Destra e sinistra in mare, un’idea del futuro
Terrorismo è una parola alla quale non possiamo, nostro malgrado, non essere sensibili. Quando vediamo i corpi massacrati dai terroristi e le scene intorno ai luoghi degli attentati tutto il malessere del mondo ritorna e seguiamo quindi, con attenzione del tutto particolare, gli eventi. Venerdì sera durante la trasmissione In Onda su La 7, abbiamo ascoltato con grande attenzione il Generale Mori, che al contrario degli altri era colui che aveva la conoscenza dei fenomeni terroristici, perché se ne è occupato a lungo.
Ci ha colpito l’analisi della parola “accordo”, rispetto alla realtà di cellule islamiche non a struttura piramidale e la mente non poteva non andare alle stragi del 1993.
Non si poteva non riandare alla strage terroristica di via dei Georgofili dove gli “accordi” a tanti lutti hanno portato.
Abbiamo ascoltato l’analisi secondo la quale nel nostro Paese ci sarebbe una buona “polizia di prevenzione” al terrorismo, quale risultato della mancanza di attacchi terroristici islamici in Italia .
Non abbiamo potuto anche qui non concludere che la buona prevenzione che ci sarebbe in questo particolare momento, non c’è certamente stata in assoluto al tempo in cui il terrorismo è stato messo in atto dalla mafia “cosa nostra” nel 1993 – 1994. CARO COLOMBO, sono anni che si dice che destra e sinistra non significano niente e che non ci sono più. Ma io nel Mediterraneo vedo la nave fascista C Star che va dove vuole e ferma chi vuole, insieme alle navi libiche. E non vedo più le navi delle Ong che salvano. Che io sappia, non c’è stata una rivoluzione. Che cosa, allora, ha rovesciato il mondo? BISOGNA COMINCIARE da dove comincia la storia. È la storia di un Paese, l’Italia, dove tutti coloro che si credevano di sinistra (dunque tutti coloro che credevano nei valori della Resistenza) hanno cominciato a invidiare, ispirati da Berlusconi, ricchezza, potere, decisionismo senza tante discussioni, e a provare irritazione per zingari, migranti, occupanti abusivi di case vuote, ragazzi dei centri sociali. E cittadini che si oppongono a gigantesche e costosissime opere pubbliche che non vogliono. Questa sinistra, gradatamente ridotta al Pd, un partito grande ma molto meno grande del suo popolo, si trova accanto alla folla di una Italia cattiva che vuole dar fuoco ai campi rom e affondare i migranti. Rappresentanti di partiti come la Lega, e di ciò che resta dei vari fascismi accusavano continuamente il Pd di complicità con migranti e scafisti. Alla Lega, un partito secessionista e anti-italiano, poi diventato “Lega Nord “e anti-meridionale, e infine un incrocio fra la ex leader razzista francese Le Pen e i post nazisti polacchi e ungheresi, Berlusconi ha affidato tutto ciò che riguardava l’immigrazione. In linea con i loro ideali, i leghisti hanno provveduto a non creare nulla per accogliere (in un Paese colmo di edifici, scuole, caserme, ospedali abbandonati) e a smantellare quello che c’era (Lampedusa) facendo deliberatamente in modo che vi sia chi deve dormire per le strade, ingombrare le stazioni e restare sui marciapiedi, e far dire anche alle persone per bene che “l’Italia scoppia”. Intanto, invano, un competente come il presidente dell’Inps cerca di spiegare che gli immigrati arrivano in un Paese spopolato, senza nascite e con una diminuzione costante, anno dopo anno, di cittadini, e sarebbero, dunque, un sostegno indispensabile. Il Pd a un certo punto (2014) fa un passo falso, rivelando di avere ancora scorie di sinistra. Il governo Letta istituisce l’operazione Mare Nostrum.
Vuol dire che la Marina militare assiste e salva i profughi che tentano di venire in Italia, dieci mesi di civiltà unica in Europa. Si diffonde la denuncia che l’operazione “costa troppo” e si abolisce. Ma i migranti continuano a tentare di arrivare, continuano amorire. E allora compaiono le Ong che salvano, a spese di chi sostiene il volontariato. Strana e sospetta scelta pagare per salvare il prossimo, sembrano pensare alcuni giudici. E indagano. Intanto è ministro degli interni Marco Minniti, Pd, ex Pci, deciso a far dimenticare i vecchi tempi.
Porta un piano di taglio totale di aiuti ai migranti in mare e inizia la persecuzione alle Ong, un piano che cancella, in poche settimane, quelli che chiamavamo “i valori della Resistenza”.
La storia, e la vita di molti finisce qui. O nelle carceri libiche.
Furio Colombo - il Fatto Quotidiano
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