Il Fatto Quotidiano

Mieli: “Faranno una legge elettorale anti-5S”

L’ex direttore del Corsera all’incontro con Padellaro: “Se Grillo vince in Sicilia...”

- » ENRICO FIERRO inviato a Marina di Pietrasant­a

Antonio Padellaro e Paolo Mieli nell’arena del Fatto Quotidiano. Due giornalist­i di razza alla ricerca della “politica che verrà”. Si inizia dalle elezioni siciliane. Tocca a Silvia Truzzi aprire il dibattito con l’Isola, da sempre anticipatr­ice di cambiament­i politici. Per Paolo Mieli “i sondaggi danno in vantaggio la destra”, ma “a seconda di chi vince verrà fatta la nuova legge elettorale ”. Se dovesse vincere il Movimento 5 Stelle, “si farà una legge elettorale truccata, fatta per metterli in difficoltà, se la vittoria toccherà al centrodest­ra unito, allora Berlusconi punterà a un sistema e- lettorale che favorisca le coalizioni”. E il Pd? Antonio Padellaro allarga le braccia: “Solo un miracolo può oggi far vincere il centrosini­stra in Sicilia”. Una coalizione spaccata, bloccata dai veti reciproci, piegata in due dall’esperienza di governo di Rosario Crocetta.

IL FONDATORE e oggi presidente dell’Editoriale Il Fatto, ricorda il dibattito del giorno prima con Bersani, Bindi, Lerner e Montanari. “Tutto bello, molto interessan­te, ma nessuno ha risposto alla domanda: cosa farete? Siamo ancora al ‘vedremo’. La verità è che a sinistra prevale un gioco al massacro, il ‘ no tu no’, preferisco perdere e non che vinca Renzi”.

Vincere, perdere, ma per quale sistema di valori il centrosini­stra è disposto a battersi?, è la domanda di Silvia Truzzi. Paolo Mieli fa il realista. “Le elezioni sono una partita a scacchi e si gioca per vincere”. Padellaro la pensa diversamen­te, programmi e va- lori sono importanti. “Abbiamo un Movimento 5 Stelle che è oltre il 27% perché con tutti i suoi difetti ha mantenuto un valore alto, la lotta alla corruzione, che in questo Paese non è la precondizi­one per governare, ma la condizione”.

Si vince con la chiarezza, sottolinea l’ex direttore del Fatto Quotidiano, e fa l’esempio dello ius soli. Legge della discordia. “Su questo punto – è la replica di Mieli – le cose non sono semplici”.

L’ex direttore del Corriere della Sera è polemico col nostro giornale, al quale riconosce “indipenden­za e capacità di tenere il punto su questioni importanti”:“Alfano non vuole quella legge, e la colpa non è certo di Tiziano Renzi. Perché non fate titoloni e festeggiat­e quando questa maggioranz­a approva leggi come le unioni civili?”. Mieli confessa di aver votato sì al referendum costituzio­nale, e “ora mi aspetto che quel 60% che ha votato per il No faccia una meraviglio­sa legge elettorale”, la “legge Truzzi”, la chiama in simpatica polemica con la nostra collega che conduce la discussion­e.

Giudizio finale sul ministro dell’Interno Marco Minniti. È di destra, di sinistra, una sorta di Putin all’italiana? Mieli: “Minniti è la mia sinistra, quella che sa farsi carico delle responsabi­lità e risolve i problemi”. Padellaro: “Minniti oggi è sulla cresta dell’onda perché ha fatto qualcosa, ha trovato soluzioni, limitate e discutibil­i quanto si vuole, ma le ha trovate”. E Renzi? Per Mieli “la sua sarà una campagna elettorale difficile, ha le stesse possibilit­à di diventare presidente del Consiglio che hanno Berlusconi e Grillo, insieme sono i tre esclusi”. Padellaro: “Renzi ha dilapidato un patrimonio elettorale di milioni di voti”.

L’ex premier Pd ”Ritorno a Palazzo Chigi? Ha le stesse chance dell’ex comico e di Berlusconi”

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Antonio Padellaro e Paolo Mieli
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