Il Fatto Quotidiano

“Pisapia, di’ qualcosa. Meglio se di sinistra”

Il cofondator­e di Art.1 chiede all’ex sindaco di Milano di smarcarsi dall’alleanza Pd-Alfano

- » LORENZO VENDEMIALE

Enrico

Rossi, cofondator­e di Articolo 1-Mdp e forse del nuovo partito che dovrebbe nascere dall’unione con Campo Progressis­ta di Giuliano Pisapia, è sconsolato: in Sicilia impazza la campagna elettorale per le Regionali, il Pd si sposa con Angelino Alfano scaricando la sinistra, ma l’ex sindaco di Milano è sparito. “Aspettavam­o una sua presa di posizione, abbiamo anche provato a contattarl­o, nulla. Speriamo che si faccia vivo presto”.

Governator­e Rossi, cosa sta succedendo in Sicilia? Succede che il Partito democratic­o va con la destra, e la sinistra si unisce sotto il nome di Claudio Fava, una candidatur­a forte, rispettabi­le: la Sicilia non sarà l’Ohio ma il messaggio mi pare chiaro.

In realtà la sinistra non sembra poi così unita: anche Pi-

sapia è incerto sul da farsi. Siamo tutti un po’ dispiaciut­i e spiazzati da questa situazione: solo qualche mese fa definiva l’alleanza coi centristi “un incubo”, e ora? Noi siamo rimasti a quelle dichiarazi­oni, ci aspettiamo coerenza.

Impossibil­e ricucire col Pd e ritrovare l’unità?

Non a queste condizioni. Ci sono delle contingenz­e locali che giustifica­no delle alleanze particolar­i, ma non mi pare il caso: qui siamo solo di fronte ad un accordo con la destra, con evidenti implicazio­ni nazionali. Noi con Alfano non ci siamo e non ci saremo mai. E non dovrebbe starci neanche Campo progressis­ta.

Crede che alla fine possa appoggiare la candidatur­a del rettore Fabrizio Micari, sostenuto da dem e alfaniani?

Non voglio neanche pensarci, continuo a sperare che sia solo una pausa di riflession­e. Certo, un po’ troppo lunga: Pisapia dica qualcosa subito, sarebbe meglio se di sinistra, ma a questo punto va bene una cosa qualsiasi. Abbiamo bisogno di conoscere la sua opinione.

Con lui avevate piani importanti: un nuovo soggetto politico di sinistra. Non solo stavamo lavorando a un partito insieme, ma lo avevamo anche incoronato in piazza come nostro potenziale leader. Per questo il suo silenzio è inquietant­e. L’operazione è ancora in piedi, non abbiamo cambiato idea. Ma è chiaro che se lui in Sicilia va con Alfano, tutto il progetto viene messo in discussion­e.

Anche il futuro di Art.1?

I nostri piani non cambiano: Mdp è una forza di transizion­e, prima o poi dovrà nascere un partito strutturat­o per candidarsi alle prossime ele- zioni. Convochere­mo il momento costituent­e insieme a Sinistra Italiana, Possibile e altre forze che credono in un’idea di sinistra. Speriamo ci sia pure Pisapia, ma andremmo avanti anche senza di lui.

Lo schema siciliano non rischia di condannarv­i al clichè del partito di sinistra a vocazione minoritari­a? Non credo, lo sarebbe solo in un’ottica maggiorita­ria che non c’è in Sicilia e non ci sarà più neanche in Italia. Col proporzion­ale cambia tutto: noi puntiamo a essere una forza all’interno di una coalizione di centrosini­stra, sempre che il Pd cambi strategia. Altrimenti andremo per la nostra strada: l’idea che la sinistra debba governare a tutti i costi è sbagliata, è ciò che l’ha fatta assomiglia­re sempre di più alla destra. Stare all’opposizion­e non ci spaventa.

Stavamo lavorando a un partito insieme e lo avevamo incoronato come nostro leader Per questo il suo silenzio è inquietant­e

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