Neymar a Parigi, la guerra finirà a tarallucci e petrolio
APER PIQUÉ RESTA
Non è la prima volta che il noto gaffeur Gerard Piqué provoca l’ilarità del Web con le sue “ultime parole famose”. Ma nella telenovela Neymar la sua dichiarazione a mezzo social gli si è anche ritorta contro. Non poteva sapere certo l’attaccante del Barcellona cosa stava per accadere al suo collega quando su Instagram, alle prime voci sul possibile addio del giocatore brasiliano ai blaugrana, aveva risposto (senza che nessuno glielo chiedesse) che la notizia era da smentire: “Non se ne va”. Affermazione che in quel momento aveva destato la curiosità dei media, e che a rileggerla oggi è solo l’ennesima solita gaffe di Piqué
l tormentone estivo la pennellata migliore l’ha data ieri il polacco Kamil Glik, ex capitano del Torino ora pilastro della difesa dei campioni di Francia del Monaco: “Non vedo l’ora di affrontare Neymar”. Sicuramente un benvenuto, ma – dato il pulpito – per molti una minaccia, perché “Camillone” non è certo uno che danza sul velluto, anzi. E si può dire con ragionevole certezza che i tacchetti vanno affilati per la sera del 26 novembre, quando il Psg farà tappa nel Principato per il big match della Ligue 1. Neymar, infatti, giocherà a Parigi. Già domani dovrebbe essere al Parco dei Principi per essere presentato al pubblico prima della partita contro l’Amiens. Seguiranno giorni di battaglie legali su più fronti ma – alla fine – i petrodollari del Qatar avranno la meglio, perché – come in molti dicono e scrivono in questi giorni – “è il mercato, bellezza”.
Un mercato che certo non gode di ottima salute, se è vero – come è vero – che la maxi operazione dal valore complessivo di circa 600 milioni di euro messa in piedi dall’emiro Al Thani e dal suo braccio armato Nasser Al-Khelaïfi viola in un colpo solo le norme Fifa e quelle Uefa, senza contare la fiera opposizione della Liga spagnola (un po’ velleitaria per la verità, date le non poche responsabilità del calcio iberico sulla genesi del “calc io moderno”). Ieri – come già annunciato dal presidente Javier Tebas – la Liga ha rifiutato la valigetta con 222 milioni di euro portata a Madrid da tre avvocati modello saga del Padrino.
Il gaffeur
Glik di turno. Perché a volte il portafoglio si ferma sulla soglia del campo. Molto raramente ormai, ma a volte succede ancora.
Intanto prepariamoci al prossimo tormentone: chi prenderà il Barcellona per sostituire Neymar? Riuscirà la Juventus a trattenere Dybala? Vedremo.
Ultime scaramucce La Liga rifiuta il denaro della clausola e denuncia il Psg per “doping finaziario”