LEZZI VS PD: QUANTO PESA L’ENERGIA SUL PIL
Il Pil cresce per il caldo o per merito del governo? È diventato un caso l’intervento di mercoledì scorso della senatrice 5Stelle Barbara Lezzi. In polemica con i trionfalismi Pd sul Pil (+0,4% sul trimestre pr ec ed ente, + 1,5% sul 2016) la Lezzi aveva sostenuto su Facebook che la crescita è dovuta all’a umento delle temperature del giugno scorso, che hanno fatto salire la domanda d’energia elettrica ( per condizionatori, frigoriferi e via dicendo).
Un intervento sbeffeggiato da Pd e commentatori antigrillini. Sarcastico il deputato Gianfranco Librandi: “All ’ econ omista premio Nobel mancato Barbara Lezzi do una notizia che la sconvolgerà: d’estate, in Italia, fa sempre caldo. Lo ha fatto nel 2015, nel 2016 e nel 2017. Faceva caldo persino quando il Pil era da prefisso telefonico e le riforme dei governi Renzi-Gentiloni non erano state fatte o non erano effettive”.
È un fatto che nel giugno scorso le temperature siano state particolarmente alte (3,2 gradi sopra la media) e che il consumo di elettricità (certificato dal gestore della rete) sia cresciuto del 7,6% sull’anno precedente. L’energia ha contribuito per il 5,7% al balzo di giugno della produzione industriale, che è stato del + 1,1% rispetto a maggio. I consumi elettrici, compresi quelli da importazioni (che non contribuiscono al Pil) sull’indice Istat della produzione industriale pesano per l’ 8,3%, e tra giugno 2016 e giugno 2017 sono cresciuti (compreso l’aumento delle bollette) del 9,6%. Non abbastanza per considerarli volano del Prodotto interno lordo. Il problema si complica considerando che l’industria stessa rappresenta oltre un terzo della richiesta di energia. Insomma la crescita della domanda elettrica è sia causa sia conseguenza della crescita industriale registrata dall’Istat.
Se proprio si cerca una risposta, la crescita non è merito né del caldo, né del Pd, ma di una ripresa internazionale di cui l’Italia, arrancando, sta cogliendo qualche frutto.