Mari e morti: un’estate indimenticabile
Della vicenda Regeni non mi è mai stato chiaro cosa ci facesse esattamente Regeni in Egitto. Non era un turista e faceva qualcosa per conto dell’Università di Oxford. Se i professori comunisti oxfordiani ( così vengano classificati quelli che frequentava Regeni), avessero chiarito gli scopi della missione affidata al loro allievo, forse sarebbe più chiaro perché è andato incontro a una così terribile fine.
Anche i genitori dovrebbero chiedere che si facesse chiarezza in questa direzione. Invece gli esimi professori si sono nascosti, non hanno speso una parola per spiegare cosa doveva fare Regeni in Egitto e quando i pm sono andati fino a Oxford per saperne di più, si sono rifiutati di rispondere. Trovo il loro atteggiamento equivoco e peggiore di quello del governo egiziano.
L’Egitto dopo oltre un anno ancora nasconde la verità
Orrore. Ormai è il sentimento che prevale su ogni altro, anche se l’indifferenza gli fa concorrenza. Giulio Regeni: un ragazzo come tutti vorrebbero avere per figlio, studioso, impegnato, serio, troppo? Stava facendo una ricerca in Egitto al fine di portare a termine l’incarico di dottorando per l’Università di Cambridge. Stava svolgendo la ricerca con troppo impegno, le sue domande hanno dato fastidio al governo egiziano. È stato rapito e orrendamente torturato. Da un anno e mezzo siamo in attesa della verità (che conosciamo tutti) ufficiale.
Il governo egiziano, da allora, continua a prenderci in giro con le più fantasiose e inverosimili versioni. Adesso veniamo a sapere che Renzi, allora capo del governo, era al corrente di quanto era successo e di chi esattamente ne era responsabile, ma tutti noi non ne siamo stati informati, probabilmente per questioni di interesse. Veniamo anche a sapere che Gentiloni ha deciso di rimandare un nostro ambasciatore a Il Cairo. Non si vergognano entrambi? Dovrebbero almeno, oltre a informare tutti noi di quanto sono venuti a conoscenza, ritirarsi per sempre dalla vita politica in quanto hanno ampiamente dimostrato di esserne indegni.
E quanto a tutti noi, a proposito di indifferenza, potremmo una volta per tutte boicottare l’Egitto nelle CARO FURIO COLOMBO, un tempo era molto comune trovare una via d’uscita ai problemi più difficili dicendo “dovremmo fare come…” e si nominava un Paese che avrebbe dovuto essere d’esempio. Prendi l’immigrazione: oggi che cosa diresti? LA DOMANDA È FATTA BENE perché non ha risposta. Certo, la parola suggerita (immigrazione) ha un suono diverso per persone e opinioni diverse. In Italia si sono da prima formati due gruppi ispirati non dall’evento sconosciuto, ma dall’ideologia.
Da una parte quello fascista, da cui discende la Lega, sempre in cerca di una frontiera e di qualcuno da respingere (prima veniva da Napoli, poi dall’Africa, passando per tutte le versioni islamiche con cui si presentano le persone).
Dall’altra, uno sarcasticamente chiamato “buonista” che comprende a sua volta due ceppi diversi, quello cattolico (da Giovanni XXIII a Papa Francesco) e quello radicale, dalla tenace lotta contro la fame nel mondo (“aiutiamoli a casa propria”) di Marco Pannella (notare l’incredibile anticipazione dei tempi, parliamo di decenni fa) a “Ero straniero” la legge di iniziativa popolare che si potrebbe firmare adesso, di Emma Bonino.
Per parafrasare il Lucio Dalla di “Piazza grande”, un’opinione pubblica vera e propria l’Italia non ce l’ha sull’immigrazione. O meglio, non l’ha avuta a lungo. L’incertezza era ben rappresentata dall’indimenticabile monologo del tassista milanese di Walter Chiari: “Ma te guarda el neger che viene qui a sue attività turistiche, unico sistema per far traballare la loro economia e quindi il potere dei militari che lo governano.
Come possiamo rimanere indifferenti a tali orrori e passare vacanze allegre in spiagge intrise del sangue di Regeni e, non dimentichiamolo, di molti altri ragazzi egiziani e non? Vogliamo dimostrare una volta tanto che siamo veramente dalla parte dei nostri giovani e che non ci facciamo vincere dall’indifferenza?
Un cucciolo di delfino morto per scattare qualche selfie
Tra i drammi che quotidianamente avvengono ci sono i fatti cosiddetti “minori” che faticano a trovare posto nelle cronache di stampa e televisione. “Inezie” come la morte di un piccolo delfino causato dai bagnanti desiderosi di farsi un selfie in sua compagnia. sporcare Milano e non sa neanche traversare la strada, piscia sui muri, ma poi, porca miseria, è mica colpa sua se dove sta lui, ohè, ragazzi, muoiono davvero di fame…”. Qui entrano in scena i grandi movimenti politici che un tempo potevi chiamare popolari. Berlusconi voleva gente sotto le sue bandiere, la Lega (a quel tempo secessionista e anti-napoletana) prometteva voti, e così la Lega ha avuto a lungo il ministero dell’Interno e la possibilità di aggiustare il tiro: la secessione si fa dall’Europa, il respingimento si fa ai “neger” di qualsiasi tipo (prima bisognava cacciare i professori siciliani nelle scuole venete) e si inventano reati (l’imputazione di immigrazione clandestina) che adesso vengono buoni per indagare il volontariato in mare.
La grande slavina è stato il cedimento di tutto ciò che si poteva chiamare sinistra, soprattutto il Pd che, una volta unito al fronte di lotta contro l’immigrazione (fino a quel momento solo di destra), abbraccia il mito della frontiera e perde in poche settimane tutta la sua storia di sinistra e persino “i valori della Resistenza”. Fatalmente resta un vuoto. Alla fine l’ambivalenza del tassista milanese di Walter Chiari è risolta: tutti (tutti) sono dalla parte del “ciascuno resti a casa propria”. Qui nasce la risposta dolorosa alla lettera di oggi: nessun Paese, certo non in Europa, ha fatto o sta facendo meglio di noi e del mare chiuso. Anzi. Spira un vento di ammirazione per l’Italia cattiva.
00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquotidiano.it D’altronde cos’è la vita di un cucciolo di cetaceo davanti ai mali del mondo? E poi vuoi mettere la soddisfazione di mostrare agli amici, tornando dal mare, la foto con il tenero animaletto? Se poi è morto: pazienza! Abbiamo altro a cui pensare, noi esseri umani (!) Qualche religione sostiene che siamo fatti ad immagine e somiglianza dell’Altissimo, episodi del genere lo smentiscono senza diatribe teologiche.
Siamo alla vigilanza armata persino nelle Asl
Abbiamo letto nella rubrica pubblicitaria di un noto quotidiano la notizia relativa al bando emesso dalla Regione Siciliana per la concessione, della “Vigilanza armata” alle Aziende sanitarie dell’isola. È certamente una notizia singolare perché almeno sino ad oggi eravamo a conoscenza che questa vi- gilanza veniva concessa per motivi di sicurezza, solo a strutture militari e non a quelle civili come ormai si sta verificando in Sicilia.
Sulle nostre tavole vogliamo biodiversità e non gli Ogm
Mi sono spaventato nel leggere che la trippa e la polenta sono cancerogeni. Che tristezza.
I fautori degli Ogm e del cibo Frankenstein sembrano voler cancellare persino i piatti simbolo della storia gastronomica italiana, avvelenare (con la paura, l’ansia, la minaccia), il grande gusto della tradizione, in un tentativo di sradicamento che, peraltro, tocca numerosi altri ambiti. Protesta, infatti, l’as s o ci a z io n e Slow Food, che ha lanciato nei giorni scorsi un appello: “Più biodiversità, meno Ogm”, perché davvero non può essere vero che il cibo delle nonne faccia male e DIRITTO DI REPLICA
Con riferimento all’articolo “Dai preservativi alla lotta al Maligno: ‘Subito una task force anti-Satana’”, pubblicato ieri, basterebbe documentarsi sul satanismo per comprendere come esso coinvolga migliaia di persone. Padre Amorth docet. Con orgoglio ho presentato progetti per l’installazione di distributori di preservativi nelle scuole secondarie di secondo grado per tutelare gli adolescenti dalle malattie sessualmente trasmissibili. L’utilizzo delle culle di cartone ha permesso alla Finlandia di essere il Paese con il tasso minore di neonati morti a causa della Sids (solo 2,52 decessi ogni 1000 nati). Piuttosto che farle marcire nei depositi dei 305 Comuni d’Abruzzo, meglio donare le bici a chi guadagna meno di 2500 euro all’anno. Questa a casa mia si chiama buona politica.
Dal 58enne Monticelli, considerata l’estrema delicatezza che implica il satanismo, mi sarei atteso un commento improntato all’approfondimento e non una battuta da bettola di provincia. Socrate diceva che è sapiente solo chi sa di non sapere e non chi s’illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza.
Furio Colombo - il Fatto Quotidiano
Comprendo le ragioni di Bracco. Anche quelle della fede.
Continuo, però, a pensare che una Regione che ha vissuto, negli ultimi 12 mesi, 9 scosse sismiche superiori al 5º grado, la nevicata del secolo, valanghe terribili, frane che hanno letteralmente spezzato in due i paesi, acquedotti inquinati e una siccità devastante, abbia altre emergenze delle quali occuparsi, prima di istituire una task force contro il demonio.