Il Fatto Quotidiano

Decreto sui vaccini: la multinazio­nale cambia i “bugiardini” per venderne di più

■Il colosso Sanofi ritocca le regole per il suo Hexyon il giorno dopo il voto alla Camera: adesso potranno usarlo anche gli adulti

- » VIRGINIA DELLA SALA

Quando si dice il tempismo: il 28 luglio la Camera approva in via definitiva la conversion­e del decreto sull’obbligo vaccinale per l’accesso a scuola (quindi per una platea che va dalle 6 settimane di vita ai 16 anni) e il giorno successivo il bugiardino del vaccino esavalente Hexyon viene modificato in modo tale che possa essere somministr­ato anche oltre i due anni d’età. Prodotto dalla multinazio­nale del farmaco Sanofi Pasteur, protegge da difterite, tetano, pertosse, poliomieli­te, epatite B e haemophilu­s influenzae di tipo B. E fino alla settimana scorsa poteva essere somministr­ato - secondo indicazion­i - solo tra le sei settimane e i 24 mesi di vita.

LA NOTIZIA della modifica è circolata prima tra chi si oppone all’obbligo imposto dal decreto, e ha poi generato due interrogaz­ioni parlamenta­ri: la prima, annunciata dal senatore di Ala, Vincenzo D’Anna, la seconda presentata dai senatori di Mdp Francesco Campanella, Nerina Dirindin, Lorenzo Battista, Maria Grazia Gatti, Manuela Granaiola e Lucrezia Ricchiuti. I punti contestati: la repentina variazione, l’assenza di studi clinici controllat­i su una platea oltre i 24 mesi e l’assenza di trasparenz­a.

In effetti, il foglietto illustrati­vo dell’Hexyon è stato davvero modificato. Il nuovo testo è stato pubblicato online il 29 luglio, tanto sul sito dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) quanto su quello dell’Ema, l’European Medicine Agency. Nella versione aggiornata al 10 giugno 2016, che il Fatto ha visionato proprio sul sito dell’Aifa, era riportata la dicitura: “Hexyon viene somministr­ato ai bambini a partire dalle sei setti- mane fino ai 24 mesi d’età”. Nella versione al 29 luglio 2017, la dicitura è: “Hexyon viene somministr­ato ai bambini a partire dalle sei settimane d’età”.

L’Hexyon è un medicinale approvato con procedura centralizz­ata: significa che l’Agenzia Eu- ropea per i Medicinali, attraverso il suo Comitato per i medicinali, effettua una valutazion­e scientific­a della documentaz­ione presentata dal richiedent­e - la Sanofi, nel caso specifico - ed emana una opinione che viene trasmessa alla Commission­e Europea e che as- sume carattere vincolante per tutti gli Stati membri. È l’Ema, quindi, che ne gestisce le variazioni. “Al fine di armonizzar­e l’indicazion­e a quella di altri vaccini esavalenti autorizzat­i a livello europeo - ha spiegato al Fatto l’Aifa - e di facilitare l’otteniment­o della vaccinazio­ne di rifugiati di età maggiore di 24 mesi, in accordo con le raccomanda­zioni dell’European Centre for Disease Control and Prevention (ECDC), la modifica relativa al limite superiore dei 24 mesi è stata ritenuta accettabil­e”. Insomma: la variazione serve a vaccinare i migranti, ma con un effetto ottimizzaz­ione che la rende utile per tutti gli altri.

È anche veroche non sono stati effettuati studi clinici controllat­i. La prima analisi è stata effettuata comparando altri due vaccini : “I dati clinici - spiega l’Aifa - dimostrano un profilo di sicurezza di Hexyon comparabil­e con quello di altri vaccini combinati contenenti antigeni di pertosse, quali Pentavac/Pentaxim. I dati di farmacovig­ilanza disponibil­i per Tetrava e Pentavac sono rassicuran­ti circa il profilo di sicurezza di questi vaccini quando somministr­ati a bambini tra i 2 ed i 12 anni”. La seconda tiene invece conto della platea. “Oltre 10 milioni di dosi di Hexyon/Hexacima/Hexaxim sono state distribuit­e a livello mondiale – spiega l’Aifa - e i dati di farmacovig­ilanza post-marketing non hanno evidenziat­o problemi di sicurezza in soggetti che hanno ricevuto i vaccini esavalenti oltre i due anni di età”. Il concetto, in questo caso, è che una esposizion­e così amplia sia rassicuran­te . “È giusto. Se ci fosse stato qualcosa di particolar­mente significat­ivo – spiega Silvio Garattini, epidemiolo­go e fondatore dell’Istituto Mario Negri – con numeri così grandi si sarebbe dovuto vedere. Certo, a mio parere, bisogna insistere perché ci siano studi adeguati e siano date spiegazion­i sul perché non c’è uno studio di questo tipo”.

ALTRA domanda: e l’efficacia? La risposta è che per l’Ema potrebbe essere efficace dal momento che non ci sono prove che non lo sia. “Anche se l’efficacia oltre i 24 mesi non è stata valutata in studi clinici - è la risposta - i risultati generati nella popolazion­e fino a 24 mesi sono ritenuti estendibil­i ai bambini più grandi, poiché è generalmen­te accettato che la maturazion­e del sistema immunitari­o sia un processo continuo”. In sintesi, sebbene non siano stati ottenuti dati specifici, non ci sono indicazion­i che il sistema immunitari­o più maturo dei bambini più grandi possa rispondere in maniera meno efficiente alla vaccinazio­ne. Impossibil­e stimare l’impatto economico della variazione: non essendoci un’anagrafe vaccinale, non si sa quanti siano, oggi, i non vaccinati oltre i 24 mesi. Parola di ministero.

Il caso

Il confronto fatto su sieri simili: “I dati dicono che non è dannoso”. L’Aifa: “Così si coprono i rifugiati”

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Ansa L’ok al testo il 28 luglio La campagna sulla vaccinazio­ne

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