Il Fatto Quotidiano

Dario Il Braciola, imbarazzan­te a sua insaputa

Nardella urla “Allah Akbar” e ride col collega Brugnaro: lo sketch del renzusconi­smo

- » ANDREA SCANZI

C’era

aria di leggenda, quando al Meeting di Rimini si sono incontrati Dario Nardella e Luigi Brugnaro. Un simile brainstorm­ing non si vedeva, e viveva, dai tempi di delle cene tra Minnie e Bombolo a casa del Poro Schifoso.

In un parossismo di genialità e guittezza, l’ineffabile Nardella ha gridato “Allah Akbar!” al sindaco di Venezia, che aveva appena borbottato appelli gandhiani tipo questo: “Il buonismo è finito. Se uno grida Allah Akbar in piazza San Marco ghe sparemo!”.

E TUTTI A RIDERE, compresi i giornalist­i presenti, perché quando c’è un potente bisogna ridere, ché “il piangere fa male al ricco e al cardinale” (cantavano Fo e Jannacci).

Nardella ha poi chiesto scusa: non voleva offendere nessuno, e senz’altro era sincero. Non è detto però che sia un’attenuante. Una delle cifre di molti “politici” attuali, infatti, è proprio l’agire a loro insaputa: compiono disastri continui e si rivelano tristement­e inadeguati, ma non se ne rendono neanche conto.

A Firenze, dove Nardella è davvero sindaco anche se parrebbe impossibil­e, sono in molti a chiamarlo “braciola” per via di quello sguardo fieramente aguzzo, tipico di chi ha appena letto Topolino senza averlo capito appieno. In questi anni ruggenti di granducato, Nardella Il Magnifico ha già vergato pagine di storia vera. Ha detto che “il Cenacolo di Leonardo è se nz’altro in Toscana”, ha parcheggia­to davanti allo scivolo disabili, ha spezzato le reni ai vili turisti con gli idranti e ha difeso strenuamen­te le ragioni del “sì” il 4 dicembre, permettend­o dunque che stravinces­se il “no”.

A Rimini, oltre al mitologico Dario e all’int el le tt ua le contempora­neo Brugnaro, la cui vittoria a Venezia su Casson ribadisce come il genere umano sia irredimibi­le, c’erano altri eroi moderni come Matteo Ricci da Pesaro. Roba forte. Insieme, all’interno di un progetto teso alla “rinasci- ta italica”(sic), si è più o meno giunti a queste soluzioni epocali: sparare a chi grida Allah Akb ar ( tranne Nardella, si presume) e fare più figli, per riportare la media di natalità da

1.34 a 2. Geni allo stato brado.

LA SCENA tra Nardella e Brugnaro è stata così riassunta da Alessandro Gilioli, firma de L’Espresso , sulla sua pagina Facebook: “La scenetta dei sindaci cretini a Rimini può divertire o far cascare le braccia, a seconda se siete drogati male o con il cervello in ordine”.

Se lo “sketch” di Nardella lo avesse fatto un Di Maio, probabilme­nte gli Zucconi avrebbero marciato su Roma, brandendo i loro Rolex e gridando “Più Champagne per tutti, Hasta Picierno siempre!”. Ma l’ha fatto Nardella, il Renzi debole (perdonate la ridondanza), e quindi tutti zitti o quasi.

Un tale gesto non mostra solo una preoccupan­te – e si presume involontar­ia – insensibil­ità nei confronti delle vittime del terrorismo, ma pure un ostentato senso di vicinanza a un tizio come Brugnaro, che un centrosini­stra minimament­e accettabil­e dovrebbe stimare quanto Darwin stimava i cercopitec­hi.

E invece no: il clima è da famose du’spaghi. Da renzusconi­smo ormai tollerato, sdoga- nato e anzi incentivat­o. Un tale scenario giustifica, quantomeno, una domanda. Ed è rivolta alla maggioranz­a dei fiorentini, che dopo averci regalato Renzi ci hanno donato pure Nardella, peraltro – pare – in cima alle classifich­e di gradimento dei sindaci.

È comprensib­ile che il Rinascimen­to non possa essere eterno, ma non è un po’ troppo passare da Lorenzo Il Magnifico a Dario Il Braciola? Se proprio siete masochisti, non dà più gusto il caro e vecchio gatto a nove code?

Grandi idee

Dal simposio tra i due sindaci (più Matteo Ricci) è uscito questo: sparare a vista e fare più figli

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Ansa Sindaco Dario Nardella
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