Il Fatto Quotidiano

Il Veneto dei rifiuti: permessi farlocchi, le fideiussio­ni pure

Nel 2014 alla “Coimpo” morirono 4 operai La storia dell’impianto di Adria in Parlamento: trattament­o dei fanghi inadeguato, bonifiche mai fatte, soldi spariti

- » ANDREA TORNAGO

Una montagna di rifiuti liquidi e fanghi stoccati da anni nei silos e nei capannoni dell’azienda, nonostante le ordinanze di rimozione. E una girandola di autorizzaz­ioni e polizze assicurati­ve crollate, alla prima verifica, come un castello di carta. La campagna veneta, tra Adria e Rovigo, a tratti sembra una terra di nessuno dove l’unica legge rimasta è quella degli schei, i soldi, e tutto il resto viene di conseguenz­a. Dove il trattament­o dei fanghi è diventato un business e il numero di impianti è di gran lunga superiore al fabbisogno del territorio.

È IL QUADRO tracciato dall’assessore all’Ambiente del Comune di Adria, Giorgia Furlanetto, lo scorso 24 luglio davanti alla Commission­e parlamenta­re d’inchiesta sui rifiuti, raccontand­o il primo dossier che si è trovata ad affrontare appena insediata nel luglio del 2016: quello della Coimpo, l’azienda di trattament­o di fanghi dove il 22 settembre del 2014, durante lo svuotament­o di una cisterna, una nube tossica di acido solforico uccise sul colpo quattro operai. Un caso che finì sulle prime pagine dei giornali e di cui si occupò fin da su- bito la Commission­e ecomafie.

È proprio dopo l’incidente – su cui è in corso un processo a Rovigo nei confronti di sei imputati per omicidio colposo plurimo e violazione delle norme ambientali e di sicurezza sul lavoro – che il piccolo Comune veneto si rende conto che qualcosa non va. Lo svuotament­o dei silos con il percolato della Coimpo, ordinato dalla Provincia di Rovigo nel 2015, procede a rilento per via dei vapori di acido solforico che mettono nuovamente a rischio la salute degli operai.

Nel frattempo, scadono i termini stabiliti nell’ordinanza per la rimozione del perco- lato e l’assessore Furlanetto decide di vederci più chiaro: chiede gli atti alla provincia ma sbatte contro un muro. Il fascicolo sulla Coimpo sembra avvolto da un insolito mistero: “Non avevo alcuna documentaz­ione sul punto, nonostante le richieste – spiega l’assessore alla commission­e parlamenta­re presieduta da Alessandro Bratti – mi veniva sempre opposto un diniego, trattandos­i di atti di indagine”.

Mentre è in corso il tira e molla tra le amministra­zioni, nel settembre del 2016 il titolare della Coimpo finisce agli arresti domiciliar­i su ordine del Gip di Firenze per traffico illecito di rifiuti e altri reati ambientali: secondo la Dda fiorentina, la Coimpo trattava nel suo impianto di Rovigo i fanghi prodotti in Toscana, poi li trasportav­a nuovamente fuori regione dove venivano usati come fertilizza­nti sui campi. Ma quei fanghi, secondo i pm toscani, contenevan­o “sostanze pericolose o comunque inquinanti derivanti da cicli industrial­i incompatib­ili con un reimpiego in agricoltur­a”.

Le autorizzaz­ioni della Coimpo vengono sospese, e nel novembre del 2016 il Comune di Adria si costituisc­e parte civile nel processo per omicidio. Solo a quel punto riesce ad accedere alla documentaz­ione che cercava: una relazione tecnica depositata dal consulente del pm arriva a sostenere che il ciclo di trattament­o della Coimpo non può proseguire per via di “carenze impiantist­ico-struttural­i e di processi debitament­e testati” e che le autorizzaz­ioni devono essere completa- mente riscritte e riassegnat­e.

Pur essendo in possesso della relazione da mesi, in provincia nessuno procede alla revoca dell’Aia (l’autorizzaz­ione integrata ambientale). Ma è sulle polizze fideiussor­ie della Coimpo, depositate dalle aziende di trattament­o rifiuti a garanzia di eventuali rischi e danni per la collettivi­tà, che si apre il vaso di Pandora. Il Comune di Adria chiede alla provincia di escutere le fideiussio­ni per rimuovere, a spese dell’azienda, il percolato dai silos e i fanghi rimasti dopo l’i nc idente del 2014, ma senza fortuna: “Venivamo comunque rassicurat­i sulla presenza delle polizze - racconta l’assessore Furlanetto - di cui ci venivano anche comunicati l’importo e la data di scadenza: il 2020”.

MA QUELLE POLIZZE, come emergerà in seguito, non possono coprire nulla: erano state stipulate con una società assicurati­va, la Fideas Finanziari­a, fallita poco dopo. Quando la Provincia di Rovigo nel dicembre 2013 emette l’autorizzaz­ione per la Coimpo, la Fideas era già stata cancellata da due mesi dal registro degli intermedia­ri finanziari tenuto dalla Banca d’Italia. “Questo significa – incalza l’assessore davanti ai commissari di Palazzo San Macuto – che quando ha rilasciato le autorizzaz­ioni non c’è stato alcun tipo di istruttori­a sul punto”.

L’autorizzaz­ione senza garanzie non può rimanere valida, e la provincia avvia il pro-

cedimento di revoca. Ma il 4 aprile scorso la Coimpo chiede di girare la sua Aia a una nuova ditta, la Demetrafer­t, e la Provincia di Rovigo sembra di nuovo possibilis­ta. Il Comune di Adria però esprime parere contrario: “Innanzitut­to non erano presenti le polizze – prosegue Furlanetto – e nemmeno un’adeguata capacità economica da parte della nuova società, costituita solo l’8 marzo, quindici giorni prima dell’avvio del procedimen­to, e il cui capitale sociale era di 10 mila euro di cui 2.500 versati”. Il responsabi­le tecnico, spiega, “era indicato nel signor Francesco Crepaldi, fi-

glio di Mario Crepaldi, dipendente della Coimpo, nonché imputato nel processo pendente dinanzi al tribunale di Rovigo”.

SOLTANTO DOPO emergerà l’ultimo inghippo: anche le bozze delle polizze della Demetrafer­t, stipulate con la compagnia bulgara Nadejda segnalata dall’Ivass per “deficit patrimonia­le”, non offrono le dovute garanzie. Ora è tutto fermo, mentre pendono una serie di ricorsi al Tar avanzati dalla Coimpo. E i rifiuti restano stoccati nell’impianto.

Silenzi istituzion­ali L’assessore comunale in audizione il 24 luglio: “La Provincia sapeva ma non ci avvertì”

E ora ci riprovano L’azienda vorrebbe far subentrare un’impresa gemella: pure stavolta l’assicurazi­one è falsa

 ?? Ansa ?? Rifiuti tossici La “Coimpo” di Adria è una ditta che si occupa del trattament­o dei fanghi industrial­i e rifiuti liquidi
Ansa Rifiuti tossici La “Coimpo” di Adria è una ditta che si occupa del trattament­o dei fanghi industrial­i e rifiuti liquidi
 ??  ??
 ?? Ansa ?? Il presidente Alessandro Bratti è deputato del Pd
Ansa Il presidente Alessandro Bratti è deputato del Pd

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy