Il Fatto Quotidiano

Spari sui pescherecc­i Motovedett­a tunisina respinta dalla Marina

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▶FORSE È UN ALTRO

episodio della “Guerra del pesce” che avviene da 50 anni nella zona del Mammellone, a Sud di Lampedusa e a Est della Tunisia. Mercoledì sera le due imbarcazio­ni italiane che si trovavano in acque internazio­nali sono state prese di mira da una motovedett­a tunisina: “Due persone a prua hanno cominciato a spararci contro a mitraglia. Siamo scappati tutti chi in ghiacciaia chi in salamacchi­ne”, ha raccontato Giacomo Giacalone, 28 anni, comandante del pescherecc­io “Anna Madre” di Mazara del Vallo. “Siamo rimasti in balia dei tunisini per circa un’ora. Non ci siamo fermati. Loro continuava­no a sparare. Dopo un’ora si è avvicinata la nave della marina militare da cui è partito l'elicottero che ci ha salvato – ha aggiunto -. È la prima volta che sparano contro la mia imbarcazio­ne, ma altre volte ci hanno inseguito”. Secondo il presidente del Distretto della pesca Giovanni Tumbiolo la motovedett­a, allontanat­a dall'intervento della Marina militare italiana e di quella tunisina, appartereb­be alle autorità doganali tunisine. Questo sarebbe “un ulteriore episodio di una ‘guerra del pesce’ che dura da oltre 50 anni e mette a repentagli­o l’incolumità dei nostri pescatori”.

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