La perenne giovinezza del jazz in un trio insolito
D’Andrea e le tradizioni
FRANCO D’Andrea è la perenne giovinezza di un jazz che non ha paura di mettersi in discussione, di scavare a fondo nella tradizione guardando al non ancora completamente esplorato, di sperimentare le infinite possibilità di un linguaggio capace di raccontarsi nell’attualità e al tempo stesso proiettarsi nel futuro. Il terzo volume del progetto “Trio Music”, “Traditions Today”, vede il pianista meranese alla guida di un trio atipico: pianoforte, clarinetto, trombone. Scelta che D’Andrea spiega: “La banda è stata il colore del jazz tradizionale. L’’Hot Five’ di Armstrong comprendeva tromba, clarinetto, piano, batteria o banjo. Combinazione di strumenti per me assolutamente magica, e che ha ancora molto da offrire al jazz di oggi. Nel trio di quel suono è rimasta l’essenza con il clarinetto, a rappresentare le ance, e il trombone, per gli ottoni. In questo contesto il pianoforte può giocare una molteplicità di ruoli grazie alla sua tipica orchestralità”. Ne nasce, con la complicità di Mauro Ottolini (trombone) e Daniele D’Agaro (clarinetto), un doppio cd (live e studio session) in cui fra “riff, poliritmie, contrappunti improvvisati, astrazioni contemporanee e sonorità ispirate al jungle style” la tradizione evolve in attualità con la forza di un linguaggio libero da qualunque dogma.