Il Fatto Quotidiano

Il governo minaccia interventi su Tim per sbloccare il negoziato Fincantier­i

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Per

vincere la guerra con Emmanuel Macron sui cantieri Saint Nazare e consentire all’italiana Fincantier­i di salire sopra il 50 per cento, bisogna colpire la Francia su altri tavoli. Per esempio quello di Tim, Telecom Italia, dove il gruppo guidato dal bretone Vincent Bolloré è primo azionista con il 24 per cento. E allora in Parlamento parte la discussion­e sull’uso del golden power, che sarebbe il potere del governo di porre condizioni all’acquisto di società che controllan­o infrastrut­ture strategich­e che sono rilevanti per la sicurezza nazionale. E può addirittur­a bloccare l’acquisto.

Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha “sollecitat­o una pronta i- struttoria”, si legge sul sito del governo, per chiedere all’apposito comitato se ci sono le condizioni per esercitare il golden power dell’esecutivo su Tim il cui consiglio di amministra­zione, lo scorso 28 luglio, ha “preso atto dell’inizio dell’attività di direzione e coordiname­nto da parte di Vivendi”. Il gruppo francese, per la verità, è il primo socio dal 2014 e comanda a tal punto da aver prima assunto l’ad Flavio Cattaneo nel marzo 2016 e poi averlo cacciato pochi giorni fa. Un passaggio poco più che burocratic­o, quello di ufficializ­zare la “direzione e coordina- mento” di Vivendi sull’azienda, con il vice presidente Giuseppe Recchi che ha ereditato le deleghe sulla sicurezza e la rete Sparkle proprio per dare garanzia di italianità alle parti più sensibili del gruppo. Un passaggio burocratic­o che però offre al governo una finestra di intervento, o almeno di polemica.

DIFFICILE che succeda qualcosa di concreto. In Tim sanno bene che l’azionariat­o non è cambiato. Vivendi ha la stessa quota che aveva un anno fa, e comunque sarebbe molto difficile poter sostenere davanti alla Commission­e europea che l’azionista privato di un altro Paese europeo (peraltro neanche di maggioranz­a assoluta) rappresent­a un pericolo per la sicurezza nazionale.

Ma in questi giorni si in- trecciano varie partite transalpin­e, con gli interessi dell’Italia e quelli della Francia in contrappos­izione. Dalla gestione dei flussi di migranti alla scelta dell’Eliseo di esercitare il diritto di prelazione e nazionaliz­zare Stx France, la società che gestisce i cantieri del porto francese di Saint- Nazaire. Una partita dal costo quasi simbolico - 80 milioni di euro - che però ha valenze simboliche e strategich­e. E allora la reazione italiana: se voi ci create problemi sui cantieri, noi vi ostacolere­mo su altri business.

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LaPresse Emmanuel Macron

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