L’evangelizzazione da spiaggia: Dio va dai bagnanti
No, non è un miraggio. C’è una Madonna, a San Foca, in Salento, che oscilla tra le onde, seguita da una piccola folla di bagnanti, soprattutto signore di mezza età in bikini, mentre un prete, Don Mario Calogiuri, recita a pieni polmoni, aiutato da un microfono, l’Ave Maria. Ma no, non è neanche un miracolo, perché la Madonna, insieme a Don Mario – che l’anno precedente batteva le spiagge a piedi, nel tentativo di vendere merce divina al posto di quella contraffatta –, sono issati su un comunissimo pedalò da spiaggia, e avanzano nell’acqua nella speranza di catturare i potenziali fedeli esattamente dove si trovano, senza aspettare che popolino chiese svuotate dalla secolarizzazione. “Madonnina del mare prega e intercedi per noi”, ripete più volte il prete agitando la bandiera gialla. Tutti sono chiamati in causa, specialmente i bambini, che attorniano il pedalò, incuriositi dalla scena abbastanza spettacolare. Don Mario si agita e affatica, ma lo fa convinto che sia meglio, appunto, andare a stanare, e convertire, le persone nei luoghi di vita e divertimento abituali. Più che evangelizzazione “on the road”, predicazione “on the boat”, particolarmente efficace nell’estate più torrida degli ultimi anni. cattedrale chiesta come vezzo dalla capricciosa ragazza inglese, un conto la chiesa gonfiabile pensata realmente per avvicinare i credenti a Dio.
Il quale di certo considera lecito qualsiasi mezzo perché le persone si convertano. Persino il kitsch.
Non solo pattino
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