Il Sinodo valdese apre su eutanasia e coppie gay
In Piemonte Al vaglio delle commissioni e delle comunità i documenti sul suicidio assistito e le “nuove famiglie”
Un’apertura
all’eutanasia e al suicidio assistito. Un’apertura che forse non diventerà la norma, ma che lascerà la possibilità ai fedeli di decidere. In sintesi, è questo il contenuto del documento illustrato martedì al Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi, in corso a Torre Pellice ( Torino) fino a domenica.
Il documento verrà illustrato e discusso nelle comunità nel corso dei prossimi mesi, così da alimentare una riflessione etica su questi temi. Poi potrebbe tornare al Sinodo del prossimo anno dove potrebbe essere approvato ufficialmente. “La discussione deve servire innanzitutto ai credenti per poter scegliere”, spiega il professore Luca Savarino, ordinario di Bioetica all’Università del Piemonte Orientale, relatore del documento alla commissione di bioetica del Sinodo. Che poi sia ap- provato non è certo: “Sono rari i casi in cui il Sinodo approva dei documenti su questi temi – continua il professore – Sui 18 presentati, ne ha adottato soltanto uno per lasciare libertà di scelta agli individui”.
NON È LA PRIMA VOLTAche la Chiesa valdese, solitamente più aperta e progressista rispetto a quella cattolica, affronta il tema della “dol ce morte”: “Ne avevamo già discusso nel 1998, ma allora il tema ruotava soprattutto intorno alle scelte dei malati terminali. Da allora la discussione si è allargata. Di euta- nasia se ne parla anche per persone che non sono malati terminali, ma perché ritengono di aver concluso il loro percorso di vita, come dicono in Olanda”. Una dimensione non solo medica, ma anche antropologica. E passi avanti verso il riconoscimento dei diritti arrivano anche dalla Commissione famiglie, dove è stato presentato un documento su cui i valdesi lavorano dal 2011, quello su “famiglie, matrimonio, coppie e genitorialità”, primo documento sul tema delle famiglie e il matrimonio dopo quello che nel 1971 dava la possibilità ai divorziati di risposarsi religiosamente ( tra alcuni cattolici, invece, le recenti aperture ai divorziati dell’enciclica Amoris laetitia di papa Francesco sono state contestate). “C’è un riconoscimento della grande varietà di modelli di famiglie e genitorialità – spiega il teologo Luca Baratto –, ma riconosce la benedizione religiosa alle coppie unite civilmente o tramite la legge Cirinnà”.