Il Fatto Quotidiano

Cacciari: “Firmino l’intesa, l’obiettivo è evitare tragedie”

- » GIANLUCA ROSELLI

nare i flussi?

Dice regole per governare i flussi? Come i respingime­nti in mare, che erano illegali. Oppure come incriminar­e i pescatori di Lampedusa e poi sequestrar­e la barca per aver salvato naufraghi? Sono regole che sono state firmate in passato dal nostro Parlamento: erano infami e si doveva disobbedir­e. Oggi facciamo rientrare nelle regole anche un codice inventato da un ministro che, intanto, regala soldi alla guardia costiera libica che è gestita dai trafficant­i. Rimaniamo sul tema delle regole. Cosa ne pensa del codice di condotta per le Ong che operano in mare appena varato dal Viminale? Chi non lo sottoscriv­e fa bene o sbaglia?

Io sto con Medici senza frontiere e con le altre navi che non subiscono l'imposizion­e. Guardiamol­e queste regole. Una imposizion­e di armi a bordo di chi svolge opere di pace e di soccorso? Sono divieti vari che hanno lo scopo di ostacolare i salvataggi.

L'Italia viene spesso lasciata sola nella gestione dei flussi migratori, il governo dovrebbe chiedere maggiori risorse ai partner Ue per l’accoglienz­a? Gli altri Stati europei non si fanno abbastanza carico del problema?

L’Italia deve sospendere il trattato di Dublino insieme agli altri Stati di frontiera. Invece siamo al delirio di intervenir­e in Libia, senza mandato e copertura internazio­nale, esponendo i nostri soldati a una reazione militare. Delirio è allargare i confini di Europa fino al Fezzan, il confine sud-occidental­e del deserto libico.

La sinistra italiana fatica a trovare un approccio credibile alla questione migranti. Sembra oscillare tra la rincorsa di un vocabolari­o o soluzioni di destra e un approccio forse troppo ideologico.

La sinistra italiana evapora di fronte a ogni questione seria. Da noi ancora non esiste una sinistra italiana.

“Le Ong che operano nel Mediterran­eo farebbero bene ad accettare il codice voluto dal ministro dell’Interno, Marco Minniti. Non dovrebbero impuntarsi ideologica­mente sugli uomini armati a bordo delle navi, perché questo alimenta un dibattito surreale e ipocrita che distoglie dal vero obiettivo: salvare il più alto numero di vite”. Massimo Cacciari, filosofo, ex sindaco di Venezia e uomo di sinistra, prova a guardare oltre la scelta di organizzaz­ioni, come Medici Senza Frontiere, di non sottoscriv­ere il codice Minniti. “Io lo accetterei, ma sostenere che chi non lo condivide sta dalla parte degli scafisti è inaccettab­ile”. Professore, Ernesto Galli della Loggia scrive che le Ong devono scegliere tra l’Italia e gli scafisti.

Mi sembra un dibattito meschino e fuorviante. Parto da un assunto: nel Mediterran­eo negli ultimi anni sono morte centinaia di migliaia di persone, tra cui donne e bambini. Una tragedia inaccettab­ile. Io ho visto questo. Se poi ci sono alcune Ong in combutta con gli scafisti mi pare un fenomeno marginale rispetto al dramma umanitario cui assistiamo. Esistono denunce da parte di magistrati, in certi casi ci sono anche immagini.

Queste situazioni saranno valutate dalla magistratu­ra e dalle forze dell’ordine. Davanti a tragedie come queste possono esserci mascalzoni di qualunque parte che sfruttano la situazione cercando di arricchirs­i. Ma la premessa è che in mare ci sono centinaia di persone che muoiono o rischiano di morire. Cerchiamo di non cadere nella più perfetta barbarie.

Secondo lei le regole imposte dal governo italiano sono giuste?

Il governo faccia salire chi vuole a bordo delle navi delle Ong. Se questo serve a evitare situazioni ambigue, mandiamo a bordo magistrati e poliziotti armati. Se le Ong s’impuntano su questo forniscono l’alibi a una discussion­e inutile. Non è questo il problema. Quello che m’interessa è che si salvino il maggior numero di vite umane. Ho però il sospetto che qualcuno, in Italia, voglia rendere più difficili le operazioni di salvataggi­o. Mi viene il dubbio che tutte queste parole servano a coprire l’intento di far arrivare meno migranti possibile.

È un’accusa al governo Gentiloni? Più un monito alla sinistra. L’immigrazio­ne è un tema delicatiss­imo su cui si giocherà parte della prossima campagna elettorale. Le politiche anti migranti portano voti alla destra. Se la sinistra insegue Salvini su questo terreno si snatura e il suo popolo non la seguirà più. Inoltre, volendo abbassarsi al livello dei populisti, tra l’originale e la copia la gente sceglie sempre l’originale. Il governo Gentiloni poi sta facendo quello che può. Il vero colpevole è l’Europa.

Totalmente assente?

L’Europa non c’è sull’immigrazio­ne e su tanti altri settori, come la politica industrial­e. Se a Bruxelles e Strasburgo non si occupano di queste cose, di cosa dovrebbero occuparsi? Sulle coste libiche non dovrebbero andare le nostre navi, ma un vero contingent­e europeo. E invece ci andiamo da soli, senza l’aiuto di nessuno, nemmeno da chi dovrebbe.

Ovvero?

La Francia, che sulla Libia dal 2011 combina solo disastri: Macron in questo sembra il degno erede di Sarkozy. Agisce, anche a livello diplomatic­o, e poi se ne tira fuori, lasciandoc­i soli a gestire la situazione. Torniamo alle Ong. Alcune sembrano aver tenuto comportame­nti ambigui, borderline.

Non dobbiamo perdere di vista l’aspetto più importante. Le Ong stanno lì perché nessun Paese è in grado realizzare così tante operazioni di salvataggi­o, suppliscon­o un vuoto dell’Europa e anche dell’Italia. Gettargli la croce addosso è sbagliato, è il segno di un imbarbarim­ento generale di fronte a una tragedia umanitaria.

È un dibattito fuor viante, in mare sono morte centinaia di migliaia di persone I rapporti ambigui con gli scafisti? Mi pare un fenomeno marginale MASSIMO CACCIARI

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Ansa Massimo Cacciari Filosofo, due volte sindaco di Venezia, già deputato del Pci

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