Mieli: “Faranno una legge elettorale anti-5S”
L’ex direttore del Corsera all’incontro con Padellaro: “Se Grillo vince in Sicilia...”
Antonio Padellaro e Paolo Mieli nell’arena del Fatto Quotidiano. Due giornalisti di razza alla ricerca della “politica che verrà”. Si inizia dalle elezioni siciliane. Tocca a Silvia Truzzi aprire il dibattito con l’Isola, da sempre anticipatrice di cambiamenti politici. Per Paolo Mieli “i sondaggi danno in vantaggio la destra”, ma “a seconda di chi vince verrà fatta la nuova legge elettorale ”. Se dovesse vincere il Movimento 5 Stelle, “si farà una legge elettorale truccata, fatta per metterli in difficoltà, se la vittoria toccherà al centrodestra unito, allora Berlusconi punterà a un sistema e- lettorale che favorisca le coalizioni”. E il Pd? Antonio Padellaro allarga le braccia: “Solo un miracolo può oggi far vincere il centrosinistra in Sicilia”. Una coalizione spaccata, bloccata dai veti reciproci, piegata in due dall’esperienza di governo di Rosario Crocetta.
IL FONDATORE e oggi presidente dell’Editoriale Il Fatto, ricorda il dibattito del giorno prima con Bersani, Bindi, Lerner e Montanari. “Tutto bello, molto interessante, ma nessuno ha risposto alla domanda: cosa farete? Siamo ancora al ‘vedremo’. La verità è che a sinistra prevale un gioco al massacro, il ‘ no tu no’, preferisco perdere e non che vinca Renzi”.
Vincere, perdere, ma per quale sistema di valori il centrosinistra è disposto a battersi?, è la domanda di Silvia Truzzi. Paolo Mieli fa il realista. “Le elezioni sono una partita a scacchi e si gioca per vincere”. Padellaro la pensa diversamente, programmi e va- lori sono importanti. “Abbiamo un Movimento 5 Stelle che è oltre il 27% perché con tutti i suoi difetti ha mantenuto un valore alto, la lotta alla corruzione, che in questo Paese non è la precondizione per governare, ma la condizione”.
Si vince con la chiarezza, sottolinea l’ex direttore del Fatto Quotidiano, e fa l’esempio dello ius soli. Legge della discordia. “Su questo punto – è la replica di Mieli – le cose non sono semplici”.
L’ex direttore del Corriere della Sera è polemico col nostro giornale, al quale riconosce “indipendenza e capacità di tenere il punto su questioni importanti”:“Alfano non vuole quella legge, e la colpa non è certo di Tiziano Renzi. Perché non fate titoloni e festeggiate quando questa maggioranza approva leggi come le unioni civili?”. Mieli confessa di aver votato sì al referendum costituzionale, e “ora mi aspetto che quel 60% che ha votato per il No faccia una meravigliosa legge elettorale”, la “legge Truzzi”, la chiama in simpatica polemica con la nostra collega che conduce la discussione.
Giudizio finale sul ministro dell’Interno Marco Minniti. È di destra, di sinistra, una sorta di Putin all’italiana? Mieli: “Minniti è la mia sinistra, quella che sa farsi carico delle responsabilità e risolve i problemi”. Padellaro: “Minniti oggi è sulla cresta dell’onda perché ha fatto qualcosa, ha trovato soluzioni, limitate e discutibili quanto si vuole, ma le ha trovate”. E Renzi? Per Mieli “la sua sarà una campagna elettorale difficile, ha le stesse possibilità di diventare presidente del Consiglio che hanno Berlusconi e Grillo, insieme sono i tre esclusi”. Padellaro: “Renzi ha dilapidato un patrimonio elettorale di milioni di voti”.
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