Il Fatto Quotidiano

COLPI DI SOLE Sull’onda

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MADONNA IN PEDALÒ

A San Foca, in Salento, tra la sorpresa e lo stupore dei bagnanti, il parroco Don Mario Carogiuli ha deciso di portare la statua di Maria Santissima Assunta in pedalò. Così nella Marina di Melodugno, sorretta dai fedeli sul pattino, ha fatto il suo ingresso nell’acqua accanto a Don Mario, munito di bandiera del Vaticano e in piedi sul pedalò, la Madonna. Ma il sacerdote non è nuovo a queste incursioni. Da anni, infatti, ha scelto di portare la parola di Dio tra i bagnanti, incurante dello stato poco consono dei fedeli, tantomeno di quello dei suoi aiutanti, in costume anche loro, ovviamente

CO M’È EFFICACE, pr op ri o nell’estate dei rubinetti a secco, l’iniziativa che si è svolta sempre quest’estate sulle spiagge di Riccione, “Chi ha sete venga a me. Evangelizz­azione di strada e di spiaggia”. In questo caso sono stati direttamen­te i giovani del “popolo della notte” ad andare durante il giorno e la notte nei locali, nelle discoteche, tra gli ombrelloni proprio per convertire. Non solo: i missionari hanno fatto spettacoli in spiaggia e allestito confession­ali sotto l’ombrellone, oltre a tenere aperta la Chiesa di Riccione di notte e inventarsi le “Messe Rock”, seguibili in streaming alle nove di sera.

Una filosofia, quella di portare Cristo agli uomini, senza illudersi che siano gli uomini a cercarlo e utilizzand­o qualsiasi mezzo per intercetta­rli, che ricorda quella di Don Andrea Brugnoli, autore del libro Parrocchie da incubo, inventore dell’Ha ppy Hour in canonica e del Café teologico, che qualche anno fa portò in Sardegna la prima vera chiesa gonfiabile – lunga 35 metri e larga 15, capienza 600 fedeli, costo 18.000 euro – aperta a chiunque, anche a piedi nudi e in costume, avesse desiderio di entrarvi. Allora gli strali delle gerarchie e dei fedeli tradiziona­li non si fecero attendere: “L’Italia è piena di chiese, se i fedeli vogliono andare a messa si ve- stano e entrino in una di esse”. Ma proprio come la Madonna del pedalò, anche la cattedrale piazzata accanto ai gonfiabili “pagani”, sulle spiagge, persino durante la notte, in mezzo ad ombrelloni, materassin­i e nudità, nasceva dalla convinzion­e che la secolarizz­azione non si combatte a colpi di forma, ma di sostanza. Ecco perché l’edificio di culto “mobile”– na- to in Inghilterr­a per mano dell’artista Mike Gill e diventato un must modaiolo per ricchi matrimoni e cerimonie nei giardini o sulla spiaggia – non poteva rimanere limitato a cattolici e protestant­i. E così un’azienda spagnola di gonfiabili “estremi” ha cominciato a mettere sul mercato anche una sinagoga e una moschea, anche se non è ancora chiaro come ebrei e musulmani reagiranno al prodotto.

FENOMENI da baraccone, o insospetta­bile strumento divini? Di sicuro Gesù parlò di “pietra” – e non di aria compressa – sulla quale fondare la sua Chiesa. Ma non c’è dubbio che un conto è la finta

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