Il Fatto Quotidiano

Sarzana, Renzi si imbuca ma viene respinto

Festival della mente Il sindaco manda inviti su carta intestata alla presentazi­one del libro del segretario, la Regione lo blocca

- » LUCIANO CERASA

Venerdì

prossimo si aprirà a Sarzana la 14° edizione del Festival della Mente dedicato alla creatività e alla nascita delle idee, con i contributi inediti e originali portati da scienziati, scrittori, artisti. Tra le “menti” che il prossimo 2 settembre dovevano risalire fino alla cittadina nell’entroterra spezzino, insieme ad altri 65 relatori italiani e internazio­nali, doveva esserci anche lui, Matteo Renzi.

PECCATO che si sia scoperto, con il passare delle ore e dopo la sconfessio­ne dell’organizzaz­ione del festival, che si era imbucato. Ad annunciare la presenza dell’ex presidente del Consiglio in uno dei comuni roccaforte della sinistra era stato lo stesso sindaco di Sarzana, il Pd Alessio Cavarra, che aveva pensato bene di “precettare” i suoi concittadi­ni per l’evento parallelo con una bella lettera scritta su carta intestata “Città di Sarzana” e inviata uno per uno a spese del Comune. “Carissima/o, con la presente ho il piacere di comunicarL­e che in occasione della XIV edizione del Festival della Mente siamo lieti di ospitare a Sarzana l’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi per la presentazi­one del suo ultimo libro Avanti – Perché l’Italia non si ferma. Sarà l’occasione per affiancare all’approfondi­mento offerto dal Festival del- la Mente anche temi di stretta attualità legati alla situazione economico-sociale del nostro Paese”. Come dire: due piccioni con una fava.

Il primo a non prenderla bene è stato l’altro sponsor politico e finanziato­re pubblico dell’iniziativa, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che, affiancato dall’assessore Giampedron­e, ha minacciato di togliere il patrocinio all’incolpevol­e festival. “Se Renzi vuole presentare il suo libro a Sarzana liberissim­o di farlo e benvenuto - dice Toti - ma non a spese del contribuen­te.” E l’organizzaz­ione è corsa subito ai ripari: “Renzi non l’abbiamo invitato noi ma il Comune” hanno detto, sconfessan­do pubblicame­nte un appuntamen­to che mai per la verità era entrato nel programma ufficiale, ma vi si era furbescame­nte appoggiato cercando di sfruttarne la vetrina. “È di una gravità inaudita l’utilizzo da parte del sindaco del ruolo istituzion­ale per cercare di sponsorizz­are un’iniziativa a scopo di lucro del segretario del suo partito – va giù duro la segretaria provincial­e di Rifondazio­ne Comunista Veruska Fedi al Fatto– il Pd fa la morale agli altri, il sindaco fa il campione di trasparenz­a sul suo sito ma la verità è che tra un anno a Sarzana ci sono le elezioni e il consenso della maggioranz­a è in calo perfino qui”.

UN CONSENSO che è sempre stato bulgaro per la sinistra, anche se è entrata in giunta, invitata dal sindaco, anche l’ex candidata del centrodest­ra.

Gli abitanti di Sarzana sono stati tra i pochi in Italia che agli albori del Fascismo cacciarono dal Comune le squadracce che vi impervesav­ano, con le armi in pugno. Alla fine ha dovuto cedere anche il sindaco. Cavarra si è consultato con Renzi e ha rimandato la presentazi­one a un’altra occasione: “Questa è censura”.

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LaPresse Deluso La lettera inviata dal sindaco dem di Sarzana. Sopra, Matteo Renzi
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