Raid in casa della coppia premiata dalla regina
Stazioni dei treni e della metropolitana, strade, monumenti, eventi sportivi: dopo l’attentato a Parsons Green, il governo manda a presidiare Londra, colpita dai terroristi già quattro volte in sei mesi, almeno 1000 uomini armati.
Si chiama “op e ra z i on e Temperer”: la presenza degli agenti rassicura la popolazione e, si spera, funzioni da deterrente. Operazione anche di propaganda: ha fatto la sua apparizione perfino Cressida Dick, capo della Metropolitan Police, vista in pattuglia a favore di telecamera nella stazione di Waterloo e nella vicina South Bank.
Poi c’è la grande caccia all’attentatore e a eventuali complici. Ieri pomeriggio agenti e corpi speciali hanno fatto irruzione in un appartamento a Subury, nel Surrey, evacuando circa 200 residenti. Nella proprietà di Cavendish Road, a Sunbury-on- Thames risiede una coppia – 71 anni lei e 88 lui – che da decenni si occupa di bambini e giovani, fra cui rifugiati, prendendoli in affidamento, un’opera che ha coinvolto nel tempo 268 bambini e che è valsa ai due, Ronald e Penelope Jones, una delle più importanti onorificenze del Regno Unito, The Most Excellent Order of the British Empire , di cui sono stati insigniti nel 2010 dalla regina a Buckingham Palace. Secondo fonti del Daily Mail, in casa è stato trovato un ordigno.
NELLA ZONA del porto di Dover è stato arrestato un diciottenne. Il numero due di Scotland Yard, Neil Basu, ha parlato di “arresto significativo”, ma le domande restano aperte: è lui l’attentatore? Come è stato individuato? Ha un legame con la famiglia di Cavendish Road?
“Decisamente troppo presto” per fornire informazioni precise sul soggetto, ha commentato il ministro dell’Interno Amber Rudd al termine dell’ennesima riunione del Comitato di Emergenza Cobra. Intanto i tecnici del Forensic Explosive Laboratory esaminano l’ordigno per scoprire esplosivo usato e Dna dell'attentatore. Si sa che è un Ied, una bomba rudimentale, collegata ad un timer o azionato a distanza, che non ha funzionato come doveva, cioè non ha attivato il grosso dell’esplosivo contenuto nel secchio di plastica insieme, si suppone, a viti e bulloni per aumentarne la carica mortale.
In assenza, per ora, di conferme ufficiali, gli esperti ipotizzano che fosse Tatp, un mix di perossido di idrogeno, acetone ed acido solforico. Va maneggiato da artificieri esperti perché è estremamente volatile, cioè può esplodere al minimo movimento o fri- zione: da qui la necessità di proteggerlo con il secchio di plastica e la busta del supermercato termica, per mantenerne la temperatura stabile. Sono dettagli importanti perché suggeriscono che l’artificiere non sia esperto, o non abbia avuto modo di testare questo tipo di bombe né nel Regno Unito né all’estero, come invece aveva fatto l’attentatore di Manchester, addestrato in Libia. Gli investigatori lo chiamano Four Lions
Effect, (da una commedia nera del 2010 su un gruppo di aspiranti terroristi britannici che falliscono nel piano di lanciare una campagna di attentati). Il caso, non infrequente, in cui le bombe non esplodono.
A volte si tratta di fatalità, ma conta anche molto la pressione investigativa. Costruire una bomba richiede libertà di movimento, addestramento, accesso a denaro, contatti, possibilità di testare gli e- splosivi. Attività che un lavoro efficace di controllo del territorio può rendere impossibili. Anche se secondo Kevin Hurley, ex capo dell’antiterrorismo della City of London, le indagini attualmente in corso sono 500, con più di 3000 persone classificate come “estremisti viole nti” e 20 mila potenzialmente pronti ad attivarsi. Troppi anche per l'intelligence di Sua Maestà.
Parsons Green Arrestato diciottenne a Dover: sarebbe stato lui a mettere la bomba nella metro