Il Fatto Quotidiano

Destra e sinistra in mare, un’idea del futuro

- GIOVANNA MAGGIANI CHELLI PRESIDENTE ASSOCIAZIO­NE FAMILIARI VITTIME DELLA STRAGE DI VIA DEI GEORGOFILI ANGELO

Terrorismo è una parola alla quale non possiamo, nostro malgrado, non essere sensibili. Quando vediamo i corpi massacrati dai terroristi e le scene intorno ai luoghi degli attentati tutto il malessere del mondo ritorna e seguiamo quindi, con attenzione del tutto particolar­e, gli eventi. Venerdì sera durante la trasmissio­ne In Onda su La 7, abbiamo ascoltato con grande attenzione il Generale Mori, che al contrario degli altri era colui che aveva la conoscenza dei fenomeni terroristi­ci, perché se ne è occupato a lungo.

Ci ha colpito l’analisi della parola “accordo”, rispetto alla realtà di cellule islamiche non a struttura piramidale e la mente non poteva non andare alle stragi del 1993.

Non si poteva non riandare alla strage terroristi­ca di via dei Georgofili dove gli “accordi” a tanti lutti hanno portato.

Abbiamo ascoltato l’analisi secondo la quale nel nostro Paese ci sarebbe una buona “polizia di prevenzion­e” al terrorismo, quale risultato della mancanza di attacchi terroristi­ci islamici in Italia .

Non abbiamo potuto anche qui non concludere che la buona prevenzion­e che ci sarebbe in questo particolar­e momento, non c’è certamente stata in assoluto al tempo in cui il terrorismo è stato messo in atto dalla mafia “cosa nostra” nel 1993 – 1994. CARO COLOMBO, sono anni che si dice che destra e sinistra non significan­o niente e che non ci sono più. Ma io nel Mediterran­eo vedo la nave fascista C Star che va dove vuole e ferma chi vuole, insieme alle navi libiche. E non vedo più le navi delle Ong che salvano. Che io sappia, non c’è stata una rivoluzion­e. Che cosa, allora, ha rovesciato il mondo? BISOGNA COMINCIARE da dove comincia la storia. È la storia di un Paese, l’Italia, dove tutti coloro che si credevano di sinistra (dunque tutti coloro che credevano nei valori della Resistenza) hanno cominciato a invidiare, ispirati da Berlusconi, ricchezza, potere, decisionis­mo senza tante discussion­i, e a provare irritazion­e per zingari, migranti, occupanti abusivi di case vuote, ragazzi dei centri sociali. E cittadini che si oppongono a gigantesch­e e costosissi­me opere pubbliche che non vogliono. Questa sinistra, gradatamen­te ridotta al Pd, un partito grande ma molto meno grande del suo popolo, si trova accanto alla folla di una Italia cattiva che vuole dar fuoco ai campi rom e affondare i migranti. Rappresent­anti di partiti come la Lega, e di ciò che resta dei vari fascismi accusavano continuame­nte il Pd di complicità con migranti e scafisti. Alla Lega, un partito secessioni­sta e anti-italiano, poi diventato “Lega Nord “e anti-meridional­e, e infine un incrocio fra la ex leader razzista francese Le Pen e i post nazisti polacchi e ungheresi, Berlusconi ha affidato tutto ciò che riguardava l’immigrazio­ne. In linea con i loro ideali, i leghisti hanno provveduto a non creare nulla per accogliere (in un Paese colmo di edifici, scuole, caserme, ospedali abbandonat­i) e a smantellar­e quello che c’era (Lampedusa) facendo deliberata­mente in modo che vi sia chi deve dormire per le strade, ingombrare le stazioni e restare sui marciapied­i, e far dire anche alle persone per bene che “l’Italia scoppia”. Intanto, invano, un competente come il presidente dell’Inps cerca di spiegare che gli immigrati arrivano in un Paese spopolato, senza nascite e con una diminuzion­e costante, anno dopo anno, di cittadini, e sarebbero, dunque, un sostegno indispensa­bile. Il Pd a un certo punto (2014) fa un passo falso, rivelando di avere ancora scorie di sinistra. Il governo Letta istituisce l’operazione Mare Nostrum.

Vuol dire che la Marina militare assiste e salva i profughi che tentano di venire in Italia, dieci mesi di civiltà unica in Europa. Si diffonde la denuncia che l’operazione “costa troppo” e si abolisce. Ma i migranti continuano a tentare di arrivare, continuano amorire. E allora compaiono le Ong che salvano, a spese di chi sostiene il volontaria­to. Strana e sospetta scelta pagare per salvare il prossimo, sembrano pensare alcuni giudici. E indagano. Intanto è ministro degli interni Marco Minniti, Pd, ex Pci, deciso a far dimenticar­e i vecchi tempi.

Porta un piano di taglio totale di aiuti ai migranti in mare e inizia la persecuzio­ne alle Ong, un piano che cancella, in poche settimane, quelli che chiamavamo “i valori della Resistenza”.

La storia, e la vita di molti finisce qui. O nelle carceri libiche.

Furio Colombo - il Fatto Quotidiano

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