Il Fatto Quotidiano

CARI LETTORI, OCCHIO AI PAPI MODERNI

Da un testo sull’accaniment­o contro Maduro, il plauso di tanti lettori

- » MASSIMO FINI

Ringrazio i lettori per i compliment­i a un pezzo molto spinoso quale era quello su Maduro (“C'è dittatore e dittatore: Maduro è brutto, Al-Sisi è bello”, del 15 agosto scorso).

Faccio notare che uno dei pregi del Fatto è di accogliere anche opinioni assai diverse e spesso contrastan­ti fra di loro. E ciò è dovuto sia all'impostazio­ne del giornale che, com'è noto, è autogestit­o e indipenden­te, sia al suo Direttore, Marco Travaglio, che è un liberale autentico, un montanelli­ano.

Due parole su Giovanni Paolo II. Durante i venti- cinque anni del suo Pontificat­o Wojtyla fu una Superstar ma le vocazioni crollarono, i monasteri si svuotarono, iniziò anche una forte crisi del sacerdozio e si ridusse al minimo quel poco di senso del sacro che era rimasto in Occidente.

Come mai questa stridente contraddiz­ione? La crisi della Chiesa cattolica è dovuta a vari fattori legati soprattutt­o alla modernizza­zione che si porta dietro materialis­mo e un edonismo straccione.

Ma Wojtyla ci ha messo molto del suo. Sia perché si è confuso con la mo de rn iz zazione usandone a tappeto i mezzi ( tv, jet, viaggi spettacola­ri, creazioni di “eventi ”, concerti, gesti pubblicita­ri, “papamobile”, “papa boys”) sia, e forse soprattutt­o, perché è stato un Papa politico che è entrato a piedi uniti in questioni, appunto, politiche che poco o nulla hanno a che fare con la ragione indotta della Chiesa che, lo dico “in partibus infidelium', dovrebbe essere la cura delle anime e dello spirito.

Per restare in Italia basterebbe ricordare i suoi anatemi contro l'indipenden­tismo della Lega delle origini, come se un Paese fosse più o meno religioso se unito o trino.

Con questa funzione politica, e non con una sorta di dimentican­za, si spiega la lettera, che mi permetto di definire infame, che scrisse al generale tagliagole Pinochet e alla sua 'augusta' consorte.

Su questa buona o, per meglio dire, cattiva strada sembra avviato anche il molto po- polare Papa Bergoglio che è andato a stringere la mano a un altro assassino di Stato come il generale Abd Al-Fattah Al-Sisi.

Forse, tra i più recenti, il Pontefice che è stato più vicino alle esigenze spirituali dell'uomo moderno è l'ascetico Ratzinger, teologo finissimo, che, quando era ancora Cardinale, scrisse: “Il Progresso non ha partorito l'uomo migliore, una società migliore e comincia a essere una minaccia per il genere umano”.

In ogni caso, né Wojtyla né Ratzinger né Bergoglio, sempre pronti a “chiagne” sulle vittime del terrorismo o di terremoti o delle “bombe d'acq u a”, hanno mai speso una parola, una sola, per i civili, uomini, donne, bambini uccisi in Afghanista­n dai nostri bombardier­i.

Ma questo è un altro discorso.

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Ansa “Papa politico” Giovanni Paolo II

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