FU UN PROCESSO DI PERIZIE “INFAMI”
Come le inchieste di Contrada e Dell’Utri: la verità alla fine verrà fuori
del vicepresidente della Commissione Antimafia, Luigi Gaetti, esperto anatomopatologo, di “errori incredibili” commessi in una “perizia infame”, ove si è scritto che la deviazione del setto nasale è dovuta al “naturale schiacciame nto” contro il materasso, tesi che farebbe sorridere, se non fosse un errore tragico, basta guardare le foto.
Inattendibile è pure la “consulenza tricologica”, un accertamento tecnico irripetibile, svolto non si sa quando e come, visto che alle parti non è stato dato avviso per nominare un proprio consulente. La consulenza in una riga attesta la presunta assunzione di stupefacenti, senza dire neppure quando.
IL MANCINISMO PURO di Manca è testimoniato da familiari e colleghi medici, mentre affermano il contrario solo alcuni “a m i ci ” e coimputati, non di Attilio, ma del cugino Ugo Manca, già indagato per l’omicidio di Attilio e imputato per fatti di mafia e droga. Né è vero che i collaboratori di Giustizia siano stati dichiarati inattendibili. Semmai non sono mai stati sentiti da Viterbo, mentre per altre Procure sono pienamente credibili.
E allora, chi prospetta tesi prive di fondamento e verità preconfezionate, senza neppure voler ascoltare l'altra campana? Noi o i magistrati di Viterbo, caro Spataro? Quanto alle accuse di complottismo, ci sono abituato da anni. Ma sentenze di giudici coraggiosi, come nei processi Contrada e Dell’Utri, mi hanno dato ragione. Spero che prima o poi accada anche per il caso del povero Attilio Manca.
* Avvocato, già Procuratore
aggiunto a Palermo