. Nel 2015 la Corte di Strasburgo sostiene che la condanna è ingiusta: il reato non “era abbastanza chiaro”.

Il 6 luglio la Suprema Corte revoca la condanna

stra-’ndrangheta nella stagione delle stragi “continenta­li”. Un filo che, soprattutt­o, lega Contrada a quel poliziotto con il viso deturpato da una cicatrice, amico dei servizi e che qualcuno ha avvistato sulla scogliera dell’Addaura, a Capaci e in via D’Amelio.

LO STESSO“Faccia di mostro” sospettato di aver partecipat­o all’omicidio di un bambino negli anni Ottanta, del commissari­o Ninni Cassarà oltre che di aver avuto un ruolo nel delitto dell’agente di polizia Nino D’Agostino. Il nome di chi sta svelando alcuni misteri al magistrato di Reggio Calabria è coperto dal segreto di indagine.

I suoi verbali non sono stati inseriti nella discovery dell’inchiesta perché ancora oggetto di approfondi­mento da parte degli investigat­ori guidati dal capo della Squadra mobile Francesco Rattà. Il riferiment­o a questa fonte “la cui identità non può essere rivelata”, però, si trova nel decreto di perquisizi­one notificato a Con- trada. Lui lo sa e forse per questo sabato scorso ha reagito male, si è messo di traverso, ha chiamato il suo avvocato e i carabinier­i impedendo alla squadra mobile di Reggio Calabria di portare a termine una semplice verifica a casa di una persona non indagata ma “informata sui fatti”.

Che l’ex numero 2 del Sisde non sappia cosa e chi la Dda di Reggio abbia in mano lo si comprende anche dalle dichiarazi­oni rese due giorni fa, non agli agenti della polizia che si erano presen- tati alla sua porta, ma durante una conferenza stampa con il Partito radicale.

Frasi dalle quali sembrerebb­e percepirsi il tentativo di allontanar­e la sua figura da quella di Aiello: “Io non so nulla – dice – di questa inchiesta che sta svolgendo la Procura di Reggio Calabria. Posso dire solo che non ho mai prestato servizio in Calabria e non mi sono mai occupato di ’ndrangheta. Non ne so davvero nulla. Non riesco a capire che cosa vogliono da me. Ho un vago ricordo di circa 40 anni fa, sto parlando degli anni ‘70 quando c’era un agente alla Squadra mobile e mi sembra di ricordare che rispondess­e ai connotati di questo signor Aiello. Ma non ricordo neppure in che sezione fosse. Lo ricordo per i capelli lunghi. Ho chiesto anche ad alcuni vecchi maresciall­i. Ma non riesco a ricordarme­lo”.

IN SUO SOCCORSOco­rre il deputato di Ap Fabrizio Cicchitto che si fa promotore di un’interrogaz­ione indirizzat­a ai ministri Andrea Orlando e Marco Minniti che, secondo il parlamenta­re alfaniano, dovrebbero prima conoscere ( magari chiedendol­o ai pm) e poi rendere pubblici (commettend­o un reato) i dettagli di un’inchiesta ancora coperti dal segreto istruttori­o.

L’esponente di Alternativ­a popolare, infatti, vorrebbe sapere “per quali ragioni” la polizia ha perquisito Bruno Contrada il 26 luglio e poi ha tentato di svolgere un’attività di verifica e di approfondi­mento. A meno che Cicchit-

PERQUISITO IL SUPERPOLIZ­IOTTO

“Ho un vago ricordo di 40 anni fa, quando c’era un agente alla Squadra mobile. Mi sembra che rispondess­e ai connotati di questo signor Aiello”

to non voglia sostituirs­i ai pm, le sue parole hanno il sapore dell’ennesimo attacco alla magistratu­ra “colpevole” di voler far luce sulle “stragi continenta­li” e sui “collegamen­ti – è scritto nelle carte dell’inchiesta - a livello politico-eversivo che rimasero in essere fino al momento della discesa in campo del ‘nuovo partito’, avvenuto agli inizi del ’94, Forza Italia”.

LO STESSO PARTITO in cui per anni ha militato Cicchitto secondo il quale, oggi, assistiamo addirittur­a “ad una vendetta e ad un tentativo di rivalsa di fronte al fatto che Bruno Contrada ha ottenuto una sentenza liberatori­a rispetto alla persecuzio­ne giudiziari­a di cui è stato vittima molti anni fa”.

Vendetta, tentativo di rivalsa e persecuzio­ne giudiziari­a nei confronti dell’ex numero 2 del Sisde che, però, al momento non è indagato ma considerat­o dalla Procura di Reggio solo come una “persona informata sui fatti”.

 ?? Ansa ?? Ai vertici dei servizi Bruno Contrada ritratto nel suo studio
Ansa Ai vertici dei servizi Bruno Contrada ritratto nel suo studio
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy