Morto Squillante, il giudice amico di Craxi, Previti e B.
“A RENA’, TE STAI A SCORDA’ I SOLDI” L’ex capo dei Gip di Roma è scomparso all’età di 92 anni Fu condannato in primo e secondo grado per corruzione, ma la Cassazione lo assolse nel 2006
Renato Squillante è morto a 92 anni nella sua casa nel centro di Roma. Da anni non si sentiva più parlare di lui, ma l’ex capo dei giudici per le indagini preliminari di Roma a metà degli anni ‘90 è finito sulle prime pagine dei giornali perché tra i protagonisti dell’inchiesta “Toghe sporche” del pool Mani Pulite di Milano, sfociata nei processi Imi-Sir/Lodo Mondadori e Sme.
PER QUELLE VICENDE Squillante finì anche in carcere nel marzo del 1996. Imputato per Sme, insieme a Silvio Berlusconi, Cesare Previti e altri avvocati della capitale, ha beneficiato di un’assoluzione assai controversa. Per il maxi risarcimento, mille miliardi di lire, alla famiglia Rovelli ( processo Imi-Sir) Squillante fu condannato in primo grado a 8 anni, diventati 7 in appello. Per i pm Ilda Boccassini e Gherardo Colombo la famiglia Rovelli comprò la sentenza dando incarico agli avvocati Previti, Attilio Pacifico e Giovanni Acampora di corrompere alcuni giudici tra cui Squillante. Ma nel 2006 la Cassazione assolse Squillante con una motivazione non certo onorevole per chiunque, tanto più per un magistrato: ha incassato dei soldi, però il suo ruolo “non è inquadrabile come corru- zione in atti giudiziari” anche se il suo “intervento non è stato in linea con i doveri deontologici di un magistrato”. Fu un “tentativo di intermediazione tra privati”.
Chi ha seguito i fatti di quegli anni si ricorderà di Stefania Ario- sto, ex compagna di Vittorio Dotti, allora avvocato della Fininvest ed esponente della neonata Forza Italia. È lei che raccontò il giro di mazzette nella Capitale ad avvocati e magistrati compiacenti, attraverso Cesare Previti (che è sta- to anche ministro) pure a casa sua o al circolo canottieri Lazio.
“A RENÀ te stai a scordà i sordi”, avrebbe detto in un’o cc as io ne Previti a Squillante. Per la procura di Milano Berlusconi tra il 1986 e il 1989 foraggiò con fondi neri Squillante attraverso Previti perché evitasse guai alla Fininvest. Durante le indagini fu piazzata una cimice a un tavolo del bar Tombini, quartiere Prati di Roma, dove Squillante prendeva l’aperitivo con avvocati e magistrati, come Augusta Iannini, moglie di
Bruno Vespa, finita al ministero della Giustizia all’epoca di Berlusconi.
L’ex premier e Squillante sono stati assolti al processo Sme nonostante l’ex giudice abbia ricevuto 434 mila dollari sul suo conto svizzero “Rowena” arrivati dal conto svizzero “Mercier” di Previti, alimentato da flussi riconducibili a Fininvest, ricostruirono i giudici.
In appello i giudici, che hanno assolto Berlusconi nel processo stralcio, sostennero: “Per affermare che Berlusconi abbia corrotto Squillante, non basta provare che questi abbia ricevuto denaro, ma occorre anche accertare che l’interferenza addebitata al magistrato sia stata collegata con l’attività funzionale da lui esplicata”
Ma “nessun procedimento nel quale Squillante avrebbe potuto effettivamente influire ha rivelato aspetti irregolari o discutibili” e anche se Squillante fosse stato pagato “p er condizionare l’operato di altri magistrati estranei all’ufficio di appartenenza, non sarebbe configurabile” il reato di corruzione, “ma la diversa ipotesi di traffico di influenza”, che però in Italia “non può considerarsi penalmente perseguibile” perché “non è stata tradotta in norma di legge”. Il reato c’è dal 2012.
Flussi di denaro Sul suo conto elvetico 434mila dollari da Previti Non fu sufficiente a dimostrare la colpevolezza