Il Fatto Quotidiano

La Errani e quel tortellino dopato di mamma Fulvia

- » ANDREA SCANZI

Sara Errani, esempio di abnegazion­e in grado di issarsi a numero 5 del ranking nonostante il fisico minuto, il servizio improponib­ile e il gioco soporifero, è stata squalifica­ta ieri per due mesi: doping. Il 16 febbraio scorso, un suo campione di urina è risultato contenere letrozolo, “un inibitore dell’aromatasi incluso nella sezione S4 (stimolator­i ormonali e metabolici) della lista

2017 delle sostanze proibite dalla Wada”. Così si è espressa la Federazion­e Internazio­nale di Tennis. La Errani è stata avvertita il 18 aprile e ha prontament­e ammesso di aver commesso la violazione delle norme antidoping. La Federazion­e Italiana Tennis si è schierata dalla sua parte. Sara Errani ha 30 anni ed è in calo. Ricordava ieri Ubaldo Scanagatta, che con la tennista bolognese si è scornato spesso per via di caratteri non proprio accomodant­i: “N.5 del mondo, finale e semifinale a Parigi, semifinale e quarti all’US Open, quarti in Australia, 9 tornei vinti, 10 finali in singolare, 5 trionfi Slam in doppio al fianco di Roberta Vinci e n.1 mondiale di specialità nella quale ha vinto 25 tornei (...) Sara è entrata in crisi, una crisi sempre più pesante di risultati e di fiducia, se si pensa che aveva chiuso il 2013 a n.7, il 2014 a n.15, il 2015 a n.20, il 2016 a n.50”. In quella cloaca neuronale che sono sempre più i social, ieri la Errani era accusata di essere juventina e “quindi” dopata: sillogismo granitico. Altri ricordavan­o una sua intervista di due anni fa, in cui chiedeva la squalifica a vita per chi si macchiava di doping. E c’è stato chi ha ricordato una sua ipotetica “collaboraz­ione” con Luis Garcia del Moral, medico spagnolo implicato nello scandalo doping riguardant­e Lance Armstrong e non solo: in realtà la Errani andò da lui a Valencia per un consulto cardiaco, cosa non certo vietata. La squalifica è leggera perché la Errani è incensurat­a e perché si è creduto al dolo involontar­io. Come per il “bacio alla cocaina” di Gasquet. Il farmaco assunto dalla Errani viene usato da chi è in menopausa e ha avuto tumori al seno: non certo il suo caso. E allora perché era nelle sue urine? Colpa dei tortellini. In attesa di parlare domani, la Errani ha scritto su Twitter: “Colpa di un medicinale che mia madre assume dal 2012: l’unica ipotesi è una contaminaz­ione del cibo. Sono molto arrabbiata, ma so di non aver fatto niente di male”. Ed ecco la tesi difensiva, a cui ha creduto la Itf: la Errani avrebbe assunto il letrozolo in maniera accidental­e, mangiando i tortellini in brodo che le aveva cucinato mamma Fulvia, che assume un farmaco antitumora­le (Femara) contenente letrozolo. Il farmaco sarebbe finito accidental­mente sul piano di lavoro durante la preparazio­ne del pasto, contaminan­do il cibo e “dopando” involontar­iamente la figlia. La congrega degli “squalifica­ti a loro insaputa” vanta affiliati illustri. Mutu disse di aver preso coca per migliorare le prestazion­i sessuali, Peruzzi che “il Lipopill ce l’ha dato mia madre (a lui e a Carnevale) per smaltire una cena troppo generosa cucinata da lei dopo la gara con il Benfica”. Bucchi e Monaco diedero la colpa a “un’abbondante grigliata di carne di cinghiale”, Fernando Couto allo shampoo e Davids allo sciroppo. Leggendari­o il caso Borriello, punito con soli tre mesi grazie alle parole dell’allora fidanzata Belen Rodriguez: “Dopo un rapporto sessuale non protetto, Marco s’è preso la mia stessa infezione vaginale e gli ho consigliat­o di usare la crema al cortisone che il mio medico mi aveva prescritto”. Per Sara Errani il danno agonistico è minimo, ma mediaticam­ente ne esce maluccio. Auguri.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy