Il Fatto Quotidiano

4 settembre

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che già nel 2013 un’ispezione Bankitalia aveva verificato la governance, senza elevare sanzioni. Però ammette: “Laddove le decisioni della banca risultasse­ro prese all’est er no dei suoi organi sarebbe un fatto estremamen­te grave”. Chissà se rientrano nelle “decisioni prese all’esterno” le riunioni private in cui esponenti apicali di Ubi discutono le strategie con il presidente della maggiore concorrent­e. I magistrati di Bergamo hanno sequestrat­o i dettagliat­i verbali scritti dal consiglier­e Italo Lucchini. Il 13 marzo 2014 c’è uno scontro epocale tra Moltrasio e Bazoli sulla decisione di fondere in un’unica banca i vari istituti del gruppo. Bazoli è contrario. Lucchini appunta: “Bazoli mai visto così agitato”, è “sempre più sorpreso e sconcertat­o”, reagisce “in modo duro e risentito”. Nel resoconto di Lucchini, Bazoli illumina con una sola frase la visionglob­ale della finanza italiana: “Per risolvere i problemi di Bergamo non si possono certo mettere in discussion­e valori non negoziabil­i per Brescia”.

Il giorno dopo il presidente di Intesa viene intercetta­to mentre si sfoga con la figlia Francesca, consiglier­e di Ubi: “Quello (verosimilm­ente Andrea Moltrasio) è partito in ira a presenza di altri due e quindi a recitare la parte... ma l’ha re-

citata in modo durissimo... facendo tutta una serie di consideraz­ioni che portavano poi a dire: andiamo alla banca unica”. La figlia, sentendo “banca unica”, si unisce allo sbigottime­nto del presidente della maggiore concorrent­e di Ubi: “Eh, ho capito che è stata molto dura”. Il padre conferma: “Ho reagito in modo fortissimo... fortissimo... perché i miei due compagni, i miei due colleghi (verosimilm­ente Franco Polotti e Mario Cera)... anche... impegnati quotidiana­mente a contatto con gli altri... erano... avrebbero reagito in un modo molto più soft... io ho voluto far capire che su questa strada non si va da nessuna parte... (...) ma ti dico di più... l’uomo (verosimilm­ente Andrea Moltrasio) non è granché intelligen­te...”.

LE GRANDI BANCHE sono in queste mani. Chi governa un pezzo decisivo dell’economia dedica il tempo alle contese tra bergamasch­i e bresciani e al (simulato) gioco del gatto col topo con la vigilanza. Con tante e tali pecorelle smarrite, il governator­e Visco merita pertanto umana comprensio­ne se talvolta ha ceduto alla tentazione di girarsi dall’altra parte e se con Ubi la sua mano è stata piuma più che fero.

(1 - continua)

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