Lemmetti: da Livorno a Roma, la sfida del concordato in Atac
Il precedente Aamps, portata in Tribunale da Nogarin, ora è in utile Mentre l’azienda del trasporto romano ha un rosso da 1,3 miliardi
Nella storia di Aamps, la municipalizzata dei rifiuti di Livorno, c’è uno spaccato delle inefficienze più diffuse nelle oltre 5.500 aziende partecipate dagli enti locali in Italia. Conti in rosso a fronte di un servizio poco efficace e personale amministrativo spesso “in quota” polit ica. Più una singolare particolarità: un’indagine della Procura cittadina – a carico tra gli altri del sindaco M5S Filippo Nogarin e del suo ex assessore al Bilancio Gianni Lemmetti (passato mercoledì alla stessa carica in Campidoglio) – per bancarotta fraudolenta senza che l’azienda livornese dei rifiuti abbia mai dichiarato fallimento. Con il documento del Tribunale che declina l’ipotesi di reato al futuro “in Livorno, alla data di omologazione del concordato preventivo, ovvero del fallimento di Aamps”.
LA VICENDA. A fine 2015, invece di procedere a una nuova ricapitalizzazione, la giunta Nogarin (in carica dall’anno precedente) ha scelto la via del “concordato preventivo in continuità” per la municipalizzata dei rifiuti, gravata da debiti per 42 milioni di euro. Tra consigli comunali infuocati, proteste dei lavoratori e polemiche incrociate, col sindaco che parla di “situazione disastrosa lasciata in eredità dal Pd” e l’opposi- zione dem che replica “butta la palla fuori dal campo”, ad aprile 2016 arriva l’apertura del fascicolo di inchiesta. Poi lo scorso 10 marzo la sezione fallimentare del Tribunale di Livorno ha riconosciuto “l’assoggettabilità” di Aamps al concordato preventivo. Ovvero: i conti consentono la prosecuzione dell’attività e ora la municipalizzata potrà congelare i suoi debiti e spalmarne il pagamento fino al 2021. Il piano prevede, oltre alla liquidazione integrale dei crediti privilegiati, il pagamento dall’80% in su del credito chirografaro ( cioè quello non assistito da garanzia o pegno) entro un massimo di 5 anni.
Non solo: il lavoro di pulizia contabile quest’anno ha dato i primi frutti producendo una riduzione della tariffa dei rifiuti del 2% per gli immobili fino a 70 metri quadri. L’Aamps inoltre ha chiuso il bilancio 2016 con 2,3 milioni di euro di utili e nel nuovo piano industriale ha inserito un programma di 56 nuove assunzioni associato alla riduzione della tariffa media Tari pro-capite da 224 a 186 euro entro il 2021.
Tra i protagonisti di questo percorso, che al momento sembra premiare la scelta del sindaco Nogarin, il suo ormai ex assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, da ieri ufficialmente in Campidoglio come titolare del Bilancio al posto di Andrea Mazzillo, che ha bollato la revoca della sua delega da parte di Virginia Raggi come “un’epurazione fatta con una modalità inaccettabile”. Per ora Lemmetti si limita solo a una frase di circostanza: “Sono stato chiamato qui dalla sindaca per mettermi a disposizione, datemi la possibilità almeno di salutare i miei colleghi”.
LA PRINCIPALE missione che gli verrà affidata è quella di replicare il concordato anche in Atac, la malandata azienda di trasporto pubblico della Capitale. Certo, la sfida è di proporzioni ben differenti, perché se Aamps conta poco più di 300 dipendenti, Atac ne annovera 11.700. Per non parlare del versante contabile: qui i debiti ammontano ad 1,3 miliardi. Mazzillo è caduto proprio per la sua contrarietà al progetto di portare i conti dell’azienda alla revisione del Tribunale, oltre che per le critiche ai vertici nazionali M5S.
Sulla partita dei trasporti si gioca una buona fetta della riuscita dell’esperienza pentastellata alla guida della capitale, perché, assieme allo smaltimento dei rifiuti, rimane uno dei servizi pubblici più carenti. Per conoscere i conti
Il neo assessore Ieri il primo incontro con la sindaca: ”Qui per mettermi a disposizione”
capitolini serve tempo, il Campidoglio ha centinaia di centri di spesa, che spesso non dialogano tra loro. Tempo però che Lemmetti non avrà a disposizione perché la Giunta ha l’obiettivo di instradare il concordato entro settembre. Già la prossima settimana è attesa la seduta del cda di Atac per votare il bilancio 2016, primo passo per certificare i conti aziendali e avviarli lungo la strada del concordato preventivo.