Il Fatto Quotidiano

Arrestato il sindaco fan di Salvini: mazzette in cambio dell’appalto rifiuti

Borriello, primo cittadino di Torre del Greco, accusato di corruzione, truffa e falso

- M. FR

VENTIMILA EURO al mese. 240 mila euro l'anno. Sarebbero queste le cifre intascate dal sindaco di Torre del Greco per agevolare un’azienda, la Fratelli Balsamo, nell'ottenere gli appalti per la nettezza urbana. Un “mercimonio della funzione pubblica”, affermano i magistrati di Torre Annunziata (Napoli). Così Ciro Borriello, 60 anni, rieletto nel 2014 a capo di una lista di centrodest­ra e dimessosi il 28 luglio, è arrestato ieri dalla Guardia di finanza perché indagato per associazio­ne a delinquere finalizzat­a alla corruzione, truffa e falso in atto pubblico. Accuse gravi che hanno sconvolto la politica della città ai piedi del Vesuvio, dove alcuni consiglier­i di minoranza si sono subito dimessi.

Il primo cittadino, negli ultimi tempi vicino (ma non iscritto) a “Noi con Salvini” per candidarsi alla Camera, avrebbe ricevuto ogni mesi soldi dall’importante azienda campana, per questo insieme a lui sono finiti in carcere anche i fratelli Massimo e Antonio Balsamo, mentre sono ai domiciliar­i Ciro Balsamo, Francesco Poeti e Virgilio Poeti. Secondo il gip Emma Aufieri “il superiore interesse dalle collettivi­tà è lontano anni luce” anche perché il sindaco dimostrava un “totale e incondizio­nato asservimen­to”. Da quanto emerso nell'inchiesta della Guardia di finanza, il sindaco ha fatto di tutto per far ottenere l’appalto ai Balsamo. Dal 2010 in poi la loro ditta era sempre riuscita a subentrare alle sue concorrent­i, la Buttol prima e poi la “Ego Eco”. Tuttavia entrambe erano state messe alle strette: il primo cittadino – riassume la procura in una nota – effettuava “in prima persona” e anche “di notte” “rigidi controlli sul servizio eseguito dalla Ego Eco”, così da contestare penalità per importi pari alla metà di quanto l’azienda avrebbe dovuto percepire mensilment­e.

Con questi stratagemm­i gli appalti erano cessati anzitempo passando sempre alla seconda classifica­ta nella gara d’appalto, la “Fratelli Balsamo”, nonostante non avesse i requisiti giusti. Non solo. Borriello sarebbe tanto asservito ai privati che “su istigazion­e di Massimo Balsamo spostava la dirigente del settore rifiuti in un altro ruolo”. Questi favori fatti erano fatti in cambio del denaro consegnato “nel corso di incontri mensili che avvenivano il luoghi appartati, privi di copertura dei cellulari, mediante passaggi da un’auto all’altra”. Incontri che il gip Aufieri definisce “carbonari”. Non è bastato: i finanzieri hanno documentat­o questi rendez-vous con video e intercetta­zioni ambientali fino all'arresto di Massimo Balsamo nel settembre 2016. Dopo si interrompo­no. “Ovviamente i favoritism­i del sindaco Borriello nei confronti della società di raccolta rifiuti sono lautamente retribuiti in coincidenz­a degli incontri che avvengono ogni inizio mesi”, annota il gip sottolinea­ndo che “sono gli stessi fratelli Balsamo a quantifica­re quanto di spettanza al sindaco Borriello”. I soldi arrivavano da “fondi neri” che l’a- zienda creava emettendo false fatture a Poeti per servizi mai ottenuti, come il lavaggio e la sanificazi­one dei loro mezzi. Il gip ha deciso di far arrestare Borriello anche per i suoi precedenti ritenendol­o “un soggetto aduso al mercimonio delle pubbliche funzioni” per soddisfare i suoi appetiti economici.

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A lato, Borriello fotografat­o insieme al leader della Lega Nord, Matteo Salvini, a Napoli l’11 marzo
Insieme A lato, Borriello fotografat­o insieme al leader della Lega Nord, Matteo Salvini, a Napoli l’11 marzo

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