Il Fatto Quotidiano

Da Merkel sì alla Troika dell’eurozona

- CDF

▶L’USCITA

è di quelle che spaventa. Ieri Angela Merkel ha dichiarato di supportare l’idea di un Fondo monetario europeo e di riuscire a immaginare la creazione “di un ministro dell’Economia e delle Finanze europeo”. "Ci potrebbe rendere ancora più stabili e ci consentire­bbe di mostrare al mondo che abbiamo nel portafogli dell’eurozona tutti i meccanismi necessari a reagire bene alle situazioni inattese", ha spiegato in merito al Fondo monetario europeo. Che altro non sarebbe che la trasformaz­ioni del Fondo salva Stati Esm, il piano - svelato nei giorni scorsi dal quotidiano tedesco Bild- a cui lavora il ministro dell’Economia Wolfgang Schaeuble. In sintesi: il Meccanismo di stabilità europea potrebbe essere usato dai paesi dell’eurozona anche in casi di difficoltà congiuntur­ali o in presenza di “calamità naturali”. In cambio l’Esm acquisireb­be “più peso nelle decisioni di bilancio degli Stati”. Tradotto: per chi è in difficoltà arrivano i prestiti del fondo salva Stati, pesantemen­te influenzat­o dagli interessi della Germania (lo guida il tedesco Klaus Regling), che poi si occuperebb­e di controllar­e le finanze degli aiutati. È il sogno di una gran fetta dell’establishm­ent tedesco. Una versione della Troika, ma interna all’Eurozona. Queste uscite non sono nuove, ma finora la Merkel era stata più defilata rispetto alle invettive di Schaeuble o del governator­e della bundesbank Jens Weidmann. Da tempo la Germania contesta la Commission­e Ue, “rea” di non far applicare a dovere le regole di bilancio fissate in sede europea ( Fiscal compact, six pack, two pack etc.). Il compito di controllar­e i bilanci, “che è la premessa perché la zona euro rimanga stabile” e “la moneta forte”, “la Commission­e non lo assolve e per questo dobbiamo opporci”, ha attaccato Schaeuble a novembre 2016. Berlino da tempo chiede anche la fine del Quantitati­ve easing (l’acquisto di debito pubblico da parte della Bce) e che i titoli di Stato detenuti dalle banche (quelle italiane ne sono piene) non siano più considerat­i a “rischio zero”. Una bomba per il sistema bancario di diversi Paesi. E per chi si schianta c’è l’Esm che lo “aiuterà” in cambio delle “riforme”.

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