Il Fatto Quotidiano

L’infiltrato su Vos Hestia

- GIUSEPPE LO BIANCO

È UN POLIZIOTTO del Servizio centrale operativo, ha il nome di un autore dei quattro Vangeli, si è imbarcato il 19 maggio scorso a bordo della motonave Vos Hestia di Save the Children e per due mesi ha documentat­o, con un’informativ­a e decine di fotografie, le “intese” tra l’equipaggio della Iuventa e i trafficant­i di esseri umani ai confini e spesso dentro le acque territoria­li libiche nel Mediterran­eo meridional­e. Grazie all’agente sotto copertura inviato da Roma si è scoperto lo strano traffico di barchini di vetroresin­a condotti da “arabi con cappelli di paglia” che in più occasioni hanno scortato i gommoni carichi di migranti fin sotto le navi delle Ong assicurand­osi, in un caso anche con

l’aiuto dell’equipaggio della Iuventa, di recuperare il motore e la benzina residua. Come è accaduto il 18 giugno scorso, con la restituzio­ne agli scafisti di un barcone contrasseg­nato dalla sigla KK in rosso, lo stesso che otto giorni dopo ricompare per trasportar­e altre decine di migranti. Quella mattina poco dopo le 6, documenta l’agente undercover, un gommone con tre trafficant­i si avvicina alla nave di Save the Children annunciand­o in arabo l’arrivo del carico di migranti; lui riesce a fotografar­li e le foto dei volti dei tre libici, magliette a righe, robusti con barba e baffi, sono adesso agli atti dell’inchiesta trapanese. Che cerca di fare luce sull’approccio, definito di “interesse investigat­ivo”, della nave fantasma (senza bandiera) Shada alla Iuventa in rotta per Lampedusa il 4 maggio scorso con a bordo 5 minori arabi.

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Ansa Intervento Un soccorso di Save the children

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