“Italia nel mirino dei terroristi” Ribadirlo non è una buona idea
Se non l’avessimo ancora capito, l’Italia è praticamente tutta sismica. Per evitare di assistere inermi alle solite discutibili procedure post-evento (commissari, “casette”, ricoveri in alberghi, nonché ricostruzioni improbabili), servirebbe anzitutto una normativa tecnica antisismica idonea sia per le nuove costruzioni che per quelle esistenti.
Dal 2008 l’Italia si è dotata di una moderna normativa, efficace in quanto a codici di calcolo.
Ma sia le normative degli anni 80, che quelle che si sono succedute fino al 2008, comprese queste ultime, prevedono per le costruzioni esistenti due tipi di intervento: miglioramento o adeguamento. Gli addetti ai lavori sanno che gli interventi di miglioramento non garantiscono il comportamento antisismico in sicurezza dell’edificio intero. Quindi, occorre promuovere l’adeguamento sismico, necessario per gli edifici pubblici. I comuni, le regioni e lo Stato, dovrebbero adeguare i loro edifici prima di pretendere che a farlo siano i cittadini. Ci si è inventati il sismabonus, che prevede sconti fiscali per chi interviene allo scopo di ridurre la vulnerabilità sismica del proprio edificio.
In Italia tantissima gente percepisce redditi modesti o è pensionata a 500 euro al mese.
A chi volete possa interessare questo sismabonus? A pochi, forse solo ai più abbienti. Vogliamo arrivare al punto che le case sicure siano quelle dei ricchi mentre i poveri devono tenersi quelle insicure?
Da quando i migranti non possono fare un bagno?
Solo i bianchi possono fare il bagno? Non andrò più in piscina allora visto che, essendo brasiliano, ho il temperamento della pelle leggermente più scuro rispetto a chi, evidentemente, può andare in piscina. Stupendo. È nata una mega polemica, alimentata da gente di destra, su un gruppo di migranti che sono stati portati in piscina dal prete pistoiese Massimo Biancalani. Ma davvero i migranti non possono andare in piscina? Sfido chiunque a darmi la legge, l’articolo, il comma, un rotolo di carta igienica o qualsiasi cosa che riporti il divieto ai migranti di farsi un bagno in piscina. Dove andremo a finire? A partire da Salvini, fino a tutti i piccoli e grandi politici di destra che su questa polemica ci hanno costruito un assur- CARO FURIO COLOMBO, perché ci ripetono continuamente che “adesso tocca a noi” o“non vi illudete, toccherà anche all’Italia”? NON SAPREI RISPONDERE. L’affermazione è ovvia, nel senso che niente rende l’Italia diversa dai Paesi finora colpiti. O meglio: nessun Paese, che sia nel cerchio ossessivo di questa visione politico-terroristica, ha segni distintivi diversi (o può tentare di meritarseli) per non essere obiettivo (spesso occasionale) degli attentatori che abbiamo visto finora colpire. Ma poiché prudenza e imprudenza, od ogni variazione di comportamento, non hanno alcun ruolo negli eventi di questo tipo di terrorismo, non si capisce l’utilità di ripetere una affermazione che porta soltanto paura e panico.
Lo dico perché capisco benissimo che tutta la destra italiana si dia da fare perché ci sia sempre più paura. È la loro merce, e sperano che diventi il loro voto. Ma giornali e televisioni, che con questo nobile intento di spargere paura non c’entrano, tuttavia lo fanno. Il fatto si nota perché non è come stare attenti ad attraversare la strada. E non è neppure un “non puoi farci niente”. Infatti è apprezzabile che si stia pensando a interventi tecnici (ostacoli) per diminuire le occasioni di attacco. Invece, in buona o cattiva fede, la ripetizione dell’ammonimento (“l’ora italiana sta per suonare”) serve per persuadere che una folla di do castello senza basi. Subito pronti a carburare una guerra sociale senza limiti per offuscare i vostri elettori da valori come: democrazia, umanità, rispetto. Quindi, massima stima per il prete di Pistoia e massimo rispetto per quello che fa, sperando che accetti il ringraziamento di un ventenne che gli dice di continuare, a testa alta, senza ascoltare i numerosi insulti che i finti leoni da tastiera gli hanno inviato.
Carriera nonostante gli errori, poi parlano dei cervelli in fuga
Ancora una volta dobbiamo leggere la deprimente notizia di un ispettore di Bankitalia che avrebbe fatto carriera nonostante le sue “sviste” a proposito di Mps e Popolare di Vicenza. È l’ennesima conferma che viviamo in un paese marcio nelle fondamenta istituzionali e degno della peggior oligarchia rivestita di retorica menzognera. Non stupiamoci se i giovani intelligenti fuggono lasciando i coetanei a fare da spettatori, spesso senza nemici, là fuori, è pronta a colpire e dunque guai ad abbassare la guardia. Magari ci fosse un esercito alle porte. Invece ci sono poche persone, già dentro ciascun Paese, capaci di muoversi agilmente e non notati da un punto all’altro d’Europa, un tipo umano ancora misterioso. Rozzi, improvvisati, guerrieri dell’ultim’ora e autoconvertiti, che fanno le cose con precisione e terrificante efficacia, segno che le varie polizie hanno solo immagini parziali e sfuocate dei possibili assassini.
Invece di ripeterci, alla Savonarola, che tutti un giorno saremo colpiti, non sarebbe meglio esigere una migliore polizia nazionale e internazionale (pensate agli scontri penosi fra polizia catalana e polizia spagnola)? Resta poi una sorpresa, offerta dai media e dagli esperti del mondo. Nessuno ricorda, mentre si muore sulle Ramblas, che la Siria è al peggio della sua crudelissima guerra, l’Iraq, la Somalia e lo Yemen sono Paesi fuori controllo, che in Afghanistan Trump sta pensando di assoldare migliaia di mercenari (“anche non americani”) per ritirare i soldati Usa. E molti “amici dell’Occidente” hanno le mani in pasta in ciascuno di questi disastri. L’ammonizione “colpiranno ancora, colpiranno anche voi” riguarda i governi.
00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquotidiano.it colpa, a questo trionfo della non meritocrazia e dell’arroganza di un potere che ormai può contare su cervelli addormentati da una sottocultura irreversibile.
“Il mondo gira lo stesso” ma non alla mia velocità
Poiché telefonicamente non riuscivo a segnalare il decesso di mio papà, avvenuto in giugno e, conseguentemente, a fare richiesta per il ritiro degli ausili avuti in dotazione, mi sono recata di persona presso l’ufficio Asl preposto. Avendo segnalato la difficoltà e il fatto di non aver avuto risposta a un fax inviato per me dalla farmacia sotto casa, la “cortese” impiegata, molto sensibile al mio dolore, mi rimbrottava in malo modo: “Il mondo gira lo stesso!”. Certamente, ma a tutt’oggi nessuno è venuto a ritirare gli ausili, che forse potrebbero essere di aiuto ad altri. Ecco anche spiegate le lunghe attese da parte dei “pazienti” e dei loro familiari, nonché l’approccio arrogante di alcuni impiegati addetti proprio al rapporto con gli utenti. Sì, “il mondo gira lo stesso”, ma a questo punto non so a quale velocità!
Continuare a costruire case in zone a rischio è una follia
Ci voleva il terremoto per scoprire tante case abusive costruite con materiali scadenti? Su 70 mila abitanti ci sono state 28 mila richieste di condono edilizio. Quasi un condono ogni due abitanti. Tenuto conto che la scossa di terremoto non è stata molto forte, i tecnici della Protezione civile hanno fatto notare che se le case erano ben costruite certi crolli non sarebbero avvenuti.
Tutto questo cosa dimostra? Che i politici sono i diretti responsabili delle case abusive in aree a rischio geologico.
A Roma hanno approvato delle leggi assurde sui condoni edilizi, mentre a livello locale, i sindaci hanno fatto finta di non vedere quello che DIRITTO DI REPLICA
Gentile Direttore, la ringrazio per l’ospitalità che di nuovo mi sta concedendo: a) la Legge Tremonti, come le successive proroghe o varianti (di cui si ha riscontro ancora oggi), identificava due condizioni congiuntamente necessarie per l’accesso al relativo beneficio fiscale: la prima costituita dall’ “ammortizzabilità” dei beni oggetto di investimento; la seconda costituita dalla loro “novità”; b) è dal 1942 (Codice Civile) che tra i beni “ammortizzabili” sono sistematicamente inclusi anche i beni “immateriali”, diritti compresi. La circolare che ho sottoscritto nell’ottobre del 1994 prevedeva, in linea con la legge, la agevolabilità dei beni “immateriali”, diritti inclusi. Su questo punto è corretto il rilievo formulato dal Fatto Quotidiano . Ma non era e non è questo il punto rilevante; c) è stato infatti solo in fase successiva che si è posta la questione interpretativa relativa all’agevolabilità dei diritti televisivi: scontato che questi fossero “ammortizzabili” e perciò agevolabili si poneva la questione relativa alla loro “novità”: se potessero essere considerati “nuovi” e perciò agevolabili diritti già costituiti e magari anche già sfruttati all’estero, ma non ancora sfruttati sul mercato italiano; d) dato il carattere generale e perciò non specifico e non casistico proprio della circolare del 1994 l’impasse interpretativo poteva essere superato solo in una diversa sede. Fu così che nel 1995, governo Dini, in sede di “Istruzioni alla dichiarazione dei redditi” fu specificamente (e correttamente) disposto che la condizione della “novità” sussistesse anche per diritti preesistenti ed altrimenti sfruttati, ma non ancora sul mercato italiano. I NOSTRI ERRORI
A proposito dell’articolo di ieri “La grande beffa di Silvio ai questuanti di Sardegna”, Mara Carfagna ci fa sapere di non essere in vacanza in Costa Smeralda (a parte un weekend a luglio), ma in provincia di Cagliari.
Furio Colombo - il Fatto Quotidiano