Il Fatto Quotidiano

“Chi rompe, non paga e siede al Governo”

Aforismi, battute e ritratti al vetriolo “L’italiano: totalitari­o in cucina, democratic­o in Parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica. La sua barba è un nido di idee romantiche”

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L » LEO LONGANESI a virtù affascina, ma c’è sempre in noi la speranza di corromperl­a.

Una vita spesa a “far la spesa”.

I difetti degli altri assomiglia­no troppo ai nostri.

Certi giorni ci accorgiamo di noi... Milano, 2 aprile

La libertà tende all’obesità. Roma, 1 giugno

L’intellettu­ale è un signore che fa rilegare i libri che non ha letto. Milano, 28 novembre 1955

Cardarelli ci ha insegnato tutto quel che non sapeva.

Piacenza, 29

novembre

P.: le sue idee non hanno dimora fissa, vivono in camere d’affitto. Milano, 17 maggio 1956

LA SIGNORA B. : borsetta di leopardo, scarpe di leopardo, cintura di leopardo e occhi di pollo. Milano, 10 giugno

L’italiano: totalitari­o in cucina, democratic­o in parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica. La sua barba è un nido di idee romantiche.

Imola, 12 agosto

Un’idea che non trova posto a sedere è capace di fare la rivoluzion­e.

“Vorrei essere nobile di animo, ma sono già nobile di famiglia”. Milano, 23 agosto

Certo, il patriottis­mo dei generali non è romantico; ma anche il socialismo dei ministri non è seducente. La burocrazia degli ideali ha l’alito pesante. Milano, 29 agosto

A forza di essere sincero, si accorse di sembrare monotono.

Milano, 3 settembre

Chi rompe, non paga e siede al Governo.

V.: da qualsiasi porta entri, ha sempre l’aria di chi infila

quella di servizio.

I ricordi dell’anno venturo già mi pesano.

Milano, 6 ottobre

“Lei assomiglia alle fotografie che le faranno fra dieci anni”.

“Ci hanno tolto anche l’illusione del comunismo: era l’ultimo tentativo di non credere nella giustizia del cielo”. Milano, 15 dicembre

Quando era fascista abusava di verbi al tempo futuro.

Milano, 16 dicembre

Socialismo borghese: “Camere della servitù con servizi indipenden­ti” (Inserzione).

Milano, 20 dicembre

Non gli usciva dalla testa che una fitta forfora di aggettivi.

Milano, 8 gennaio

Non è la libertà che manca; mancano gli uomini liberi.

Milano, 9 gennaio 1957

“Faremo molta strada insieme, spero”, mi dice F. “Non credo. Io mi fermo col primo spettro che incontro.” Milano, 8 febbraio

N.: di quelle coscienze fiere che poi appassisco­no al primo contatto col benessere.

R.B.: pieno di sé al punto che la propria presenza lo imbarazza. Milano, 21 febbraio

“Che sport fa?”

“Rincorro gli anni perduti.” Milano, 18 marzo

Non leggo che biografie di sconfitti. Milano, 22 marzo

Un vero giornalist­a: spiega benissimo quello che non sa. Milano, 23 marzo

L’ho incontrata in treno, ieri, la “donna più elegante dell’anno”. Era una monaca, tedesca, credo. Non una piega del suo abito era fuori posto; tutto in lei era misurato e aggraziato, di una eleganza che non aveva tempo.

I viaggiator­i nello scompartim­ento cessarono di discorrere ad alta voce, appena essa entrò. Si strinsero per non urtarla; non osarono sfiorarla neppure con lo sguardo.

A Firenze, prima di scendere, la monaca fece un breve inchino col capo, e volò via. Quando il treno riprese a correre, i viaggiator­i rimasero silenziosi; il posto lasciato dalla monaca era vuoto, ma era rimasta l’immagine di lei; e tutti ne sentivano ancora il fascino.

Poi entrò una signora in pelliccia, profumata, dai grandi occhi siriaci, carica di sonore medaglie d’oro al polso. E allora l’incanto si ruppe. Si rientrava nella ordinaria volgarità, e tutti ripresero a discorrere. Milano, 2 aprile

La nuova donna di servizio ha capito al volo che non abbiamo

il piglio e il decoro dei veri padroni: ci aiuta, non ci serve.

CHE COSA è il plurale?” domanda Paolino.

“Due o più singolari.”

“E il singolare?”

“Un plurale che è rimasto solo, cacciato via dai sindacati.” Milano, 19 aprile

L’arte è un incidente dal quale non si esce mai illesi. Milano, 16 maggio

Sono talmente solo, che lo specchio non mi riflette più. Milano, 18 maggio

Mi sento padrone, ecco tutto il mio pensiero politico. Milano, 11 giugno

I figli che studiano a voce alta nell’altra stanza, dicono un rosario alla mia giovinezza. Milano, 1 agosto

Godeva fama di grande scrittore soltanto d’estate, in pensione, al mare, sull’Adriatico. Milano, 3 agosto

Quando potremo dire tutta la verità, non la ricorderem­o più. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

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