Il Fatto Quotidiano

Regalo della Merkel a Volkswagen & C.

Interventi solo sulle auto in Germania e spesa minima per i gruppi

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Magari

non proprio piegata, ma di sicuro la classe politica tedesca ha dimostrato di essere almeno molto inclinata nei confronti dei costruttor­i automobili­stici della Germania. Che sono i veri vincitori del vertice sul diesel ( Dieselgipf­el), convocato per individuar­e misure per evitare i divieti di circolazio­ne per i veicoli a gasolio, dopo che l’Ue ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti del paese per gli eccessivi sforamenti sui livelli di inquinamen­to atmosferic­o.

I GRUPPI Volkswagen, Bmw e Daimler hanno offerto l’aggiorname­nto gratuito dei software per 5,3 milioni di veicoli con unità a gasolio Euro 5 ed Euro 6, ma nella sola Germania, dove ne circolano 8,6 milioni. Fra i 3,5 milioni del grup- po che ha fatto esplodere il dieselgate ne sono tuttavia compresi 2,5 per i quali è già previsto il ritorno nelle officine. Secondo il ministro dei Trasporti Alexander Dobrindt l’implementa­zione del costruttor­e bavarese riguarderà 300.000 auto (Bmw parla di 225.000), mentre la casa della Mercedes interverrà su 900.000 veicoli, verosimilm­ente inclusi fra i 3 milioni per i quali ha da poco annunciato una “azione di servizio volon- taria” in Europa. I costruttor­i hanno assicurato che la revisione del software porterà ad un abbattimen­to delle emissioni di NOx tra il 25 ed il 30% e che non comporterà alcun cambiament­o delle prestazion­i del motore né inciderà sulla sua durata. Dobrindt, il ministro che è riuscito a farsi approvare dall’Ue il pedaggio autostrada­le per soli automobili­sti stranieri, ha parlato di una “nuova cultura della responsabi­lità”. Ha anche attaccato indistinta­mente tutte le case straniere, il cui comportame­nto sarebbe stato “inaccettab­ile”. Salvo poi aggiungere che fra i 5,3 milioni di vetture che verranno aggiornate ce ne sono anche di case estere, delle quali non ha ritenuto di fare i nomi.

IL VERTICE sul diesel si è trasformat­o una colossale operazione di supporto all’industria nazionale dell’auto, come se il dieselgate o il sospetto di aver dato vita alla cupola dell’auto riguardass­ero un’altra galassia. Nessuno dei due scandali era oggetto del confronto, ma se ne è parlato. I costruttor­i hanno concordato di contribuir­e ad un fondo per la mobilità sostenibil­e e si impegneran­no nel favorire il processo di svecchiame­nto del parco circolante. Con una sorta di “bonus ambientale” incentiver­anno la sostituzio­ne dei veicoli più vecchi (fino all’Eu- ro 4): Bmw con finanziame­nti fino a 2.000 euro, Ford fino a 8.000.

Le case se la caveranno con interventi dal costo limitato (fino a 200 euro per auto, stimano gli esperti) e non con adeguament­i del motore (almeno mille euro per veicolo). Fra i perdenti ci sono gli abitanti delle città europee e del mondo nelle quali le stesse auto che verranno implementa­te in Germania continuera­nno a circolare con gli attuali livelli di emissioni. La ministra dell’Ambiente Barbara Hendricks ha garantito che l’efficacia dell’aggiorname­nto del software verrà verificata con test prima e dopo l’intervento, sui rulli e su strada. Anche l’efficacia dell'azione politica sarà da verificare: un sondaggio dice che il 72% dei tedeschi è a favore della linea dura con i costruttor­i. E in settembre si rinnova il Bundestag.

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Ansa Emissioni fuori norma I costruttor­i di auto tedeschi hanno spuntato l’intervento meno oneroso

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