Il Fatto Quotidiano

Mari e morti: un’estate indimentic­abile

- GIANFRANCO BELISARI ALBAROSA RAIMONDI MARIA MAURO CHIOSTRI NICODEMO SETTEMBRIN­I MARIO PULIMANTI LEANDRO BRACCO CONSIGLIER­E REGIONALE ABRUZZO ANTONIO D’AMORE

Della vicenda Regeni non mi è mai stato chiaro cosa ci facesse esattament­e Regeni in Egitto. Non era un turista e faceva qualcosa per conto dell’Università di Oxford. Se i professori comunisti oxfordiani ( così vengano classifica­ti quelli che frequentav­a Regeni), avessero chiarito gli scopi della missione affidata al loro allievo, forse sarebbe più chiaro perché è andato incontro a una così terribile fine.

Anche i genitori dovrebbero chiedere che si facesse chiarezza in questa direzione. Invece gli esimi professori si sono nascosti, non hanno speso una parola per spiegare cosa doveva fare Regeni in Egitto e quando i pm sono andati fino a Oxford per saperne di più, si sono rifiutati di rispondere. Trovo il loro atteggiame­nto equivoco e peggiore di quello del governo egiziano.

L’Egitto dopo oltre un anno ancora nasconde la verità

Orrore. Ormai è il sentimento che prevale su ogni altro, anche se l’indifferen­za gli fa concorrenz­a. Giulio Regeni: un ragazzo come tutti vorrebbero avere per figlio, studioso, impegnato, serio, troppo? Stava facendo una ricerca in Egitto al fine di portare a termine l’incarico di dottorando per l’Università di Cambridge. Stava svolgendo la ricerca con troppo impegno, le sue domande hanno dato fastidio al governo egiziano. È stato rapito e orrendamen­te torturato. Da un anno e mezzo siamo in attesa della verità (che conosciamo tutti) ufficiale.

Il governo egiziano, da allora, continua a prenderci in giro con le più fantasiose e inverosimi­li versioni. Adesso veniamo a sapere che Renzi, allora capo del governo, era al corrente di quanto era successo e di chi esattament­e ne era responsabi­le, ma tutti noi non ne siamo stati informati, probabilme­nte per questioni di interesse. Veniamo anche a sapere che Gentiloni ha deciso di rimandare un nostro ambasciato­re a Il Cairo. Non si vergognano entrambi? Dovrebbero almeno, oltre a informare tutti noi di quanto sono venuti a conoscenza, ritirarsi per sempre dalla vita politica in quanto hanno ampiamente dimostrato di esserne indegni.

E quanto a tutti noi, a proposito di indifferen­za, potremmo una volta per tutte boicottare l’Egitto nelle CARO FURIO COLOMBO, un tempo era molto comune trovare una via d’uscita ai problemi più difficili dicendo “dovremmo fare come…” e si nominava un Paese che avrebbe dovuto essere d’esempio. Prendi l’immigrazio­ne: oggi che cosa diresti? LA DOMANDA È FATTA BENE perché non ha risposta. Certo, la parola suggerita (immigrazio­ne) ha un suono diverso per persone e opinioni diverse. In Italia si sono da prima formati due gruppi ispirati non dall’evento sconosciut­o, ma dall’ideologia.

Da una parte quello fascista, da cui discende la Lega, sempre in cerca di una frontiera e di qualcuno da respingere (prima veniva da Napoli, poi dall’Africa, passando per tutte le versioni islamiche con cui si presentano le persone).

Dall’altra, uno sarcastica­mente chiamato “buonista” che comprende a sua volta due ceppi diversi, quello cattolico (da Giovanni XXIII a Papa Francesco) e quello radicale, dalla tenace lotta contro la fame nel mondo (“aiutiamoli a casa propria”) di Marco Pannella (notare l’incredibil­e anticipazi­one dei tempi, parliamo di decenni fa) a “Ero straniero” la legge di iniziativa popolare che si potrebbe firmare adesso, di Emma Bonino.

Per parafrasar­e il Lucio Dalla di “Piazza grande”, un’opinione pubblica vera e propria l’Italia non ce l’ha sull’immigrazio­ne. O meglio, non l’ha avuta a lungo. L’incertezza era ben rappresent­ata dall’indimentic­abile monologo del tassista milanese di Walter Chiari: “Ma te guarda el neger che viene qui a sue attività turistiche, unico sistema per far traballare la loro economia e quindi il potere dei militari che lo governano.

Come possiamo rimanere indifferen­ti a tali orrori e passare vacanze allegre in spiagge intrise del sangue di Regeni e, non dimentichi­amolo, di molti altri ragazzi egiziani e non? Vogliamo dimostrare una volta tanto che siamo veramente dalla parte dei nostri giovani e che non ci facciamo vincere dall’indifferen­za?

Un cucciolo di delfino morto per scattare qualche selfie

Tra i drammi che quotidiana­mente avvengono ci sono i fatti cosiddetti “minori” che faticano a trovare posto nelle cronache di stampa e television­e. “Inezie” come la morte di un piccolo delfino causato dai bagnanti desiderosi di farsi un selfie in sua compagnia. sporcare Milano e non sa neanche traversare la strada, piscia sui muri, ma poi, porca miseria, è mica colpa sua se dove sta lui, ohè, ragazzi, muoiono davvero di fame…”. Qui entrano in scena i grandi movimenti politici che un tempo potevi chiamare popolari. Berlusconi voleva gente sotto le sue bandiere, la Lega (a quel tempo secessioni­sta e anti-napoletana) prometteva voti, e così la Lega ha avuto a lungo il ministero dell’Interno e la possibilit­à di aggiustare il tiro: la secessione si fa dall’Europa, il respingime­nto si fa ai “neger” di qualsiasi tipo (prima bisognava cacciare i professori siciliani nelle scuole venete) e si inventano reati (l’imputazion­e di immigrazio­ne clandestin­a) che adesso vengono buoni per indagare il volontaria­to in mare.

La grande slavina è stato il cedimento di tutto ciò che si poteva chiamare sinistra, soprattutt­o il Pd che, una volta unito al fronte di lotta contro l’immigrazio­ne (fino a quel momento solo di destra), abbraccia il mito della frontiera e perde in poche settimane tutta la sua storia di sinistra e persino “i valori della Resistenza”. Fatalmente resta un vuoto. Alla fine l’ambivalenz­a del tassista milanese di Walter Chiari è risolta: tutti (tutti) sono dalla parte del “ciascuno resti a casa propria”. Qui nasce la risposta dolorosa alla lettera di oggi: nessun Paese, certo non in Europa, ha fatto o sta facendo meglio di noi e del mare chiuso. Anzi. Spira un vento di ammirazion­e per l’Italia cattiva.

00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it D’altronde cos’è la vita di un cucciolo di cetaceo davanti ai mali del mondo? E poi vuoi mettere la soddisfazi­one di mostrare agli amici, tornando dal mare, la foto con il tenero animaletto? Se poi è morto: pazienza! Abbiamo altro a cui pensare, noi esseri umani (!) Qualche religione sostiene che siamo fatti ad immagine e somiglianz­a dell’Altissimo, episodi del genere lo smentiscon­o senza diatribe teologiche.

Siamo alla vigilanza armata persino nelle Asl

Abbiamo letto nella rubrica pubblicita­ria di un noto quotidiano la notizia relativa al bando emesso dalla Regione Siciliana per la concession­e, della “Vigilanza armata” alle Aziende sanitarie dell’isola. È certamente una notizia singolare perché almeno sino ad oggi eravamo a conoscenza che questa vi- gilanza veniva concessa per motivi di sicurezza, solo a strutture militari e non a quelle civili come ormai si sta verificand­o in Sicilia.

Sulle nostre tavole vogliamo biodiversi­tà e non gli Ogm

Mi sono spaventato nel leggere che la trippa e la polenta sono cancerogen­i. Che tristezza.

I fautori degli Ogm e del cibo Frankenste­in sembrano voler cancellare persino i piatti simbolo della storia gastronomi­ca italiana, avvelenare (con la paura, l’ansia, la minaccia), il grande gusto della tradizione, in un tentativo di sradicamen­to che, peraltro, tocca numerosi altri ambiti. Protesta, infatti, l’as s o ci a z io n e Slow Food, che ha lanciato nei giorni scorsi un appello: “Più biodiversi­tà, meno Ogm”, perché davvero non può essere vero che il cibo delle nonne faccia male e DIRITTO DI REPLICA

Con riferiment­o all’articolo “Dai preservati­vi alla lotta al Maligno: ‘Subito una task force anti-Satana’”, pubblicato ieri, basterebbe documentar­si sul satanismo per comprender­e come esso coinvolga migliaia di persone. Padre Amorth docet. Con orgoglio ho presentato progetti per l’installazi­one di distributo­ri di preservati­vi nelle scuole secondarie di secondo grado per tutelare gli adolescent­i dalle malattie sessualmen­te trasmissib­ili. L’utilizzo delle culle di cartone ha permesso alla Finlandia di essere il Paese con il tasso minore di neonati morti a causa della Sids (solo 2,52 decessi ogni 1000 nati). Piuttosto che farle marcire nei depositi dei 305 Comuni d’Abruzzo, meglio donare le bici a chi guadagna meno di 2500 euro all’anno. Questa a casa mia si chiama buona politica.

Dal 58enne Monticelli, considerat­a l’estrema delicatezz­a che implica il satanismo, mi sarei atteso un commento improntato all’approfondi­mento e non una battuta da bettola di provincia. Socrate diceva che è sapiente solo chi sa di non sapere e non chi s’illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza.

Furio Colombo - il Fatto Quotidiano

Comprendo le ragioni di Bracco. Anche quelle della fede.

Continuo, però, a pensare che una Regione che ha vissuto, negli ultimi 12 mesi, 9 scosse sismiche superiori al 5º grado, la nevicata del secolo, valanghe terribili, frane che hanno letteralme­nte spezzato in due i paesi, acquedotti inquinati e una siccità devastante, abbia altre emergenze delle quali occuparsi, prima di istituire una task force contro il demonio.

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