Impreparati sugli incendi: niente prevenzione e soluzione
Continuano gli incendi, dovuti nella maggior parte dei casi a due fattori, egualmente determinanti. Il primo è la quasi totale assenza di un programma di previsione e l’altro è l’opera criminale di chi accende il fuoco. Ad aggravare la situazione provvede la convinzione che l’unica azione da svolgere sia lo spegnimento una volta che la frittata è fatta. Questo denota senza ombra di dubbio che chi dovrebbe valutare e decidere, nella maggior parte dei casi non ha o conoscenze o mezzi adeguati.
Intanto le aree boschive vanno preventivamente studiate e curate per far si che anche l’evento calamitoso sia più facilmente debellabile. E non viene fatto.
In secondo luogo, non volendo ricorrere alle torrette di avvistamento, qualcuno dovrebbe sapere che esistono i droni che, con una spesa enormemente inferiore a quella indispensabile a fiamme scatenate per far volare Canadair, che tra l’altro in Italia sono insufficienti, consentono di monitorare in ogni momento le aree a rischio, segnalando il pericolo in tempo reale. Aggiungiamo lo spreco di risorse con l’affidamento di mezzi a chiunque e con i Vigili del Fuoco sempre più a “stecchetto”. Per completare il quadro c’è poi la geniale idea di accorpare la Forestale nei Carabinieri. Scoprendo dopo che “avanzano” fouristrada attrezzati e che ci sono autobotti ferme; che come logica avrebbero dovuto seguire chi le usava prima.
Per finire, diciamo pure che dell’opera di ricostituzione del patrimonio distrutto neppure se ne parla.