“Racket nell’occupazione” La Procura apre l’indagine
La Digos al lavoro sulle ricevute di pagamenti trovate nel palazzo sgomberato a Roma tra scontri e polemiche: l’ipotesi del “subaffitto”
Il sospetto degli investigatori è che nello stabile di via Curtatone a Roma, sgomberato la scorsa settimana usando anche gli idranti, fosse attivo una sorta di “racket” delle occupazioni. Ovvero che qualcuno organizzasse la permanenza delle centinaia di occupanti, in buona parte rifugiati politici provenienti dal Corno d’Africa, lucrando col affittando dei posti letto all’interno della struttura. La Procura ieri ha aperto un fascicolo che approfondirà le modalità di gestione dello stabile. Gli ex occupanti, nel frattempo, negano che ci fosse una pigione fissa e parlano solamente di contributi alle spese per pagare le riparazioni e le pulizie quando necessarie e per dare un contributo a chi svolgeva il servizio di portierato.
L’inchiesta sul presunto racket entrerà nel vivo a partire da domani, quando la Digos ascolterà i proprietari del Fondo Omega Immobiliare (gestito dalla società Idea Fimit Sgr Spa), titolare dell’immobile sgomberato. Poi saranno sentiti gli ex residenti del palazzo: sono soprattutto loro che potrebbero confermare o meno il sospetto degli investigatori che l’immobile fosse diventato una sorta di affittacamere con tanto di reception, badge e pagamento di “affitti”. Un’ipotesi al vaglio degli investigatori dopo che nel palazzo sono state rinvenute delle ricevute che riporterebbero sigle, cifre e iniziali relative a dei pagamenti. C’è chi ha parlato di “10 euro al giorno” per ciascun migrante ma non c’è conferma dei versamenti e nulla è stato ancora formalmente acquisito dai pm. Le deposizioni raccolte saranno oggetto di un’informativa dalla Digos che verrà consegnata alla Procura. Gli ex occupanti sostengono che versavano solamente delle cifre per effettuare riparazioni “di luci o vetri”, e contributi saltuari al servizio di portierato. Mentre i movimenti di lotta per la casa si dicono estranei alla gestione del posto.
Negli scorsi anni, i pm romani hanno svolto alcune indagini sui presunti rapporti illeciti tra gli occupanti di alcuni stabili ed di esponenti dei movimenti per la casa: molte accuse sono cadute ma è in corso un processo in primo grado. La Procura indaga per capire se in via Curtatone succedesse qualcosa di simile.
Gli accertamenti Saranno sentiti i proprietari e i profughi che vivevano in via Curtatone