La destra contro i migranti e la Boldrini E lei attacca: “Dibattito agghiacciante”
Dopo i commenti pro-violenza sui social la politica impazzisce
Il dibattito politico intorno agli stupri di Rimini degenera. Non erano bastate le violenze invocate dal segretario di San Giovanni Rotondo (Fg) di Noi con Salvini, Saverio Siorini, che lunedì si chiedeva su Facebook: “Ma alla Boldrini e alle donne del Pd, quando dovrà succedere?”. L’hanno espulso. E al centro della polemica è finito il mediatore culturale pachistano di una cooperativa bolognese: “Una volta che si entra il pisello poi la donna diventa calma e si gode come un rapporto sessuale normale”. Per Libero l’uomo – sospeso subito dalla coop Lai-Momo – è diventato addirittura un “capo musulmano”. Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, definisce i presunti stupratori “branco di vermi magrebini” e torna ad attaccare la presidente della Camera: “Non ha nulla da dire sui gravissimi stupri di Rimini? – scriveva su Facebook –. Veramente, in nome della di- fesa ideologica dell’immigrazione di massa, è disposta ad accettare la violenza sessuale come un ‘male necessario’ del multiculturalismo?”. Insomma, per la Meloni è colpa della Boldrini e del suo atteggiamento nei confronti dell’immigrazione. E dire che, stando ai dati del ministero dell’In- terno, sono in aumento le violenze sessuali commesse dagli italiani, mentre diminuiscono leggermente quelle che vedono responsabili gli stranieri: 1.534 quelli commessi da italiani nei primi sette mesi del 2017 contro i 904 degli stranieri. Nello stesso periodo del 2016 erano rispettivamente 1.474 e 909.
Quello di Meloni era l’ultimo attacco alla terza carica dello Stato: “Laura Boldrini perché rimani muta?”, scriveva su Twitter il senatore di Fi Maurizio Gasparri lunedì, mentre la deputata azzurra Daniela Santanchè notava che Boldrini “è assente quando c’è da commentare episodi di cronaca efferati come quello di Rimini”. Anche la Lega Nord, con la vicecapogruppo alla Camera Barbara Saltamartini, ieri giudicava il si- lenzio “vergognoso, inaccettabile, offende le vittime e tutte le donne”, mentre i suoi colleghi dell’Emilia Romagna chiedevano alla Regione di cessare i rapporti con la cooperativa del mediatore e Carlo Giovan ar di in vo ca va l’espulsione del pachistano dall’Italia.
Alla fine ieri la presidente della Camera, in un’intervista a repubblica. it, è intervenuta: “Ogni giorno purtroppo abbiamo notizie di violenze, non faccio dichiarazioni di condanna su ogni singolo episodio”, ha detto. Secondo lei è “agghiacciante” il livello del dibattito, “come se la gravità della violenza dipendesse da chi la mette in atto o da chi la subisce. Lo stupro è uno degli atti più abominevoli che esistano ai danni di una donna”. Per Boldrini la colpa di certi commenti è anche dei leader come Beppe Grillo o Salvini: “Chi è a capo di un partito politico o di un movimento se apre la strada a tutto questo ne porta anche la responsabilità”. Infine definisce “oscena” la frase del mediatore: “Mi è sembrato il minimo rimuoverlo dal suo incarico”.
I numeri
Nel 2017 aumentano le denunce contro italiani, calano (di poco) quelle contro stranieri