Il cardinale e la Boldrini contro gli idranti
Il Segretario di Stato vaticano e la presidente della Camera criticano la “violenza” della polizia
Dopo
l’Unicef e l’Al t o commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) anche il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, manifesta sconcerto e critica verso il doppio sgombero dei rifugiati eritrei e somali che avevano occupato da quattro anni un edificio in via Curtatone, una traversa della centralissima piazza Indipendenza a Roma davanti alla sede del Csm e a due passi dalla stazione Termini.
“QUELLE immagini non possono che provocare sconcerto e dolore, soprattutto dalla violenza che si è manifestata. La violenza non è accettabile da nessuna parte”, ha detto ieri al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini il “ministro degli Esteri” della Santa Sede. Più nel dettaglio, il cardinale Parolin ha sottolineato che “c'è la possibilità di fare le cose un pò meglio, di fare le cose bene”, come “questo impegno a trovare per queste persone delle abitazioni al ter nati ve”. È quello che è mancato a Roma, con un rimpallo di responsabilità tra Prefettura e Comune, tanto che il ministro dell’Interno Marco Minniti ha ritenuto sug- gerire una moratoria sugli sgomberi a Roma e soprattutto ha emanato una circolare ai prefetti per invitarli a procedere all’evacuazione degli immobili occupati solo dopo aver pensato al ricollocamento degli aventi diritto. Nel caso romano erano state previste soluzione alternative solo per 104 persone ritenute in condizioni di “fragilità” – fa mi g l i e con bambini, anziani, malati – che però non erano state accettate anche perché prevedevano la divisione dei nuclei familiari e il trasferimento di mamme e bambini in provincia di Rieti, lontano dalle scuole che i minori per lo più frequentano nella Capitale. Nulla per gli altri 6-700 occupanti, in larga parte titolari dello status di rifugiati o in attesa di ottenerlo.
PIÙ IN GENERALE, il cardinale Parolin ha osservato che “una parte non piccola del dibattito civile e politico in questo ultimo periodo si è concentrata su come difenderci dal migrante”, le ragioni della politica sono comprensibili ma “queste donne, questi uomini, questi bambini – ha ricordato – sono nostri fratelli”.
Sulla stessa linea è interve- nuta la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini. “È giusto sgomberare gli edifici occupati, però in un’ottica di condivisione. Bisogna dare alternative ai migranti e non sgomberarli con metodi inutili”, ha detto Boldrini alla presentazione del suo libro La comunità possibile (Marsilio) a Pescasseroli (L’Aquila). “Bisogna creare un piano strutturato nella legalità e con alternative – sostiene la terza carica dello Stato –, certe cose si possono fare diversamente senza violenza, bisogna quindi evitare le esagerazioni. Sgomberare con metodi anche gratuitamente violenti dà pessima immagine del nostro Paese”.
Il porporato Parolin: “C’è la possibilità di fare le cose un po’ meglio e trovare abitazioni alternative”