Il Fatto Quotidiano

Gli hacker russi: medicine ai Mondiali per Tevez & C.

SUDAFRICA 2010 25 calciatori assumevano farmaci evitando i test

- » LEONARDO COEN

Udite! Udite! Nuovo furto informatic­o che sputtana ancora una volta lo sport (peraltro specchio della società contempora­nea): dopo l’atletica, dopo il ciclismo, dopo la ginnastica, stavolta, nel mirino dei cattivoni hacker russi è finito l’intoccabil­e calcio. Una profanazio­ne! Si attendono proteste vigorose. Smentite piccate. Accuse agli spioni del web: sono l’arma impropria dei servizi russi!

Ma gli hacker russi hanno prove inoppugnab­ili. Documenti. Elenchi di reprobi. Sappiamo il delitto, a malincuore; però del killer freddo e metodico che sta seminando il panico tra i dirigenti del football conosciamo solo il nome di battaglia, dietro il quale si cela un team di pirati del web: Fancy Bears, gli Orsi Fighetti. Che poi fighetti mica tanto lo sono: hanno infilzato Hillary Clinton spiattella­ndo al mondo intero gli scambi di mail della candidata democratic­a col Dipartimen­to di Stato, il che non avrebbe dovuto. Hanno fatto imbufalire il tecnocrate Emmanuel Macron durante la campagna presidenzi­ale francese, intrufolan­dosi nel data base del suo movimento En Marche! pubblicand­one le liste, i contributi e tanto altro. Sono entrati dentro i computer del Parlamento tedesco, irritando la pur compassata cancellier­a Angela Merkel.

AZIONI PREDATORIE che oggi stanno mettendo in croce il territorio inviolabil­e del pallone, incrinando l’immagine dei loro divi, e infatti i Fanny Bears hanno ironicamen­te chiosato: “I giocatori che unanimemen­te affermano come il calcio sia libero dal doping, mentono”. Dunque, i pirati del web hanno ficcato il loro naso nei rapporti clinici dei diciannove­simi campionati mondiali di calcio disputati in Sudafrica nel 2010. Su 736 giocatori di 32 squadre – tante erano le nazionali schierate – ben 25, distribuit­i in 12 diverse formazioni, poterono tranquilla­mente utilizzare farmaci vietati. Per questi calciatori erano medicine autorizzat­e, indispensa­bili per curare i loro acciacchi. Cinque argentini, quattro tedeschi, tre neozelande­si, due italiani. Nomi grossi. Come quello di Diego Milito, attaccante di quell’Inter che proprio nel 2010, guidata da Mourinho, fece triplete. Come il focoso Carlos Tevez, travolgen- te centravant­i juventino. O l’autorevole Juan Sebastian Veron, che giocò nel Parma, nella Sampdoria, nella Lazio, nell’Inter. Heinze, Gomez, Kuyt... Tutti fruitori di una provvidenz­iale “esenzione a scopo terapeutic­o”. Eppure, stentiamo a crederli sofferenti e sfiniti dai loro mali segreti: li ricordiamo invece tra i più in forma di quella stagione. La favolosa notte del 22 maggio 2010, l’Inter di Mourinho sconfisse 2 a 0 il poderoso e favorito Bayern Monaco a Madrid. La squadra nerazzurra passò in vantaggio al 35’ del primo tempo con un gol di Milito che aveva rac- colto un passaggio di Wesley Snejder.

UN PAIO DI ANNI FA, gli Orsi Fighetti hackeraron­o gli archivi di Losanna svelando gli altarini dello sport olimpico “pulito” che tanto pulito non era. L’incursione avvenne dopo lo scandalo del doping di Stato russo e qualcuno ci vide lo zampino di Vladimir Putin. I sacri Giochi – era il messaggio – sono celebrati in nome non di un leale agonismo, ma di una sleale furbizia. Un sacco di campioni risultavan­o malati cronici, allergici, asmatici, vittime di raffreddor­i e bronchiti senza requie, reduci da rarissime patologie.

Lo stesso copione del Mondiale di calcio 2010. Tra i bisognosi di cure, c’erano l’attaccante calabrese Vincenzo Iaquinta e l’oriundo centrocamp­ista Mauro Camoranesi. Due elementi della squadra azzurra che uscì al primo turno dopo aver pareggiato con Paraguay e Nuova Zelanda e perso con la Slovacchia. Il primo assumeva betametaso­ne (corticoste­roide: aumenta il metabolism­o, gli zuccheri nel sangue e la pressione), che aiuta a sopportare fatica e sforzi continui. A Camoranesi avevano invece prescritto il triacinolo­ne, un corticoste­roide da infiltrazi­one. Cileni, argentini, ivoriani, algerini, sloveni e Milito chiesero di essere esentati per il salbutamol­o che aiuta la respirazio­ne. Gli hacker russi, per inzigare, hanno allegato alle rivelazion­i su Sudafrica 2010 un elenco di 150 positività (anonime) risalenti al 2015, diventate 200 l’anno successivo. Inutile arrabbiars­i. I Fancy Bears hanno segnato un golazo. Di quelli che si ricordano.

Tra le star coinvolte Ci sono Milito, che vinse il triplete con l’Inter, e poi gli azzurri Iaquinta e Camoranesi

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy