I miracoli di Trump: resuscitare anche la protesta anti-G8
Si allargano le manifestazioni anti-razziste dopo l’atto di “terrorismo interno” in Virginia. E torna in auge Seattle
L’ad nero pianta in asso Donald Trump e il suo Consiglio di super- manager, per protestare contro la posizione ambigua del presidente sui fatti di Charlottesville - un suprematista bianco ha investito un corteo antirazzista, uccidendo tra l'altro una donna. E il presidente, per tutta risposta, insinua che l’ad e la sua azienda sono dei ladri. All’apertura delle quotazioni di borsa, però, l’azienda, un colosso farmaceutico, la Merk Pharma, guadagna quasi un punto: neppure Wall Street apprezza la posizione di Trump, che spacca l’America e acuisce i contrasti razziali.
Kenneth Frazier, uno dei più importanti manager afro-americani, dà le dimissio- ni dal Consiglio dei principali manager dell'industria manifatturiera d'America, insediato dal presidente, affermando: "I leader americani devono onorare i nostri valori fondamentali e respingere l'odio, l'intolleranza e il suprematismo".
Piccato, Trump reagisce su twitter a modo suo: "Ora che si è dimesso, avrà più tempo per abbassare i prezzi dei medicinali che sono un furto". Frazier non è il primo manager a mollare il Consiglio e il presidente: prima di lui se n’erano andati, in contrasto con l’Amministrazione, specie sul clima, BobIger, ceo della Disney, ed ElonMusk, visionario fondatore della Tesla, l’azienda d’auto elettriche.
MANIFESTAZIONI spontanee si svolgono da New York a San Francisco. E a Seattle, che nel 1999 fu teatro degli esordi del movimento anti-globalizzazione, si scontrano manifestanti pro e contro Trump: la polizia interviene con spray al peperoncino, e ci sono fermi e contusi.
Forse, la fiammata di rabbia contro il sussulto di razzismo, non sfocerà in un’estate violenta, come avvenuto nel 2015 e, soprattutto, nel 2016, quando poliziotti bianchi uccisero neri inermi e ci furono rappresaglie. Quegli episodi erano il segnale della frustrazione dell’America razzista perché c’era un presidente nero, Barack Obama. Ora, l’inquilino della Casa Bianca mette alla pari chi protesta contro le sue politiche e chi ha nostalgia del Ku Klux Klan.
Criticato in famiglia – la figlia Ivanka e la moglie Mela- nia hanno più sensibilità di lui -, assediato dai conservatori moderati, c’è chi spinge perché il presidente si sbarazzi dei consiglieri più vicini ai suprematisti bianchi, a iniziare da Steve Bannon, che non pace al nuovo capo dello staff, l’ex generale John Kelly.
Trump non fa passi indietro ma cerca di tamponare le fallle. Così, dopo un incontro con il ministro della Giustizia Jeff Sessions e il direttore dell'Fbi Chris Wray, Trump, parlando con la stampa, definisce "criminali e banditi" i neo-nazisti, i suprematisti e il Ku Ku Klane dice che "il razzismo è il male". Le inchieste vanno avanti, si
Suprematisti
Solo ieri il presidente ha usato parole più nette per condannare le violenze
Schiaffo afro L’imprenditore nero Frazier si dimette dal consiglio dei manager voluto da Donald Il razzismo è il male I neonazi criminali Siamo uguali davanti a Dio, alla legge e alla Costituzione
DONALD TRUMP