Il Fatto Quotidiano

L’eurodeputa­ta M5S e quegli “scontrini” su cui indaga la Gdf

Rimborsi L’esposto di un’associazio­ne abruzzese solleva dubbi sull’uso dei fondi di Strasburgo da parte della grillina Daniela Aiuto

- » WALTER D’AMARIO

La Guardia di Finanza sta effettuand­o verifiche e accertamen­ti su documenti e fatti segnalati dall’Associazio­ne “Osservator­io Antimafia” che tirano in ballo l’eu ro d ep ut at a del M5S, Daniela Aiuto, ma che potrebbero allargarsi al gruppo degli eurodeputa­ti 5 Stelle a Strasburgo per la gestione dei loro rendiconti al Parlamento europeo.

In sostanza, presunte irregolari­tà riguardo ai famosi “scontrini”.

Nell’esposto (e nei suoi allegati) firmato dal presidente dell’associazio­ne Stefano Moretti, vengono però riportati documenti relativi solo all’eurodeputa­ta Aiuto: dai rimborsi dei fondi 400 per l’attività politica a quelli per le spese mediche e di altro tipo, che a detta di Moretti potrebbero presentare condotte contrarie alla legge. La finanza, come detto, sta procedendo agli accertamen­ti e ha ascoltato diverse persone coinvolte, compreso un ex collaborat­ore della diretta interessat­a.

MA QUALI sono le questioni al vaglio della finanza? C’è il conto da saldare di un ristorante per un evento tra quelli per cui è possibile chiedere il rimborso al Parlamento europeo grazie ai Fondi 400. Si tratta di soldi destinati alla promozione dell’attività politica del gruppo Efdd dell’Europarlam­ento, quello di cui fa parte il M5S presieduto da Nigel Farage: quei fondi rien- trano nell’esclusiva disponibil­ità del gruppo parlamenta­re e non possono essere gestiti dai singoli eurodeputa­ti, i quali possono però richiedern­e l’utilizzo per i fini previsti nel regolament­o, rispettand­o la procedura interna certificat­a da un sistema di auditing.

L’esposto, però, adombra il sospetto che “il costo reale dell’evento non sia stato quello fatturato”, e quindi rimborsato, “e che questa differenza sia stata scalata da altre somme dovute” che non sarebbero potute essere rimborsate. È solo un caso. Anche un altro evento, in un secondo ristorante, è finito nel mirino del documentat­o di Moretti: una cena a cui avrebbero dovuto partecipar­e circa 45 persone, ma a cui – l’ha confermato lo stesso titolare del locale – sarebbero state presenti al massimo in 15-20. La fattura è ovviamente per 45, come da prenotazio­ne, ma – si legge nell’esposto – oltre al preventivo “il Regolament­o dell’Europarlam­ento prevede che affinché si proceda al rimborso è necessario presentare la lista dei partecipan­ti e documentaz­ione fotografic­a dell’ev en t o”, dunque “sorge naturale chiedersi e verificare quale lista sia stata presentata” (se i presenti erano 15-20) e anche sapere chi è stato fotografat­o come partecipan­te all’evento.

E ancora: in una cena organizzat­a a Monteodori­sio, in provincia di Chieti, che è sempre tra quelle presentate come eventi da rimborsare con i Fondi 400, secondo l’esposto diver- se persone presenti nella lista consegnata per ottenere il rimborso non erano presenti. Il Fatto ha provato a contattare alcuni nominativi della lista, senza ricevere risposta.

Non di sole cene si occupa Osservator­io Antimafia. Ci sono anche i rimborsi chilometri­ci. Il Parlamento europeo rifonde gli spostament­i che gli eurodeputa­ti effettuano nei giorni in cui svolgono attività sul territorio nazionale: per avere indietro i soldi spesi, gli eurodeputa­ti devono dichiarare i chilometri effettuati, quale tratta hanno percorso e con quale autovettur­a. Nei documenti esposti, l’Aiuto avrebbe presentato delle dichiarazi­oni contraddit­torie: secondo quanto denunciato dall’esposto, infatti, nell’estate di un anno fa (precisamen­te dal 22 agosto al 16 settembre) l’auto citata nella dichiarazi­one di Aiuto era dal meccanico.

E INFINE: i parlamenta­ri europei hanno anche diritto al rimborso delle spese mediche. Tra gli allegati, figura il documento di un ottico nel quale “pare sia stata fatta una fattura e un rimborso per una prestazion­e o acquisto del padre dell’eurodeputa­ta, cosa che non sarebbe prevista dal regolament­o Ue”.

Il Fatto ha contattato più volte Daniela Aiuto per ottenere la sua versione dei fatti e anche altri suoi colleghi del Movimento, chiedendo se fossero disponibil­i a rispondere sulle loro rendiconta­zioni. Una serie di domande – dopo un contatto telefonico con l’uff icio stampa – è stata inviata via email all’eurogruppo del M5s: ad oggi non abbiamo ancora ricevuto risposta. sulla cui base indaga la Guardia di Finanza contesta a Daniela Aiuto i rimborsi ottenuti per tre cene organizzat­e in Abruzzo

rilievi anche quello riferito ai rimborsi chilometri­ci per la sua auto in un periodo in cui si trovava dal meccanico La fattura di un ottico, si legge nel documento, pare essere originata da un acquisto per suo padre

Cene, benzina e l’ottico La Finanza sta verificand­o se i rimborsi per l’attività politica siano stati chiesti secondo le norme

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Ansa Europa Daniela Aiuto, deputata M5S al Parlamento di Strasburgo

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