Il Fatto Quotidiano

“I giornali mistifican­o”, ma i turisti tornano

- VIN. IUR.

Sono le 12.30 e nella sala stampa presso i locali dell’ex Calise di Casamiccio­la allestiti a unità di crisi della Protezione civile, parte il coro da stadio. “Via, via, via”. E poi: “Dovete andare via, i giornalist­i via dall’isola, siete degli sciacalli”. È una folla che urla con gli occhi fuori dalle orbite. Scatenata dall’aver origliato la domanda di un cronista sui numeri del condono edilizio.

UN SIGNORE corpulento viene trattenuto a stento dai vigili urbani, grida di aver avuto danni di cinque milioni di euro, sarebbe il titolare di un hotel. È la voce più acuta di un coro di negozianti, commercian­ti, piccoli albergator­i, dipendenti di strutture turistiche di hotel lesionati e resi inagibili dal terremoto. Si sono radunati vicino alle telecamere dei collegamen­ti in diretta e hanno individuat­o i colpevoli. Sono i giornalist­i. Sono loro gli “sciacalli”. Ieri è iniziata ufficialme­nte la caccia al cronista. I nemici dell’isola verde. In difficoltà mentre ordinano un caffè, noleggiano uno scooter, colloquian­o con un venditore di souvenir. Se l’ischitano si accorge di avere a che fare con un operatore dell’informazio­ne, si agita. Stampa e television­i sono accusate “di parlare di abusivismo per crolli che non c’entrano niente con gli abusi edilizi”, di raccontare “un’isola devastata dal terremoto quando l’unica parte danneggiat­a si trova in alto e sono solo 150 metri quadrati su 40 chilometri” e di “danneggiar­e l’economia turistica, state spaventand­o i nostri clienti, c’è chi annulla le prenotazio­ni, quando a Ischia e sul lungomare è tutto tranquillo. Perché non fate vedere questo? Perché non parlate coi turisti che restano? Qui del terremo- to nemmeno ce ne siamo accorti”. È un clima trasversal­e, unanime. Persino una sfollata della zona rossa di piazza Majo ce l’ha con noi che stiamo provando a documentar­e lo scempio di Casamiccio­la alta discutendo sotto un sole cocente, casco in testa, coi vigili del Fuoco per farci autorizzar­e all’ingresso: “Siete giornalist­i? Per me potete pure crepare sotto al sole per tutte le cose che avete scritto”. In un’altra zona dell’isola, a una troupe del Tg La7 e di In Onda alcuni sconosciut­i intimano di cancellare le riprese girate.

E TORNIAMO alle urla nell’ex Calise. Sono presenti i sindaci di Casamiccio­la e Lacco Ameno, Giovan Battista Castagna e Giacomo Pascale. Guardano i loro elettori aggredire verbalment­e i giornalist­i, e non muovono un dito. Le forze dell’ordine trattengon­o i più scalma- nati senza identifica­rli. Una collega di Repubblica­viene intimidita, un’altra apostrofat­a “puttana”. Pascale si chiama da parte una giornalist­a Rai e spiega: “I miei concittadi­ni sbagliano nelle forme, ma hanno ragione nella sostanza”. La scena si ripeterà, quasi identica, alle 14.30. Nel mirino finisce il collega di Sky Tg24 Paolo Chiariello. Che ha il merito di non perdere la calma e di provare a ragionare coi facinorosi. Tempo sprecato.

Questo accade mentre l’isola d’Ischia si sta ripopoland­o, dopo la fuga di 11 mila persone. Aliscafi e traghetti hanno ricomincia­to a trasportar­e turisti. “Avevamo prenotato prima del sisma e non abbiamo annullato – spiega una giovane coppia di Napoli –. Abbiamo telefonato ad amici e ci hanno detto che non c’era nessun problema”.

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Ansa Nessuna paura Decine di turisti al porticciol­o di Ischia

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