Il Fatto Quotidiano

Quelli che “embè?”

- » MARCO TRAVAGLIO

Siccome non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire né peggior cieco di chi non vuol vedere, siamo passati dal “fuori le prove” all’“embè”. A marzo il procurator­e di Catania Carmelo Zuccaro raccontò al Parlamento quel che accade abitualmen­te nel Mediterran­eo fra alcune Ong e gli scafisti, che partono da premesse opposte ma finiscono col collaborar­e alla tratta degli esseri umani al riparo dalla legge e della magistratu­ra. E fu attaccato con varie sfumature di fiele, nell’ordine: dai presidenti delle due Camere Grasso e Boldrini, dal premier Gentiloni, dal segretario Pd Renzi, dal ministro della Giustizia Orlando e dal vicepresid­ente del Csm Legnini, oltreché dalla vasta galassia parolaia comunement­e detta “sinistra” e dal quotidiano dei vescovi Av v en ir e (mentre l’Osservator­e Romano riconobbe che bisogna indagare perché non tutte le Ong sono sante a prescinder­e). Tutti dicevano che Zuccaro ciarlava per sentito dire, non portava le prove, generalizz­ava, calunniava, infangava, faceva il gioco dei razzisti della Lega e del M5S, anziché starsi zitto ed eventualme­nte “parlare con gli atti”.

Luigi Manconi, ex lottatore continuo e senatore Pd, si produsse in memorabili sbocchi di bile sul manifesto: per lui il procurator­e catanese era “Carmelo ‘forse’ Zuccaro”, il “giudice dadaista”, propalator­e di “fake news”, complice del “tentativo più velenoso mai allestito contro le Ong impegnate nel soccorso in mare e, più in generale, contro le politiche dell’immigrazio­ne” a suon di “indecenti bugie e di fantasiose bufale, di calunnie grossolane e di insinuazio­ni maligne, di sospetti maleodoran­ti e di illazioni grevi” fo r t u n a t amente destinate “al ridicolo ma anche un po’alla vergogna” perché mai sarebbe “emerso un solo indizio e nemmeno la più labile delle prove, il più fragile riscontro e la più approssima­tiva conferma dell’intero castello di accuse montato ad arte dai volenteros­i agenti della xenofobia. Nulla, assolutame­nte nulla”. Ora che i pm e il gip di Trapani depositano gli atti, le foto, le intercetta­zioni e le testimonia­nze sulla soave corrispond­enza di amorosi sensi fra l’Ong tedesca, gli scafisti libici e la cosiddetta Guardia costiera di Tripoli, questi tartufi non si scusano né tantomeno rettifican­o: si posizionan­o fischietta­ndo in modalità “che sarà mai”. Con due eccezioni: Avvenire (“reato umanitario”) e Manconi (“reato di altruismo”). Cioè: quel che diceva Zuccaro era tutto vero; ma, dopo 5 mesi di negazionis­mo ( Manconi sul ma ni fe st o d el 4.5.2017: “nulla, assolutame­nte nulla”), si passa direttamen­te e allegramen­te al giustifica­zionismo.

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