Nuotatore azzurro 24enne muore durante l’allenamento Partecipò alle Universiadi
in palestra. Forse è per questa ragione che domenica è morto Mattia Dall’Aglio, nuotatore azzurro della Nazionale e nel 2015 tra i partecipanti alle Universiadi di Gwangju, in Corea del Sud. Una morte arrivata in maniera improvvisa e sulla quale sarà necessario fare luce con tutti gli accertamenti del caso. Aveva appena 24 anni, Mattia: era nato a Montecchio il 14 gennaio 1993 ed era residente a Reggio Emilia.
Domenica pomeriggio era andato ad allenarsi nella palestra del centro sportivo vicino al comando dei Vigili del Fuoco di Modena per i quali era tesserato. Si stava allenando con i pesi quando si è accasciato. È stato proprio un pompiere a trovare il corpo del
24enne, ma i successivi tentativi sul posto di rianimare il giovane sono stati inutili. Dall’Aglio è con ogni probabilità deceduto per un infarto, anche se bisognerà attendere accertamenti sul corpo, che si trova alla Medicina legale del policlinico di Modena, per capire con certezza che cosa sia successo. Il pm Katia Marino potrebbe chiedere per questo l'autopsia. In quanto agonista il 24enne era sottoposto a controlli sanitari periodici che non avevano mai rilevato problemi tali da obbligarlo a lasciare le competizioni.
Il giovane nuotatore era allenato da Luciano Landi ed era cresciuto nella Reggiana Nuoto. Nel 2007 arrivò a conquistare due podi al Meeting di Viareggio e successivamente, con i Vigili del Fuoco Modena, si aggiudica tre titoli italiani giovanili. Nel suo curriculum, la partecipazione con la maglia azzurra alle Universiadi di Gwangju 2015, dopo aver effettuato tutto il percorso con le nazionali giovanili, ottenendo il quarto posto con la staffetta 4x100 stile libero e l’accesso alle semifinale nei 100 stile libero. Quindi, il ritorno a Modena. I vertici della Federazione italiana nuoto esprimono il loro cordoglio “alla mamma Fabrizia, al papà Gianluca, ai familiari tutti ed amici”. A loro si rivolge anche il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli: “La scomparsa di un’atleta così giovane lascia un vuoto incolmabile in tutti noi”.